C’è un’Europa da spostare. Cosa c’è su Tempi di maggio
Prima di leggere il nuovo numero di Tempi, già disponibile nello sfogliatore digitale per tutti gli abbonati, segnatevi, se già non lo avete fatto, queste date: 14, 15 e 16 giugno. Sono i giorni in cui a Caorle (Ve) si terrà la terza edizione di “Chiamare le cose con il loro nome”, la festa di Tempi durante la quale verrà consegnato il Premio Luigi Amicone ad Alain Finkielkraut e Marta Petrosillo. Oltre al grande filosofo francese e alla direttrice del Centro studi sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre, saranno con noi anche il ministro Giuseppe Valditara, Federico Palmaroli in arte “Osho”, Paul Bhatti, Mario Mauro, Fausto Biloslavo e Anna Krasnikova. E il 15 sera si vedrà la partita dell’Italia insieme in piazza.
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Spostare l’euroelefante. Cosa c’è su Tempi di maggio
C’è un’altra data importante, prima dell’appuntamento a Caorle, però. L’8 e 9 giugno si vota per le elezioni europee, e anche a maggio Tempi dedica la copertina a questo appuntamento fondamentale per il futuro dell’Unione Europea, un sistema lento e pachidermico «in cui si è già iniziato a vedere un cambiamento», come spiega a Leone Grotti il politologo Giovanni Orsina che in una lunga intervista spegne l’illusione di una rivoluzione in arrivo ma nota qualche crepa nel monolitico modello «liberale radicale» imperante a Bruxelles. Al voto sono dedicati anche l’editoriale del direttore Emanuele Boffi, i commenti di Giancarlo Cesana e Michele Rosboch, l’approfondimento sul Patto europeo sui migranti di Rodolfo Casadei, l’intervista di Matteo Rigamonti sul Green Deal a Piergiacomo Sibiano e la rubrica “Dodici stelle” di Lorenzo Malagola.
Le interviste a Valditara e Ciucci, l’inchiesta sul fentanyl
Si parla anche di educazione nel nuovo numero di Tempi, con l’intervista al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara (uno degli ospiti della tre giorni tempista a Caorle), che spiega come la sua sperimentazione 4+2 «valorizzerà i talenti dei ragazzi a scuola».
In un’altra intervista esclusiva di Alan Patarga, l’ad di Stretto di Messina Spa Pietro Ciucci risponde a tutte le obiezioni sul progetto del Ponte sullo Stretto: «Oggi lo osteggiano in ogni modo», dice, «domani lo celebreranno come un motore del cambiamento del paese».
Su Tempi di maggio c’è anche un’inchiesta di Pietro Piccinini sul piano preventivo dell’Italia contro il fentanyl, la “droga degli zombie” che sta sfigurando gli Stati Uniti e uccidendo molto più di tutte le ultime guerre americane.
Una toga fuori dal coro e due risate sul clima
Spazio poi al racconto di due libri da non perdere: Lorenzo Castellani ha letto le coraggiose tesi del giudice Nicolò Zanon contro il tabù del dissenso in Corte costituzionale, mentre Piero Vietti recensisce il libro tradotto in italiano del fisico e comico Vince Ebert che ha la ricetta giusta per rimettere al loro posto i profeti dell’apocalisse climatica e del massimalismo green. A venticinque anni dalla sua morte, poi, Pier Paolo Bellini ricorda chi era il servo di Dio Enzo Piccinini, un “fenomeno della natura” trasformato fin nel temperamento dall’incontro con l’esperienza cristiana integralmente umana di don Luigi Giussani.
Spazio all’arte, su Tempi di maggio, con la mostra di Perugia dedicata al Maestro di San Francesco: Marco Bona Castellotti l’ha vista e la recensisce per noi. E come ogni mese, per i lettori di Tempi c’è l’appuntamento con le rubriche di Renato Farina, Fabio Cavallari, Pier Paolo Bellini, Marina Corradi, Massimo Camisasca, Simone Fortunato, Marco Invernizzi, Berlicche, le lettere al direttore e Fabrice Hadjadj.
In attesa che la rivista arrivi nelle loro case, gli abbonati possono già sfogliarla in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. (E voi professori, ricordatevi che adesso ci si può abbonare a Tempi anche con la Carta del docente).
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