«Luigi Amicone, una vita dedicata a diventare una cosa sola con Cristo e tra i propri amici»
«La sua mano era sempre tesa verso gli amici, ma va detto, ancora meglio, che era tesa verso tutti, perché chiunque per lui era amico, compagno nel cammino verso l’unità con Cristo. Anche uno appena conosciuto, anche un avversario e chi non la pensava come lui. La sua febbrile ma sempre sorridente tensione al bene; la sua stima a priori per tutti quanti vedeva spendersi gratuitamente per un ideale, impegnando seriamente la propria umanità anche quando non era lo stesso suo ideale; la sua partecipazione totale al dramma dell’avvicinamento a Dio, della ricerca del bene per il mondo, era sempre un’occasione di fratellanza, di un passo compiuto insieme. Con chiunque. Perché se c’era una cosa che Luigino aveva chiaro era che l’amore di Cristo all’uomo, così come aveva imparato da don Giussani, è per la salvezza di ogni uomo».
Il 16 luglio scorso, dialogando a Caorle con Giuliano Ferrara e Gian Micalessin durante la presentazione del libro Luigi Amicone, l’anarcoresurrezionalista, il presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione Davide Prosperi ha raccontato di che stoffa era fatta l’amicizia che lo legava al nostro fondatore Luigi Amicone, scomparso lo scorso ottobre: «Un’amicizia potente, sfrontata, fatta di grandi risate, tanta sintonia ma anche di accese discussioni, di tenace battaglia, talvolta in disaccordo ma sempre nella tensione di voler affermare la Bellezza che ci tratteneva legati insieme».
Un’amicizia nata nella compagnia di don Luigi Giussani: «“A che cosa siamo stati chiamati? A diventare una sola cosa, con Cristo e tra di noi, perché attraverso questo il mondo diventi più umano”. Queste parole, pronunciate durante la Giornata d’inizio anno di CL nel settembre 1975 e che all’epoca dettarono una svolta per tutto il movimento, ebbero come origine, come spunto sorgivo, l’amicizia che in quegli anni era nata tra lo stesso Giussani e alcuni giovanissimi studenti dell’Università Cattolica di Milano. Tra quegli studenti c’era anche Amicone. Ho voluto citare queste parole all’inizio del mio intervento perché per me sintetizzano perfettamente ciò a cui Luigino ha dedicato la sua vita: diventare una cosa sola, con Cristo e tra i propri amici, perché il mondo diventi più umano».
Sul sito di Comunione e Liberazione, a questa pagina, è possibile scaricare il testo integrale dell’intervento di Prosperi a Caorle.
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