L’Egitto prepara manifestazione oceanica contro Morsi. Islamisti minacciano un «massacro di copti»
Il prossimo 30 giugno il governo dei Fratelli Musulmani guidato da Mohamed Morsi compirà un anno. Per questa data è prevista un’oceanica manifestazione al Cairo per chiedere elezioni presidenziali anticipate e le dimissioni di Morsi, il primo presidente eletto democraticamente dalla rivoluzione che ha fatto cadere il regime di Hosni Mubarak.
«SCORRERÀ SANGUE». La manifestazione è stata organizzata dal gruppo di opposizione Tamarod (che significa “ribelli”), che ha raccolto 15 milioni di firme con una petizione (nella foto) per chiedere elezioni anticipate. I Fratelli Musulmani e gli islamisti, egiziani e non solo, hanno già cominciato a minacciare la piazza paventando «massacri» e «sangue che scorrerà per le strade» se l’opposizione cercherà di far cadere il presidente.
«RIBELLIONE CONTRO L’ISLAM». Wagdy Ghoneim, predicatore islamico che vive in Qatar, ha dichiarato che «a protestare è un fronte di distruzione composto da criminali, banditi, attivisti e traditori che vogliono far fuori il presidente». Secondo Ghoneim, «la ribellione contro Morsi è una ribellione contro l’islam e un tentativo di abortire il progetto islamico», per cui chi scenderà in piazza a protestare è un «infedele». Già l’anno scorso, Ghoneim aveva emesso una fatwa che consentiva l’uccisione di tutti coloro che si opponevano al governo dei Fratelli Musulmani.
«MASSACRO DI COPTI». Assem Abdel Maged, leader del gruppo estremista egiziano Gamaa Islamiya, ha condiviso il giudizio di Ghoneim, aggiungendo minacce ai copti che scenderanno in strada: «Non sacrificate i vostri figli – ha detto – l’opinione pubblica musulmana non accetterà il rovesciamento di Morsi». Alludendo agli organizzatori della protesta, ha poi domandato in forma retorica al presentatore Amr Adeeb durante la sua trasmissione serale su un canale egiziano: «Chi sarà responsabile se dei fanatici massacreranno i copti a causa di questa manifestazione?».
SCENARIO IRANIANO. Secondo il giornale saudita Al-Watan, se Morsi si dimetterà il 30 giugno cedendo alle pressioni della piazza, «un gruppo di jihadisti si è già organizzato per iniziare una rivoluzione islamica simile a quella iraniana per trasformare diversi governatorati dell’Egitto in Emirati islamici».
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