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«Nella letteratura contemporanea, nell’arte figurativa, nei film e nelle rappresentazioni teatrali domina prevalentemente un’immagine cupa dell’uomo. Ciò che è grande e nobile desta a priori sospetto; deve essere tolto dal suo piedistallo e ridimensionato». Joseph Ratzinger pronunciava queste parole in una relazione del 1987, oggi riproposta nel bel libro La vera Europa (Cantagalli 2021), che raccoglie gli interventi sull’Europa del teologo, cardinale e quindi papa, oggi emerito.
Il tema della relazione era la rivoluzione culturale del 1968 e in generale la modernità, cioè quell’epoca nata nel 1789 con la Rivoluzione francese che si concluderà esattamente duecento anni dopo con la caduta del Muro di Berlino. Era un mondo cupo, come dice Ratzinger. Cupo perché, avendo riposto la speranza dentro la storia, aveva dovuto assaggiare il fallimento delle ideologie che incarnavano queste false speranze. Il Sessantotto in particolare era stato il ...
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