Cuoco orribile o gastro-troll? Il mistero di Chef Ruffi

Di Tommaso Farina
26 Settembre 2017
Impazzano su Facebook i video assurdi del Mr X che fa il risotto alla milanese con la curcuma (!). Chi si crede di essere?

chef-ruffi-facebook

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Alzi la mano chi non conosce l’ormai mitologico Chef Ruffi. Se siete su Facebook, impossibile non essere incappati almeno una volta in uno dei suoi stranianti video culinari. Se viceversa tutto questo vi è oscuro, prendete in mano un pc o uno smartphone, e fate una ricerca. Vi si aprirà un mondo. E vi chiederete molte cose.

Cercate la sua pagina su Facebook, sarà facilissimo. Aprite quello che è uno degli ultimi video: un tutorial sul risotto alla milanese. Vedrete una serie di enigmatici ingredienti disposti su un tavolo. Poi, partirà una voce fuori campo, dall’accento spiccatamente meridionale. Ma sentite gli ingredienti proposti: riso precotto (!), curcuma (più economica dello zafferano, ci avverte lo chef), glutammato, fecola di patate per addensare, mozzarella (!), erbe e una salsa bianca che lui chiama “la versatile” e che ha tutta l’aria di essere della normalissima panna. Ecco, Chef Ruffi sta tutto lì: espone con simpatia alcune ricette della cucina italiana completamente travisate, quasi sconsacrate e demitizzate.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Giustamente, food blogger e semplici esperti non hanno potuto dire cose men che ovvie: pietanze distrutte, tramutate in schifezze, magari adulterate a favore del gusto pseudo-italiano inteso dagli stranieri. Alcuni, sempre di più per la verità, hanno provato ad avanzare l’ipotesi che si tratti di una gigantesca presa per i fondelli a bella posta. Un caso di “trolling”, come si dice in gergo internettaro. Insomma, una ridanciana provocazione. Se il successo di una provocazione si misura nella quantità di pesci che abboccano all’esca, Chef Ruffi è un pescatore della massima caratura. Ed è comprensibile: ha fatto leva sull’atavica autocoscienza di superiorità culinaria degli italiani, destrutturandola e decostruendola come faceva Enzo Arbore con la cultura televisiva nei suoi memorabili show. E oggi come allora, il risultato è sinceramente trascinante.

Foto da Facebook

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