Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Società

Da Unipol a Mps. Abbiamo una banca o è solo un’idea?

Ieri la scalata di Bnl da parte della “rossa” Unipol, oggi il caso Mps. Sono passati quasi sette anni tra i due “scandali”, ma siamo sempre lì. Un articolo sul Foglio del 2006

Giancarlo Cesana
08/02/2013 - 8:35
Società
CondividiTwittaChattaInvia

Ieri la scalata di Bnl da parte della “rossa” Unipol, con la famosa telefonata (intercettata) dell’allora segretario dei Ds Piero Fassino al manager del gruppo Giovanni Consorte: «Allora, abbiamo una banca?». Oggi il caso Montepaschi. Sono passati quasi sette anni tra i due “scandali”, ma siamo sempre lì. Come testimonia questa lettera di Giancarlo Cesana, storico esponente di Cl, già leader del Movimento popolare, oggi presidente della Fondazione Policlinico di Milano, pubblicata sul Foglio del 17 gennaio 2006. 

Mi attacco a un editoriale del Foglio di qualche tempo fa. Si rilevava che il problema non stava tanto in quello che Fassino diceva nella telefonata intercettata, ma in quello che non aveva mai detto in pubblico: la politica è fatta dei legami svelati dalla telefonata intercettata. Vorrei fare una considerazione su quella che mi sembra una tendenza dominante nella “cultura” politica italiana, anche se questo comporterà un certo schematismo che serve per farmi capire.

Dalla questione di bancopoli sembra uscire rafforzato un atteggiamento sempre più diffuso: i valori debbono essere separati dagli interessi e dalle appartenenze. Anzi, gli interessi neppure debbono esistere; la loro sussistenza è giustificata solo se sono a favore degli altri, non di sé. I valori, secondo l’opinione corrente, sembra debbano essere disinteressati, purificati dalla contaminazione dei desideri personali, pure idee, che stanno in un mondo loro, distaccato da quello degli uomini. In effetti, apprendiamo dai giornali che: al presidente del partito “più popolare” piacciono le barche suo malgrado; se il segretario dello stesso partito ha fatto il tifo per la Unipol, si pente; il premier non ha mai coltivato i suoi interessi in politica; il nuovo capo della Banca d’Italia è il migliore perché nella sua alta funzione non appare attaccato a nulla. Non parliamo poi dei soldi, i quali si manifestano sotto una luce assai ambigua; sono sì un valore, ma pericolosissimo. Per trattarli, bisogna essere dotati di una superiore verginità, altrimenti è meglio starne lontano e, se possibile, non conoscerli. Le coop non possono trattare i soldi perché evidentemente legate a un interesse collettivo, di parte, che ora negano. I grandi finanzieri e industriali, invece, possono operare sui soldi, perché loro di interessi di parte non ne hanno; hanno cura per l’economia e il progresso, che sono notoriamente interesse di tutti: anche gli operai piangevano quando è morto Agnelli. Eccetera.

Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome Tempi a Caorle per il Premio Luigi Amicone 2023 - Chiamare le cose con il loro nome
PUBBLICITÀ

Secondo il pensiero comune i valori sono di tutti, non appartengono cioè a nessuno. Non si sta insieme a qualcuno perché porta un valore, perché senza di lui il valore sarebbe incomprensibile, ma perché è d’accordo con noi, perché il valore “nuovo” che, eventualmente ci comunica, era già nostro di diritto. Se l’amico – il compagno di strada – sbaglia, viene abbandonato. Non si era insieme a lui, ma ai suoi valori che, una volta traditi, rendono la sua presenza inutile e dannosa. Come è lontana la figura di Giovanni Paolo II, che chiedeva perdono a tutti, non per gli sbagli di oggi o di ieri, ma per gli sbagli dei cristiani in 2000 anni. Il discorso che fece Craxi in Parlamento su tangentopoli nemmeno sfiora la sensibilità di molti politici di oggi. Loro si definiscono persone “perbene”; sono attaccati alle idee, mica agli interessi o alle persone.

Infatti, la nostra è una società delle idee. Dire ideologica sarebbe troppo perché bisognerebbe attribuire alle idee una forza di verità, che nessuno ha il coraggio di affermare. Si sta insieme, si fa società, per le idee, quelle cangianti ma riconosciute, approvate da tutti e che nessuno può osare di smentire. Si fa società non per il sangue e la pelle degli uomini, ma per qualcosa di impalpabile e astratto, che si impone come minimo comune denominatore costitutivo dell’unica religione civile possibile: quella che non scomoda il comodo della maggioranza. In questo senso, la nostra è proprio una società moralistica, ovvero una società in cui la morale è conformazione al costume prevalente, o meglio, alle idee prevalenti (poiché poi, magari, i costumi vanno dove vogliono). Come è lontano il cristianesimo, il cui Dio, il valore sommo, si è fatto uomo e si è attaccato agli uomini. Una volta un ragazzo disse a don Giussani: «Io sto insieme alla mia morosa per Cristo». E lui di rimando: «E a lei cosa gliene frega?». Non si può amare un valore senza amare chi lo porta. Non si può amare la vita senza amare gli uomini. Non si può sostenere o difendere l’ideale, senza sostenere e difendere la compagnia in cui è vissuto, così come è, con i suoi pregi e anche i suoi errori. Non si tratta di sentirsi colpevoli di sbagli di nostri amici, ma consapevoli sì. Bisogna essere responsabili, ovvero dare risposte che non aboliscano l’errore e chi lo commette, ma che correggano, ovvero reggano insieme il nuovo cammino da intraprendere.

Invece, la tentazione, che è ormai una caratteristica socialmente condivisa, è di cancellare il peso degli errori, esorcizzare la fragilità umana, elevandola a diritto quando appare imbattibile (dall’aborto ai condoni fiscali); nascondendola, come la polvere sotto il tappeto, quando è inaccettabile alle idee che per lo più si professano. Perché, appunto, sono le idee quelle che valgono, che indicano al mondo come dovrebbe essere, a prescindere da quello che è. Che ogni tanto arrivi qualche tsunami, che le cose in fondo vadano come sono sempre andate, senza tenere gran conto delle nostre opinioni, è secondario. Siamo insieme per le idee, solo per quelle!

Ma in fondo sappiamo che non è così, che una società solo di idee è una società di pazzi. È una società che non tiene conto della realtà: in positivo, degli interessi e degli affetti; in negativo, delle connivenze e delle complicità, che agitano la vita degli uomini. Da dove ricaviamo questa convinzione contro tutto quello che viene esplicitamente detto? Dal buon senso, dalla esperienza elementare di tutti i giorni. Il problema però è che così, stante il suono tanto falso dei discorsi pubblici, siamo inclini a prestare più attenzione alle intercettazioni telefoniche, che rivelano le uniche società vere, di interessi e appartenenze, quelle segrete. Così non va, non va proprio. È troppo e troppo giustificato lo spazio per gli inquisitori, agenti segreti, detective e simili. La realtà non può essere lasciata al di là del buco di una serratura; deve essere portata al di qua, in campo aperto. È proprio vero che «se ci fosse un’educazione, il popolo starebbe meglio». Diamocela.

Giancarlo Cesana

Tags: bancabanchegiancarlo cesanaMontepaschimpsUnipol
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Un'insegna della Silicon Valley Bank (Ansa)

Il dilemma di Fed e Bce davanti al crac della Silicon Valley Bank

16 Marzo 2023
Elly Schlein nella sede del suo comitato elettorale, dopo la comunicazione dei risultati parziali delle primarie del Pd, Roma, 27 febbraio 2023 (Ansa)

Schlein, ultima sacerdotessa del partito radicale di massa

1 Marzo 2023
Foto di Scott Graham per Unsplash

Cosa ci dice l’aumento delle richieste di prestiti sulla situazione delle famiglie italiane

20 Dicembre 2022

Elezioni. Cesana: «Voterò centrodestra, sceglierò chi conosco»

12 Settembre 2022
Draghi Meloni destra italia

Cosa non capiscono le banche d’affari spaventate dalla destra italiana

3 Giugno 2022
Foto di Mediamodifier per Unsplash

Crescono le attese del settore del credito alle famiglie per il 2022

1 Aprile 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Eugenia Roccella
Video

“Una famiglia radicale”. Eugenia Roccella si racconta

Redazione
15 Maggio 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un ragazzo durante un momento di riposo dal lavoro di ripulitura dopo l'alluvione che ha colpito Forlì, 22 maggio 2023 (Ansa)

Il mio battesimo nell’alluvione, tra piadine e fango

Marianna Bighin
26 Maggio 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Con le sue mossette Macron voleva inguaiare Meloni. È finito inguaiato lui
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Gli innumerevoli tratti che dimostrano la parentela tra sinistra e fascismo
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    I moralisti contro Springsteen e Roccella contestata
    Emanuele Boffi
  • Tentar (un giudizio) non nuoce
    Tentar (un giudizio) non nuoce
    «Con la guerra vince solo il lupo»
    Raffaele Cattaneo
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    L’identità di genere e il fantasma del transumanesimo
    Rodolfo Casadei

Foto

Foto

A cosa serve la scuola?

25 Maggio 2023
Foto

Il sistema dei media nel pensiero di Antonio Pilati

25 Maggio 2023
Un missile russo colpisce una casa a Odessa
Foto

L’impegno per un cessate il fuoco immediato

25 Maggio 2023
Marcello Pera, filosofo e senatore
Foto

Dialogo a Roma tra Pera e Camisasca (e sant’Agostino)

16 Maggio 2023
Foto

“Una famiglia radicale”. Presentazione del libro di Eugenia Roccella a Milano

11 Maggio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Maggio 2023
    • Aprile 2023
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist