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Sulla Zuppa di Porro Toni Capuozzo scrive: «Israele, dietro la pressione contemporanea degli Usa e delle famiglie dei rapiti, deve rallentare nella corsa all’obbiettivo massimo e minimo insieme: distruggere Hamas. E quando riprenderà a provarci agli occhi del mondo apparirà come quelli che vogliono la guerra, resa ancora più difficile dal fatto che i civili, nel sud della Striscia di Gaza, non hanno vie di scampo: è l’imboscata umanitaria tesa da Hamas. Prepariamoci a giorni difficili. Chi ama Israele sa che non potrà fermarsi se non dopo, almeno, aver preso i cervelli del 7 di ottobre, Yaya Sinwar e Mohammed Deif. Chi ama i palestinesi sa che la dirigenza interna di Hamas si gioca tutto e, oltre ai tunnel ha solo due armi: gli ultimi ostaggi e lo scudo dei suoi stessi civili. Chi ama la pace non può che constatare che è davvero lontana, e che è più facile immaginarla sulle macerie di Gaza, dove qualcuno si chiede se davvero sia stato saggio fare il 7 ottobre, che non in Cisg...
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