Antonio Ingroia è riuscito ancora una volta a trovare un escamotage per non lavorare e continuare a coltivare le sue ambizioni politiche. Questa volta grazie al governatore siciliano Rosario Crocetta che lo ha nominato presidente di Riscossione Sicilia, società che si occupa delle imposte dell’isola.
Ingroia, ex pm, dopo il flop alle elezioni politiche della sua lista Rivoluzione Civile, era stato spedito dal Csm in Valle d’Aosta, unica regione in cui non aveva presentato la sua candidatura. Ma, dopo giorni di trattative, ha raggiunto l’accordo col governatore siciliano che lo ha nominato a capo della società regionale. «Ha preferito il caffè siciliano a quello che fanno in Val d’Aosta», ha detto Crocetta. E anche Ingroia s’è mostrato soddisfatto: «Ho ritenuto più opportuno accettare l’incarico di Crocetta, dato che come anticipato dal presidente la società versa in una situazione di opacità. E tra l’altro la gestione delle imposte e la lotta alla corruzione si pongono in continuità con la mia battaglia politica».
«Da rivoluzionario a gabelliere», ha ironizzato Maurizio Gasparri (Pdl). «A uno che doveva fare la “rivoluzione civile” è toccato un posto da lottizzato comune. Niente male. Tireranno un sospiro di sollievo i cittadini della Valle d’Aosta». Ingroia, da presidente del cda di Riscossione Sicilia, dovrebbe guadagnare circa 50 mila euro all’anno.