Dolan: «Le verità eterne che il Papa ci ha ricordato visitando i nostri amati Stati Uniti»

Di Timothy Dolan
14 Febbraio 2013
Il messaggio del cardinale e arcivescovo di New York Timothy Dolan: «Ha spinto le persone di tutto il mondo a conoscere e incontrare personalmente Gesù Cristo».

Riportiamo la traduzione del messaggio che il cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York e presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha inviato a tutta l’America in occasione della rinuncia al Papato di Benedetto XVI.

Il Santo Padre in tutto quello che ha fatto ha dimostrato il cuore tenero di un pastore, la mente incisiva di un maestro e la confidenza di un’anima unita al Suo Dio. La rinuncia al Papato non è altro che un ulteriore segno della grande cura che ha per la Chiesa. Siamo tristi per questo gesto ma grati per come ha condotto in questi otto anni la Barca di san Pietro senza risparmiarsi. Nonostante avesse già 78 anni quando è stato eletto papa nel 2005, è andato a incontrare i popoli di tutto il mondo e di tutte le religioni. Ha visitato gli ebrei, i musulmani e i cristiani del Medio Oriente perseguitati per la loro fede, i poveri dell’Africa e i giovani di tutto il mondo riuniti per incontrarlo in Australia, Germania e Spagna.

Ha onorato i nostri amati Stati Uniti d’America visitando Washington e New York nel 2008. Come capo di Stato ha salutato i responsabili del paese alla Casa Bianca, come leader spirituale ha portato la comunità cattolica in preghiera al Nationals Park, allo Yankee Stadium e alla Cattedrale di St. Patrick. Come pastore pieno di dolore in un incontro privato ed entusiasmante alla nunziatura di Washington ha ascoltato con cuore aperto le vittime degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti.

Papa Benedetto ha spesso citato l’importanza delle verità eterne e ci ha messo in guardia dalla dittatura del relativismo. Ci ha insegnato ancora e ancora molti valori, tra cui spicca quello della vita umana. Il suo è un messaggio per l’eternità. Ha unificato i cattolici raggiungendo i gruppi scismatici nella speranza di riportarli nell’alveo della Chiesa. Siamo più uniti che divisi, ha detto con le parole e con i fatti. Questo messaggio è per l’eternità. Ha parlato in difesa dei poveri di tutto il mondo quando è andato a visitarli e ha scritto di uguaglianza tra le nazioni nei suoi messaggi di pace e nelle sue encicliche. Ha invocato una condivisione migliore delle risorse del mondo e il rispetto per la natura, che è creazione di Dio.

Quelli che l’hanno incontrato, l’hanno sentito parlare e hanno letto i suoi scritti così chiari e profondi si sono ritrovati commossi e cambiati. Attraverso tutto quello che ha detto, ha spinto le persone di ogni parte del mondo a conoscere e incontrare personalmente Gesù Cristo. L’occasione della sua rinuncia resta un momento importante nelle nostre vite di cittadini del mondo. La nostra esperienza ci spinge a ringraziare Dio per averci fatto il dono di darci papa Benedetto. La nostra speranza ci spinge a pregare che il Collegio dei Cardinali sotto l’ispirazione dello Spirito Santo scelga un degno successore che sappia affrontare le sfide del mondo di oggi.

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