Ex pornodivo gay racconta «l’inganno della lobby che sfrutta gli omosessuali offrendo loro una pace illusoria»

Di Benedetta Frigerio
04 Ottobre 2013
La vana «ricerca d'amore», l'ingresso nella comunità Lgbt, gli anni della vita estrema e «brutta». Poi la caduta e la conversione. Storia di Joseph Sciambra

«Quella proveniente dal mainstream mediatico era un’immagine molto distorta e falsa dello stile di vita omosessuale, disegnata apposta per gli americani. Ci sono cascato anche io». Sono le parole di Joseph Sciambra, ex pornostar gay, che un paio di giorni fa ha raccontato la sua storia in una intervista a Lifesitenews.com. Sciambra, 44 anni, descrive la sua adolescenza nel mondo omosessuale, il vortice che nei dieci anni successivi «mi ha portato alla disperazione», la caduta e la conversione. Poi rivela che cosa sia davvero l’omosessualità e «come un genitore dovrebbe affrontarla», senza averne paura né farne una colpa a sé o ai figli. Sciambra chiarisce i veri motivi che animano la lotta per il riconoscimento del matrimonio omosessuale e l’avversione verso le terapie riparative, ma anche il moralismo di certi cristiani «che non aiuta nessuno». E indica una via d’uscita per «coloro che soffrono a causa di questa attrazione».

DIECI ANNI ESTREMI. Tutto iniziò quando Sciambra era piccolo. Già a 8 anni era inquieto, alla continua ricerca di un «posto felice». Un giorno gli capitò per le mani una rivista pornografica, ma neanche fra quelle pagine riuscì a soddisfare la sua «ricerca di amore». Dalle riviste per uomini passò a quelle per donne, ma nemmeno queste gli bastavano. Così, negli anni Novanta, provò ad approcciare la comunità gay di San Francisco. Qui visse più di dieci anni di vita estrema, alla ricerca di continui rapporti che mettessero a tacere il suo disagio, fino a rimanere senza fiato e crollare. A raccoglierlo fu la madre, che in tutto quel tempo non aveva mai smesso di pregare per lui. Poi la riscoperta dell’amore di Dio e il ritorno alla fede cattolica abbandonata da bambino.

L’AIDS E I SUICIDI. Per Sciambra la pornografia è «una sorta di dipendenza come le droghe o l’alcol». E anche se i media hanno cercato di «ritoccare la realtà gay», lui non potrà mai dimenticare tutti quegli uomini arrivati a San Francisco da ogni angolo degli Stati Uniti «per trovare un porto sicuro in cui essere accettati» che alla fine «sono morti a causa delle malattie». «Ho visto molti giovani morire per le malattie ma anche suicidi», ricorda Sciambra. L’ex icona gay vuole «mostrare quanto sia brutto, e sporco, sì, lo stile di vita gay; e quanto sia ultimamente triste e tragico l’epilogo per quasi tutte le persone coinvolte». È questo uno dei motivi principali per cui ha deciso di parlare pubblicamente della sua storia: «Mi rivolgo specialmente ai genitori moderni che sono decisi a offrire i propri figli a questo orrore, per dirgli cosa li attende, e per dare dignità a quanti si sono ritrovati in questa vita senza averne colpa».

L’INGANNO. La denuncia di Sciambra riguarda anche la lobby omosessuale: «Ogni giovane che entra in questo mondo viene subito aggredito da una truppa di uomini più vecchi pronti a sfruttarlo come recluta». Trasformandolo in un paladino delle battaglie politiche per i “diritti” degli omosessuali cavalcate dal «partito democratico e dal movimento liberal delle lobby gay». Come la campagna per il riconoscimento del “matrimonio gay”, un concetto che secondo Sciambra è stato «fuso a quello dell’uguaglianza» in modo da «creare una dinamica per la quale tutti i gay devono supportare il matrimonio, anche se non sono interessati». Sul tentativo di “neutralizzare” la diversità omosessuale Sciambra è durissimo: «La liberazione omosessuale mira a creare come una sorta di sollievo nella mente dei gay», spiega. «Dopo tante sofferenze, persecuzioni e lotte» abbracciare l’omosessualità è per i gay «un tentativo di raggiungere la pace e il compimento. Ma è un inganno. E la pace che bramano non accade mai».

SERVE UN LUOGO DI ONESTÀ. L’unico modo per non lasciarsi incantare – dice Sciambra prendendosela altrettanto risolutamente con chi condanna i gay senza amore costringendoli a scappare – è affidarsi ad «amici disinteressati, che non facciano battaglie per loro, che li ascoltino senza fare troppa catechesi o impartire lezioni dogmatiche, ma da cui si sentano voluti». Non bisogna dimenticare infatti, insiste Sciambra, che i gay «sono persone che soffrono: hanno bisogno di comprensione, compassione e preghiere». A questo proposito l’ex pornodivo difende senza esitazione anche le tanto discusse terapie riparative: «Tutti gli omosessuali che ho conosciuto, senza eccezioni, possono trovare, a volte con riluttanza, l’origine della propria omosessualità in qualche episodio della loro infanzia». L’opposizione alle terapie riparative «esiste perché in fondo si sa che funziona. I terapisti capaci sanno trovare la radice che causa la pulsione omosessuale nelle persone». E quando questo accade, i promotori dell’ideologia gender «non hanno più potere sulle persone che prima controllavano». Sciambra è convinto che «guarire è possibile, anche se chiede tempo, perseveranza». Solo «bisogna iniziare da un luogo di onestà: con te stesso, con gli altri e con Dio». Dove possano «essere risanati i rapporti e scoperte nuove e vere amicizie».

@frigeriobenedet

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53 commenti

  1. Cisco

    Il giudizio più interessante è che l’opposizione alle terapie riparative «esiste perché in fondo si sa che funziona. I terapisti capaci sanno trovare la radice che causa la pulsione omosessuale nelle persone».
    In effetti questa guerra contro le terapie riparative non avrebbe senso se non funzionassero, se fossero il retaggio di una subcultura discriminatoria. In realtà se spuntano come funghi e continuano a prosperare significa che i gay che vogliono cambiare vi trovano un conforto, anche solo per tentare di fuggire da quella spirale di depressione a cui porta il mondo gay militante, che ha sua volta porta al suicidio.
    Molti omosessualisti sostengono ovviamente che i suicidi sono frutto dell’omofobia, mentre in realtà anche negli ambienti e nei paesi più tolleranti il tasso di suicidio dei gay è molto più alto della media e di altre minoranze “discriminate”. Ho trovato anche questo articolo, che non penso possa essere tacciato di omofobia:

    http://www.gay.it/channel/sesso/33112/Porno-e-suicidi-un-legame-sempre-piu-stretto.html

    Penso che il giorno in cui gli omosessuali si rendono conto come Sciambra di essere stati sfruttati dalla lobby gay sia il giorno della loro vera liberazione.

    1. Giovanni

      Cisco
      sarebbe come dire che la cristalloterapia viene combattuta come cura del camcro percè in fondo funziona.

      Le ragioni per cui le terapie riparative hanno lo stesso credito della magia vodù sono molte e semplici, ne riepilogo alcune:

      Molti ex gay non dicono di non provare più attrazione per il proprio sesso, ma di aver modificato il comportamento. Questa non è riparazione è condizionamento, ogni omo può avere rapporti etero, come ogni etero può avere rapporti omo se adeguatamente motivato. Una voita il matrimoniuo di convenienza era la regola per i gay, pensa ad Oscar Wilde.

      Si basa su presupposti teorici mai dimostrati. La sua versione psicanalitica neo freudiana dice che l’omosessualità è il risultato del rapporto con un padre assente e una madre iperprotettiva. Gli studi di Evelyn Hooker hanno demolito questa tesi, essa è un mito e non un fatto scientifico rilevabile.
      Del resto il carattere ideologico della tesi è evidente: se un maschio senza palle si fa fregare il bastone del comando da una donna i suoi figli saranno così debosciati da non saper più neppure come sbattersi come si deve una ragazza.

      La sua applicazione pratica è un fallimento per ogni testimonianza relativamente favorevole ce ne sono molte contrarie per esempio questa http://www.gionata.org/index.php?option=com_content&view=article&id=4003:la-mia-cosiddetta-vita-ex-omosessuale-il-calvario-della-terapia-imposta&catid=112:gay-cristiani&Itemid=100460 o questa http://daw.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1413240

      Che il tasso di suicidi sia alto tra chi lavora nel mondo del porno posso crederlo, ma cosa c’entra con i gay in generale ?

      1. Italo Sgrò

        Giovanni, ma che piffero c’entra la cristalloterapia come cura del cancro? Certo che la cristalloterapia non funziona come cura contro il cancro, ci mancherebbe! Invece le terapie riparative funzionano benissimo nel trattamento della tendenza omosessuale indesiderata e vissuta con disagio.

        Non dimentichiamo che, nella sfera sessuale, come ho già dimostrato a Remoq in un dibattito a due in cui ha dovuto alla fine prendere atto della verità di tale assunto, la tendenza normale è l’attrazione verso l’altro sesso, mentre quella verso lo stesso sesso non è normale, è una deviazione.

        1. Richard Schneider

          Italo Sgro’, come la ‘ razza ‘ italiana e’ aberrazione.

  2. Italo Sgro'

    Le terapie riparative sono scientificamente fondate e notevolmente efficaci.

  3. Quelariex

    …un tentativo di raggiungere la pace e il compimento ….Io penso che questo sia il punto cruciale ,quello che desideriamo tutti ,quello che ci accomuna ( belli ,brutti ,buoni, stronzi, omosessuale,etero e chi ne ha più ne metta) Tutti desideriamo solo questo :sentirsi voluti bene ; e questa condizione è possibile solo se c’è umanità tra noi esseri umani .quindi partiamo da quello che ci accomuna e non da quello che ci diversifica 🙂

  4. riequilibrio

    @giorgiobarillà

    Perchè non ti sbattezzi? basta una raccomandata, e ti assicuro che ci si sente immensamente meglio – purificati.
    E dopo non ti servirà più essere “irrispettoso” verso i credenti – ti basterà ignorarli.

    1. giovanna

      ma certo, caro multiplo riequilibrio, proprio come te, che stai giorno e notte a commentare in un sito di un giornale di cattolici.

      1. riequilibrio

        no giovanna, non giorno e notte.
        mi bastano 5 minuti, poi torno alla mia serena e ateissima vita.

        1. Giovanni

          Riequilibrio
          lei è convinta che siamo tutti la stessa persona che cambia nick, una satanico attivista gay che passa qui tutto il tempo che non trascorre in orge e droga party. Non deve lavorare nè dormire perchè la Massoneria lo rifornisce di soldi e cocaina.

          Per favore lasciaglielo credere è già così triste e disperata. Un pò di carità…

          1. Gmtubini

            In effetti ci sarebbe anche la possibilità che voialtri ateonzi gay siate tutti, ma proprio tutti, dei bischeri di prima categoria che ripetono a pappagallo le solite due o tre supercazzole.
            Ma siccome Giovanna, a quanto pare, cristianamente si sforza di conservare un po’ di fiducia nel genere umano, ecco che ella preferisce ritenere valida l’ipotesi che molti degli sconclusionati commenti che si leggono qui siano battuti sulla stessa tastiera dal solito emerito bischero.

          2. Giovanni

            Riequilibrio
            mentre Tubini stava sul trespolo a dire bischeri, bischeri quelli che la pensano come noi sono diventati tantissimi Secondo la ricerca Istat 2011 il 74,8% della popolazione non è d’accordo con l’affermazione “l’omosessualità è una malattia”, il 73% con “l’omosessualità è immorale”, il 74,8% con “l’omosessualità è una minaccia per la famiglia”. Al contrario, Il 65,8% è d’accordo con l’affermazione “si può amare una persona dell’altro sesso oppure una dello stesso sesso: l’importante è amare”. Manco più il Papa la pensa come loro.
            Ignoriamoli e lasciamoli tristemente estinguersi in pace

          3. riequilibrio

            Ignoriamoli e lasciamoli tristemente estinguersi in pace

            direi ok – procediamo così

          4. giovanna-

            “ignoriamoli ” è bellissima ! 🙂
            Si toccano punte di ridicolo incredibili !
            Cari multipli, se non ci foste voi accampati , pensa che noia su questo sito retrogrado !

          5. Giovanni

            Ti svelo un segreto. Siamo frati trappisti pagati dalla redazione. Se qui ci foste solo tu, Tubini e Sgrò le statistiche del sito crollerebbero e gli inserzionisti strapperebbero i contratti pubblicitari. 😉

          6. H.Hesse

            Effettivamente i frati trappisti sono noti produttori di birra ad alta gradazione, ciò spiega molte cose.

          7. Gmtubini

            🙂

          8. giovanna-

            Ti dirò, caro Gmtubini, non so se siano una o due o tre persone, di sicuro Remo e Bifocale sono lo stesso bestemmiatore, perché fin dall’inizio si è presentato apertamente con questi due nick, più altri che ha via via abbandonato. Fatto stà che l’appiattimento e la monotonia del loro modo di fare me li fa accumunare, veramente non li distinguo, nemmeno come carattere o personalità, mi risulta impossibile, falsi, viscidi, repellenti.
            Ma se c’è una speranza per tutti, c’è una speranza anche per loro.

  5. beppe

    l’ho già detto e lo ripeto. se un etero ( brutto sporco e cattivo ) aiuta un oomosessuale, lo rimanda a casa sua. se un gay aiuta un omosessuale, se lo porta a casa. il resto è ipocrisia.

  6. remoq

    J. Sciambra nato vicino San Francisco, ha studiato nelle scuole parrocchiali dall’asilo fino ai 16-17 anni, dove non ha imparato molto dal punto di vista scolastico, ed era in aperto contrasto con l’insegnamento religioso, soprattutto per quanto riguardava la sessualità dato che in quel periodo (fine anni 70), era molto forte la spinta sulla liberazione sessuale. Finita la scuola è partito per S. Francisco, spendendo i suoi soldi nei bordelli, con donne e con uomini. trovando prima un amante anzianotto che lo mantenesse, finita la storia, per avere soldi si è gettato nel mondo del porno (mondo alquanto pericoloso e privo di scrupoli in quanto girano dei bei soldoni). E’ altresì entrato nell’universo del BDSM dapprima soft e in seguito molto spinto. ha iniziato a praticare la New Age, il paganesimo e il satanismo. Nel 1999 fu sul punto di morire, ebbe un’esperienza di premorte e decise di convertirsi tornando all’unica religione che conosceva. E’andato a vivere in diverse congregazioni religiose, ma non avendo ne vocazione ne altro, i suoi demoni continuavano a perseguitarlo. In california conosce un sacerdote che si occupa di occulto, i due parlano, il sacerdote prega per lui toccandolo con la propria stola e dicendogli testuali parole: “Ora potrai amare Gesù con tutto il cuore” e immediatamente cio’ avviene (esorcismo?). Ancora oggi è combattuto, le esperienze passate lo richiamano come fossero una suadente melodia, ma resiste alle tentazioni perchè dice di sapere che se cadrà nuovamente in tentazione per lui sarà la morte. Ha scritto diversi saggi sul’omosessualità e sull’occultismo, e si è laureato a Berkeley in California in storia dell’arte e in studi interdisciplinari sulla psicologia alla Sonoma sempre in California.

    1. Buonasera,
      Chi mai ha detto quello che lei afferma nel primo periodo? È ovvio!

      Stiamo parlando – come già scritto venerdì – di ordinamento e leggi di uno Stato, con rilevanza pubblica, che dovrebbero essere orientate al bene comune.
      Se lo Stato promuovesse e favorisse i matrimoni degli ottagenuari non perseguirebbe il bene comune.

      Anche su secondo aspetto che cita confonde l’aspetto privato con quello pubblico.
      Uno Stato dovrebbe o no promuovere chi pubblicamente si assume maggiori responsabilità?

      La contraddizione poi a cui fa riferimento non sussiste. Rileggendo il precedente intervento è evidente la volontà di tenere suddivise le motivazioni con cui ho accomunato le due categorie.

      Sig. Giovanni,
      Per quanto riguarda il concetto di autorevolezza, ho capito che lei ritiene tout court il metodo scientifico come il metodo migliore per conoscere.
      Deve però riconoscere che ci sono altre modalità di conoscenza e ritengo, in particolare per quanto riguarda le dinamiche umane e relazionali, che la conoscenza data dall’applicazione del metodo scientifico sia per quei casi profondamente parziale.

      Esemplificando credo che lei non utilizzi o pensi di ottenere certezze utilizzando il metodo scientifico per affermare l’amore di sua madre nei suoi confronti.

      Pertanto risultano inadeguati – all’oggetto di cui stiamo interloquendo – i criteri con cui lei tenta di affermare la bontà delle idee che propone.

      Cordialità

      1. Giovanni

        Direi che uno stato liberale non promuove nessun tipo di unione. E’ l’individuo che decide se sposars, stare single, convivere o farsi frate. Il livello di impegno reciproco con il partner viene liberamente determinato dalla coppia. Lo stato non ha il compito di imporre una certa visione della vita. Se due ottuagenari vogliono sposarsi devono poterlo fare, se due ventenni vogliono convivere lo stesso. Infatti è così, con l’eccezione delle coppie gay, ma spero si rimedi presto a questa assurda ingiustizia.

        Del resto non ho capito cosa ci guadagnerebbe la società dal fatto che tutti contraessero matrimonio invece di scegliere liberamente la forma dell’unione dal momento che c’è il divorzio e che i figli sono equiparati.

        Sul metodo scientifico credo che questo possa applicarsi all scienze sociali,e difatti è comunemente applicato. Comunque lei conosce qualcosa di migliore e più fondato?

        1. Jack

          Buonasera,
          Dire che uno Stato non dovrebbe promuovere una visione della vita, della società, ecc. È srmplicemrnte irrealistico.
          In quanto espressione di un popolo con data cultura storia e tradizione, o magari anche di una piccola elite al potere, è impossibile che nel proprio ordinamento non emergano i tratti del pensiero filosofico, gli ideali, la cultura, la religione propri e particolori.
          Mentre dovrebbe essere ovvio che nessuno Stato IMPONGA una visione della vita! E sono favorevolmente colpita nel trovarla d’accordo su questo punto!

          Sulla distinzione tra diritti o volontà individuali e riconoscimento pubblico vedo che ancora fa confusione. Evidentemente non riesco a esporre meglio il concetto per cui, se vorrà proseguire nel dialogo, aspetterò esempi e articoli più propizi allo scopo.
          Anche rispetto alla parzialitá dell’utilizzo del metodo scientifico nell’ambito delle relazioni e del funzionamento psicologico potremo aggiornarci, individuando cosa fonda l’autorevolezza di un giudizio.
          Cordialità

          1. Giovanni

            ok Arrivederxi

  7. Giovanni

    Le storie di vita raccontano solo la vicenda di una singola persona. Ne esistono di ogni tipo. Avete mai letto quelle dei superstiti delle terapie riparative? Comunque se Joseph Sciambra è contento così neuuno ha nulla da ridire, se qualche gay vorrà seguire il suo esempio neppure. Viceversa se uno vuole rimanere gay e sposarsi con il suo partner perchè non dovrebbe, in nome della stessa libertà che ha Sciambra, poterlo fare?

    1. mike

      le terapie non sempre funzionano, ma credo ci sia una ragione. ma non la dico, altrimenti succede un macello. tra l’altro è una cosa che non sarebbe facilmente dimostrabile. e forse è anche sbagliata. per cui è inutile parlarne. poi se qualcuno lo intuisce…

      1. Emanuele

        E’ la stessa cosa che dicono i sostenitori dei rettiliani/grigi

        1. mike

          certo che qualcuno ogni tanto ci si fissa con questi rettiliani! non sei cioè il solo. comunque è la stessa cosa di che? scusa ma io non ho chiarito nulla come fai a dire che è la stessa cosa se non sai di che stavo parlando? è una cosa che senza offesa forse neanche te la sogni. è una cosa considerabile in 2 aspetti. i 2 aspetti sono difficili da capire. in fondo come dico sopra neanche io ci credo in toto, sarebbe troppo incredibile/inquietante se vero.

          1. Gmtubini

            Mike,
            scusa sai, ma con le bischerate megagalattiche che questi sparano a palle incatenate, tu hai paura a raccontare un tuo sospetto o una tua impressione perché la cosa ti pare troppo inquietante?!
            Suvvia, non ci lasciare a bocca asciutta!

          2. mike

            dell’omosessualità si parla spesso circa le cause psicologiche come anche in questo sito dove talvolta si parla di terapie riparative. nulla in contrario. però dico 2 cose:
            – le persone nate dal ’66/’67 al ’72/’73 se sono omosex sono soprattutto uomini. da lì fino al ’78/’79 è inverso ossia se lo sono più che altro donne. poi da lì per qualche altro anno uomini. ma non mi pare così certo.
            – ero piccolo e ricordo dei vasetti contenenti cibo per bambini, e c’erano di 2 tipi uno per maschi e uno per femmine. e questo è certo e più probabile.
            rispetto a che? secondo me non è da escludere che in certe cose che si mangiavano c’erano ormoni o cose simili per cui qualcuno/a diveniva omosessuale. nel primo caso descritto (periodi alterni) se vero è stato fatto a periodi alterni.
            anche a me tutto ciò pare assurdo solo che… specie i cibi per bambini… che bisogno c’era di distinguere tra quelli per maschi e quelli per femmine? caro gmtubini volevi sapere a che mi riferivo… ed ecco qua. ammetterai come me che pare assurdo solo che a pensarci è un tarlo. se vero della gente (gli omosessuali) sono stati praticamente fregati della loro vita. e non solo loro.

          3. Gmtubini

            Grazie Mike, ma davvero codesta ti sembrava una cosa da peritarsi a raccontare con quello che viene sparato quotidianamente da certi commentatori a cottimo?!
            Non ricordo di aver sentito mai parlare di omogeneizzati per maschi e per femmine, ma ti posso dire con ragionevole certezza che tutt’ora si stima che il 15% della carne in Italia sia trattato con ormoni della crescita, ed è noto, almeno così dice il pediatra di famiglia, che ci sono molti casi di bambini maschi che sviluppano una sorta di ipertrofia del petto…

          4. mike

            pensa un po’! comunque, stando in tema, noto come non poche trentenni e anche ventenni hanno il seno piccolo, quasi inesistente. e non di rado hanno pure il corpo alto e snello. e a prescindere dai gusti sessuali che certo come fai a capirli, puoi solo tirare ad indovinare (qualcuna di tali donne, a vederle, mostrano un temperamento molto aggressivo per cui alcune ti fan pensare che non siano etero). inoltre noto come l’altezza media delle giovani generazioni, diciamo i nati da fine anni ’90, è inferiore a chi li ha preceduti. e si nota non poco. viene da chiedersi che cavolo mettono nei cibi che poi la gente mangia. boh!

    2. Sig. Giovanni se per sposarsi lei intende qualunque rito – o cos’altro – officiato da tizio o caio, nessuno vieta nulla.. sa quanti matrimoni ho celebrato quando facevo la prima elementare… se invece parla di modificare leggi dello Stato e altro ancora con rilevanza e valore pubblici il concetto del “contento lui contenti tutti” NON vale più.
      Non confonda i 2 livelli e soprattutto, se le è caro, riscopriamo ciò che sta alla base dell’idea di bene comune.
      Cordialità

      1. Giovanni

        Che minacce al bene comune verrebbe dai matrimoni gay? Cambierebbe il concetto di famiglia? E’ cambiato molte volte nella storia. Alcuni bambini crescerebbero con due donne o due uomini per genitori? Autorevoli ricerche dicono che non è un problema. Si andrebbe contro la morale cattolica? Chissenefrega.

        1. Sig. Giovanni, mi permetta due domande per capire meglio:
          1. Cosa intende per bene comune? Conviene che bene comune sia garantire le condizioni per proseguimento del genere umano?

          Uno Stato che promuove matrimoni omosessuali si pone contro il bene comune.

          2. Mi fa capire cosa, cioè quali condizioni e criteri fondano l’idea di autorevolezza? E nel dettaglio “ricerca autorevole”?

          Grazie.
          Cordialità

          1. Giovanni

            Jack diamoci del tu,

            Il proseguimento del genere umano non viene affatto messo in discussione dal fatto che una minoranza si sposa con persone del suo stesso sesso.

            Del resto il fatto che si sposino o no è ininfluente, il suo ragionamento si basa sul fatto che non si riproducono e il matrimonio non è strettamente necessario per fare figli. A parte che spesso i gay i figli li fanno eccome, se questo fosse una minaccia la popolazione umana non sarebbe sempre aumentata nel corso della storia, visto che i gay ci sono da sempre.

            Sugli studi, le bastano questi?

            Documento dell’APA sul GL Parenting :
            http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting-full.pdf

            Comunicato Stampa Ordine degli Psicologi Italiani:
            http://www.psy.it/archivio/allegati/2012_05_17.pdf

            Comunicato Associazione Italiana di Psicologia:
            http://www.aipass.org/files/Comunicato%20adozioni.pdf

            American Psychological Association: http://www.apa.org/about/governance/council/policy/parenting.aspx;
            American Academy of Pediatrics: http://pediatrics.aappublications.org/content/109/2/339.full
            American Academy of Child and Adolescent Psychiatry: http://www.aacap.org/cs/root/facts_for_families/children_with_lesbian_gay_bisexual_and_transgender_parents
            Dati Istat forme famiglia: http://www.istat.it/it/archivio/38613
            Patterson, C.J. (2005) Lesbian & Gay Parenting, APA’s Committee on Lesbian, Gay, and Bisexual Concerns (CLGBC), Committee on Children, Youth, and Families (CYF), and Committee on Women in Psychology (CWP).
            http://www.apa.org/pi/lgbt/resources/parenting.aspx
            Prati, G., Pietrantoni, L. (2008). Sviluppo e omogenitorialità: una rassegna di studi che hanno confrontato famiglie omosessuali ed eterosessuali, Rivista Sperimentale di Freniatria, 132 (2), 71-88.
            Gartrell, N. et al. (1996-2012), National Longitudinal Lesbian Family Study. http://www.nllfs.org/publications

          2. Mi scusi, preferisco il lei dato che non la conosco, le faccio notare che le sue risposte non mi permettono di approfondire il suo pensiero. Sul primo punto indicavo come dovere dello Stato il favorire e il promuovere con leggi e ordinamenti il cd. bene
            comune, e senz’altro i matrimoni tra omossessuali, così come le cd coppie di fatto in altra misura e livello, lo perseguono in misura minore e cmq non pubblicamente.

            Sulla questione autorevolezza invece non capisco cosa mi possa dire la sfilza di link che credo lei mi abbia indicato. Sarebbe molto più interessante che lei dica cosa fonda l’autorevolezza di una ricerca, come le ho chiesto, i criteri con cui lei giudica autorevole o meno.
            Cordialità

          3. Giovanni

            Che i matrimoni gay o le coppie di fatto perseguano il bene comune meno di altre forme di unione è una sua opinione. Sarei curioso di sapere le ragioni che la sostengono. Sul fatto che “non lo perseguano pubblicamente” resto fortemente perplesso, i matrimoni e le convivenze registrate sono atti pubblici.

            La sfilza di link rimanda a ricerche eseguite con metodo scientifico da autorevoli istituzioni di specialisti della materia. Per inciso le faccio notare che il metodo sperimentale ci serve proprio per andare oltre quello che ci dicono il senso comune e le tradizioni.

          4. Come gia detto la leggitimazione e la promozione del matrimonio gay non persegue il bene comune perche è intrinsecamente sterile. La coppia che si sposa per l’ordinamento statale è maggiormente responsabile rispetto a quella che non si sposa e convive.
            Ancora dice “autorevoli” istituzioni. Autorevoli per chi? Per lei? Per la maggioranza della popolazione?
            Oppure autorevoli perche usano il metodo scientifico? L’autorevolezza si fonda su dei criteri oggettivi che TUTTI possono riconoscere (naturalmente con modi e tempi differenti a seconda delle diversità personali e culturali e storiche). Torno a chiederle cosa per lei rende autorevole un giudizio?
            Cordialità

          5. Giovanni

            La fertilità non è mai stata un requisito essenziale del matrimonio. Da sempre due ottantenni possono sposarsi. Non lo è neppure per la Chiesa visto che la volontà di non avere figli è causa di annullamento, mentre l’impossibilità no.

            La responsabilità reciproca di due conviventi è per loro scelta minore di quella di due sposati, ma non ci vedo niente di male, sono adulti e fanno le loro valutazioni. La responsabilità verso i figli, che ha un ben diverso contenuto sociale, è la stessa. Poi non coglie la contraddizione? Due gay che vogliono avere maggiore responsabilità reciproca sposandosi attualmente non possono farlo, sono conviventi per forza, Mi pare una sciocchezza, no?

            Sull’autorevolezza mi arrendo, non capisco dove vuole andare a parare. per me il metodo scientifico correttamente applicato è il modo più sicuro (non assolutamente sicuro) per giungere a conclusioni condivisibili da tutti. Lei cosa considera autorevole?

          6. remoq

            Oh belin Giovanni, autorevolezza mica è comparabile con verità! Che poi autorevolezza deriva da autorevole, cioè PERSONA che nel proprio campo ha un’alta carica, un forte prestigio, il che con la verità non centra un belino. quindi uno studio, una pubblicazione, un libro, per definizione non puo’ essere autorevole, casomai lo è chi lo scrive. Anche Silvio Berlusconi è una persona autorevole pensa un po’! Complimenti poi per il commento successivo in cui parli della teoria riparativa con l’esempio di Hooker e la teoria alla base della riparazione, cioè il ripristino del corretto rapporto con la figura paterna. Piuttosto, J. Nicolosi stesso tiene a precisare che non vuol riparare gli omosessuali, e lui stesso dichiara che l’omosessualità NON è una malattia, inoltre pretende di poter risolvere il rapporto con la figura paterna solo con chi lo vuole, utilizzando anche le preghiere e terapie di rigetto (tipo immagine omosessuale-sensazione negativa), infine la risoluzione della cura non è la trasformazione dell’omo in etero, ma la soppressione di tutto l’impulso sessuale, questo è quello che Nicolosi scrive nel suo famosissimo libro, e tu che sei una persona che sa e che si informa sai benissimo chi è sto Nicolosi.

  8. mike

    è forse l’articolo migliore che avete pubblicato sull’argomento. mi diverte pensare alle reazioni di chi legge e non è d’accordo (abituale frequentatore o no su questo sito).

    1. Alcofibras

      Presente!

      Il mio punto di vista non cambia: ciascuno deve essere libero di fare ciò che vuole, il gay anticlericale o il devoto sposato con una donna in chiesa.

      Questa storia mostra che in occidente è possibile (per fortuna) cambiare idea. Non mi sembra invece che possa essere usata utilmente per imporre divieti, limiti, discriminazioni o addirittura “cure” coatte a chi gay è e gay vuole rimanere.

      1. Quello che da tempo su queste pagine si sta affrontando non è la libera scelta individuale ma l’imposizione del mainstream citato nell’articolo, e quindi questa storia non viene qui usata per imporre divieti e limiti alla libertà personale; cambierei
        quindi l’ultima parre del suo commento “mi sembra invece che possa essere usata come voce dissidente e rivelatrice di un insider autorevole su una visione della vita che continuamente (sfortunatamente) in occidente continuano a propinarci”. Cordialità

        1. Alcofibras

          La Sua replica presuppone che ogni omosessuale sia tale perché plagiato da un gruppo: senza le “lobby gay” l’omosessualità non esisterebbe o sarebbe un fenomeno marginale.

          Mi sembra una lettura che poco si adatta alla realtà italiana e per nulla a quella dei paesi (Iran, Russia, paesi islamici) in cui gli omosessuali – che pure ci sono – vengono emarginati o addirittura uccisi.

          Infine anche negli usa, dove il movimento gay è più forte, non mi pare che si pretenda di attuare discriminazioni al rovescio, ma solo di applicare a tutte le coppie la medesima normativa

          1. Dove nel mio intervento trova presupposto quanto lei afferma? Ho voluto evidenziare come questi esempi di persone con una storia di grande travaglio, rivelino come l’affronto di una condizione di vita
            omosessuale non sia “rose e fiori” o se preferisce “coriandoli e sfilate” come il mainstream cerca di far passare.

            Sugli episodi “eterofobi” in effetti l’apparenza è che non siano tanto superiori a quelli “omofobi” la differenza – di nuovo – che i primi sono presentati come “sussulti di coscienza” i secondi come urgenze su cui legiferare. Ripeto: URGENZE a ottobre 2013.
            Cordialità

          2. Gmtubini

            Jack, non ti stupire se non trovi una decente correlazione tra quello che scrivi tu e ciò che sembra intendano certi tuoi interlocutori.
            A molti di quelli che intervengono qui per fare il controcanto non interessa il confronto delle posizioni, ma una tribuna da cui berciale le bischerate di cui gli hanno riempito la zucca.
            Sicché qui è normale che ti vengano attribuite in modo capzioso opinioni che tu non hai mai manifestato, perché per essi prevalgono sempre gli stereotipi imparati pappagallo alla casa del popolo.

          3. Gmtubini

            Errata Corrige: vabbè che la Toscana è zeppa di cinesi, ma ovviamente nel mio commento precedente al posto di “berciale” di prega di leggere “berciare”.

      2. Simone

        Ma quanti sono aperti come te all’interno del mondo gay?
        Oggi è impossibile parlare della possibilità di cambiare orientamento sessuale (che qui su tempi spesso ci viene data testimonianza). Ricordi il caso “Cerrelli”? o più recentemente quello che è accaduto a Casale Monferrato?
        Si vuole zittire ogni posizione contraria al pensiero unico.
        Inoltre la vogliamo finire con l’immagine del gay perennemente orgoglioso e felice della propria condizione?

      3. mike

        mai parlato di cure coatte. sono contrario, ciò che è coatto va contro la dignità umana. è solo che sempre più si sente parlare omosessuali che non vivono bene la loro condizione. e non solo su questo sito. dire che ciò derivi dalla non accettazione sociale dell’omosessualità mi pare riduttivo. anche perché omosessuali non a proprio agio con se stessi pare ci siano addirittura in paesi dove sono accettati, ossia nel nord europa. comunque sul poter cambiare idea, in occidente, non sono d’accordo. in europa se vuoi cambiare sesso nessun problema, ma se provi anche solo a criticare l’omosessualità cominciano i problemi. francia docet. poi, francamente, tutta questa gente ex-gay che dice la sua… possibile che siano tutti scemi o in cerca (come talvolta si dice) di fama e soldi?

      4. mike

        dimenticavo: per me molti omosessuali se vivono bene è perché sperano di ottenere i loro “diritti” e fregare la chiesa. ossia vivono bene solo al pensiero di poter un giorno farla in barba alla chiesa. e per me sono stati addestrati bene a ciò da una certa propaganda. insomma ciò dimostra come sono usati in funzione anti-cristiana. poi, però, se qualcosa ottengono c’è la felicità? a giudicare da certi casi (tipo la lesbica che ha cambiato sesso) non pare. vale anche in casi come in questo articolo dove semplicemente dopo anni di vita omosessuale uno di loro (e uno dei tanti, in italia c’è di tolve) ammette che la felicità non l’ha ottenuta. tutti scemi?

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