Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Economia

Che cosa può fare il governo per sciogliere l’enigma del Mes

Tra rischio commissariamento e real politik, il Meccanismo europeo di stabilità è difficile da rivedere e respingere. Ma forse c’è qualcosa di più che si può fare

Lorenzo Castellani
16/01/2023 - 6:00
Economia
CondividiTwittaChattaInvia
Meloni MES
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ospite a “Porta a porta” lo scorso 22 dicembre (foto Ansa)

Il Mes è un enigma. Da un lato rappresenta un colpo alla democrazia liberale, la superiorità della sorveglianza tecnocratica e finanziaria sui sistemi politici, un ennesimo potenziale commissariamento della politica da parte di istituzioni non rappresentative; dall’altro è un trattato che oramai è stato ratificato da quasi tutti i paesi europei e che, proprio in termini di realpolitik, è molto difficile da rivedere e da respingere. È uno strumento pensato, da tutti gli altri Stati membri, per tenere sotto controllo quei pochi paesi dai conti pubblici problematici come l’Italia. E dunque rappresenta per noi un problema politico, ma non per gli altri o per le istituzioni europee.

A che cosa serve il Mes

Il Mes è un trattato internazionale ed è un ircocervo giuridico, in quanto da un lato è sotto la giurisprudenza del diritto dei trattati politici internazionali mentre dall’altro è regolato dal diritto commerciale, cioè con una governance tipica del diritto privato delle società. Presenta dunque condizioni molto chiare per accedere ai finanziamenti, con condizionalità politiche, cioè riforme da fare, molto stringenti. O si riforma il trattato stravolgendo la strutture dell’istituzione, magari trasformandola in un fondo sovrano europeo che emette bond comuni, oppure è difficile cavarne qualcosa di diverso da ciò che è. Assodati questi elementi, è evidente a tutti che non si può accedere al Mes senza essere sottoposti a determinate condizioni.

Il Mes è stato pensato più di dieci anni fa, ai tempi della crisi greca, per aiutare gli Stati che non avessero avuto accesso ai mercati: e cioè Stati il cui debito nessuno avesse voluto finanziare. Ed è stato pensato, in seconda battuta, per ricapitalizzare banche in crisi, visto che le due cose si tengono e che la Bce, almeno a parole, non potrebbe essere “banca delle banche”.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Per questo è nato il Mes, come ha sottolineato più volte il costituzionalista Alessandro Mangia, per aggirare i trattati europei o, a seconda dei punti di vista, per renderli meno incompleti. Tant’è vero che il Mes è nato per fare ciò che la Bce, trattati alla mano, non avrebbe potuto fare. E la riforma del Mes, della cui ratifica si discute ora, non è stata pensata per il finanziamento degli Stati, quanto per la gestione delle crisi bancarie, nel senso che il Mes dovrebbe operare come ulteriore livello di protezione dopo il bail-in di una banca fallita, e a supporto del Fondo di risoluzione unico.

Molto rumore per nulla, o quasi, sul Mes

Tuttavia, il Mes è una burocrazia europea che opera, da banca, sui mercati internazionali, avvalendosi di questo doppio ruolo, metà salva-banche e metà salva-Stati. E che giustifica la propria esistenza nella prospettiva di una crisi finanziaria, senza però avere l’infinita dotazione di una banca centrale per gestire una vera crisi, che sia del settore pubblico o del settore privato. Il problema, insomma, è che il Mes può gestire solo crisi di limitatissime dimensioni. In definitiva l’Unione Europea, e gli europeisti ortodossi, stanno facendo molto rumore per nulla o quasi. Senza contare che oggi la condizionalità nonché la sorveglianza su gran parte delle politiche pubbliche è esercitata dalla Commissione attraverso il Pnrr.

Ciò detto, quando la Germania ratificherà il trattato del Mes, l’Italia resterà da sola e questa potrebbe non essere una buona notizia. Allora il Mes si potrà ratificare, ma senza dimenticare che lo strumento è quello che è e che resta una soluzione ultima ratio. In particolare modo, andranno evitati massicci aumenti del debito pubblico che non siano attraverso un debito comune europeo.

L’operazione politica che Meloni potrebbe fare

Ma forse c’è qualcosa di più che si può fare. Come ricorda spesso Giulio Sapelli, c’è l’idea, condivisa dal professore torinese con due uomini ideologicamente distanti come Tremonti e Bazoli, del prestito nazionale. Un prestito dei risparmiatori italiani per la nazione, come si fece negli anni della ricostruzione dopo la Seconda Guerra mondiale, sotto la guida di Luigi Einaudi. Prestiti che sortirono – perché i prestiti furono più di uno – l’effetto di unire tutte le forze politiche al di là degli scismi della Guerra fredda e che ridiedero alla nazione quello slancio, non solo finanziario, che non doveva esser perduto dopo la lotta di liberazione nazionale.

Si tratterebbe, in sostanza, di mobilizzare la grande quantità di risparmio italiano oggi fermo sui conti correnti per avviare una processo di “finanziarizzazione” dell’economia, che nient’altro significa se non investimenti nelle nostre aziende e nelle infrastrutture attraverso questo prestito nazionale. Ma Giorgia Meloni, pur scegliendo con buone probabilità di ratificare il Mes, troverà il coraggio per fare un’operazione politica di questo livello?

Tags: bceGoverno MeloniMesUnione Europea
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Un tecnico in Germania installa una caldaia a gas: il governo vuole vietarle nel nome della rivoluzione green

Il governo in Germania rischia di saltare per le caldaie a gas

28 Maggio 2023
Il premier dell'Armenia, Nikol Pashinyan

Non è Pashinyan, ma l’Occidente che ha tradito l’Armenia

27 Maggio 2023
Ursula von der Leyen Green Deal

A causa del Green Deal, fra gli Stati europei c’è un pessimo clima

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Il primo ministro e leader di Nuova Democrazia, Kyriakos Mitsotakis vota ad Atene, Grecia, 21 maggio 2023 (Ansa)

Grecia. Perché Mitsotakis, pur avendo vinto, chiede di rivotare

23 Maggio 2023
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nell’aula del Parlamento di Strasburgo

Il trucco di Bruxelles per rifilarci l’utero in affitto mostra cosa c’è in gioco alle Europee

23 Maggio 2023

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un ragazzo durante un momento di riposo dal lavoro di ripulitura dopo l'alluvione che ha colpito Forlì, 22 maggio 2023 (Ansa)

Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango

Marianna Bighin
26 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non solo Mattarella: l’isteria anti Meloni ha stufato perfino Arisa
    Lodovico Festa
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    Natalità: una questione politica e di speranza
    Raffaele Cattaneo
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    I moralisti contro Springsteen e Roccella contestata
    Emanuele Boffi
  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Con le sue mossette Macron voleva inguaiare Meloni. È finito inguaiato lui
    Lodovico Festa

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist