La preghiera del mattino (2011-2017)
È buono, è bello, è bravo. L’elezione di Obama e il famoso terzismo del Corriere
GIORNALISMO UBRIACO. Torniamo all’oggi. Anche l’intransigenza della Lega che dice di essere pronta a correre da sola se gli alleati non accetteranno la candidatura Maroni sembra destinata a fare da preludio a un’inevitabile sconfitta. Ma anche questa è una scelta politica: paradossalmente è la stessa strada che don Julián Carrón, guida spirituale di Comunione e Liberazione, suggerisce al suo Movimento quando invita a liberarsi «da qualsiasi pretesa egemonica» e ricorda l’esilio biblico del poolo di Israele che «spogliato di tutto capì dove stava la sua vera consistenza».
Claudio Schirinzi, Corriere della Sera Milano
YOU DON’T KNOW WHO I AM. Per ottenere l’accredito alla election night di Barack Obama – favolosa, s’è visto poi – spedisco una dozzina di mail. Chiedo aiuto ad accademici, diplomatici, colleghi, amici del sindaco Rahm Emanuel. Niente. Uno studente brasiliano di giornalismo al Columbia College, Ricardo Rosa, mi dice: andiamo. Arriviamo allo sconfinato McCormick Place (poveri colleghi agorafobici!). Banco accrediti. Due giovanotte dall’aspetto rock chiedono: credenziali? Mostro “Italians” e il profilo Twitter: accreditato.
Beppe Severgnini nella rubrica “Italians”, Corriere della Sera
IO, BARACK E ME. È stato bello esserci, al McCormick Place di Chicago.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
BRAVO/1. Barack Obama è stato bravo, non soltanto con le parole.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
BRAVO/2. Il presidente è stato bravo, in questa campagna elettorale, perché ha saputo trasformare l’ansia in speranza, la paura in voglia, l’incertezza in un nuovo progetto.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
BRAVO/3. È stato il più bel discorso di Obama da molto tempo.
Paolo Valentino, Corriere della Sera
MITT SEVERGNINI. L’America ama il nuovo. È la sua forza ed è la sua tentazione. Il nuovo, stavolta, si chiamava Mitt Romney. Un mistero educato e pettinato che, dopo aver detto tutto e il contrario di tutto, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO. L’America nuova ha battuto un’America già vista.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
HA VINTO IL BENE. Conosco facoltosi americani che dicono: «Romney? Meglio per il nostro conto in banca, forse. Ma peggio per la nazione. E il conto in banca non è tutto. Vedere gli altri soffrire, per esempio, ha un costo. E non vogliamo pagarlo». Non è socialismo: è buon cuore, buon senso e lungimiranza.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
NON È SOCIALISMO: È LUNGIMIRANZA. Obama ha fatto appena in tempo a celebrare la sua vittoria, che è arrivato puntuale l’avvertimento di due delle principali agenzie internazionali di rating. Se il presidente non interverrà subito per stabilizzare debito e deficit di bilancio, Moody’s e Fitch declasseranno gli Usa.
Stefania Tamburello, Corriere della Sera
FOLLOW @SEVERGNINI. Gli americani più istruiti, che in maggioranza hanno votato democratico, l’hanno capito: le lezioni europee non sono tutte sbagliate, anzi.
Beppe Severgnini nell’editoriale del Corriere della Sera
OBAMA DELLA SERA. Chiunque le vinca (le elezioni italiane, ndr) nel 2013, comunque, presto si renderà conto che il «partito di Obama» non scommette su un Monti bis. Ma certo fa il tifo per un altro esecutivo guidato da lui.
Massimo Franco, Corriere della Sera
GUARDA MILANO. Com’è il cielo sopra Milano? Ingegneri, gruisti e operai-alpinisti che lavorano per costruire i grattacieli nei cantieri di Porta Nuova e Citylife lo raccontano su Sette domani in edicola.
Corriere della Sera
EH GIÀ. Lo scoop vero, quello che rimane, è frutto di lavoro, fatica, applicazione, intuito, intelligenza, serietà, credito professionale.
Gian Antonio Stella recenscisce Scoop di Giangiacomo Schiavi, Corriere della Sera
VERSO IL BASSO. Oriento la fantasia verso un’altra destinazione.
Milo Manara intervistato da Malcom Pagani, il Fatto quotidiano
BELLA TOPOS. Lei era in classe con 16 ragazze. Unico maschio. «Ma non ho disegnato ragazze per questo. Tette e culi sono un antico topos, ma di per sé non pulsano alcun fascino».
Milo Manara intervistato da Malcom Pagani, il Fatto quotidiano
DUE PATONZE DUE MISURE. Se ne può fare un libro di disegni (del ventennio berlusconiano, ndr)? «Una storia di costume, a bassissimo tasso di erotismo. Non perché mi scandalizzi, ma quello di Berlusconi tra una maschera da calciatore e una finta infermiera è un Pantheon da rabbrividire. Una catastrofe estetica da lasciare senza fiato».
Milo Manara intervistato da Malcom Pagani, il Fatto quotidiano
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