Dove sta il bene e dove sta il male. Nel romanzo e nel Corriere di de Bortoli

Di Pietrangelo Buttafuoco
27 Settembre 2017
Il nuovo settimanale Buone Notizie-L’impresa del bene ingegna per i lettori il dovere civico e morale di un’Italia buona come il pane, fragrante di sentimenti e perfino misericorde con se stessa

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Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – C’è più romanzo nel male, certo. Ma se vale la sacrosanta idea di Ferruccio de Bortoli di trovarlo nel bene più che nel romanzo, per tramite della solidarietà – «il senso compiuto di utilità» – ci si regoli allora con la più urgente Umwertung aller Werte. La rivalutazione di tutti i valori, dunque, questo è. Altrimenti è Buone Notizie-L’impresa del bene, il nuovo settimanale del Corriere della Sera che de Bortoli, con la generosità di un protagonista di via Solferino presenta ai lettori ingegnando per loro il dovere civico e morale di un’Italia buona come il pane, fragrante di sentimenti e perfino misericorde con se stessa.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Un romanzo forse di fantascienza se si pensa che giusto in tema di Milano, il sindaco, ancora avalla l’odio fratricida della guerra civile negando una corona di fiori ai vinti della Repubblica sociale italiana sepolti nei camposanti della città; un romanzo tutto di periodo ipotetico se la targa in memoria di una bimba di tredici anni – stuprata e uccisa nei giorni della Liberazione, assassinata e violentata dai liberatori – è ancora lordata dagli eredi della stessa Liberazione, i cosiddetti partigiani che marchiano la piccola come «brigatista nera» come se ancora fosse vivo il piombo mortale della morte che bussa casa per casa. Ed è un romanzo tutto da costruire – quello del Bene – quando lo stesso Corriere, giustamente forgiato secondo il mestiere bellissimo della coerenza, ebbe ad abbattere un intero ceto politico guidando la lotta alla Casta. Coi modi e i nodi, anche scorsoi, tutti sbrigativi di cui lo stesso Antonio Di Pietro – il protagonista guerreggiante tra le toghe del Tribunale di Milano – oggi vorrebbe rivedere, rallentare per recuperare. Errori tutti fatti amando troppo l’urgenza di forca.

E il vero romanzo, allora, è nel male. Anche scritto minuscolo. Basta guardare la faccia di Angelina Jolie quando si mette in testa le corna di Maleficient. Malefica com’è trasferisce la malia in se stessa quando fa la buona tra i bimbi dei campi profughi di tutto il mondo. E il suo musetto, soccorrevole, incanta di epica ancor più che di fabula morale nel contrappasso. Tutto il male fatto per finta va a costruire il bene nella vita degli altri. Umwertung aller Werte. Insomma, buone notizie.

@PButtafuoco

Foto Ansa

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