
Due dei 6 miliardi del reddito di cittadinanza finiranno nella Campania di Di Maio

“Presentazione show in stile Apple” hanno scritto i giornali per raccontare come Luigi Di Maio ha dato il via al reddito di cittadinanza. «In sette mesi – ha detto il vicepremier grillino – abbiamo trovato i fondi, fatto la legge, due cose a cui nessuno credeva, e ora si parte: stiamo rispettando perfettamente il cronoprogramma».
Secondo i dati forniti dall’Istat il RdC ci costerà 6,6 miliardi l’anno e andrà a beneficio di 1,308 milioni di famiglie delle quali più della metà (57 per cento) risiedono nel Meridione.
Un terzo in Campania
Ciò che è stato poco enfatizzato dai media è che di quei 6 miliardi quasi un terzo, cioè 2, andrà in Campania che è, per puro caso, la regione natale di Di Maio. Si chiedeva ieri La Stampa:
Due miliardi di euro circa che verranno erogati a tantissimi cittadini, che teoricamente prima o poi dovranno essere inseriti concretamente dai «rivitalizzati» servizi dell’impiego nel mondo del lavoro. Ma riuscirà l’economia e il sistema produttivo della Campania a generare una straordinaria quantità di posti di lavoro?
Chi li crea i posti di lavoro?
Sempre la Stampa faceva notare come l’opposizione al Rdc abbia per una volta unito nelle perplessità la Cgil e Confindustria. Per Michele Lignola, direttore generale di Confindustria Campania.
«Certo che il problema del disagio sociale merita attenzione e questa misura può essere opportuna. Il problema è che il mercato del lavoro è tutt’altra cosa. I posti di lavoro li creano gli investimenti, non le misure sociali. E qui in Campania c’è assoluto bisogno di far partire gli investimenti, che siano pubblici, privati, locali o internazionali».
Foto Ansa
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