Cota: «La Fiat ha un debito di riconoscenza. Se fossi Marchionne rimarrei»

Di Massimo Giardina
18 Settembre 2012
Per il governatore del Piemonte Marchionne deve mantenere la Fiat in Italia, almeno come «debito di riconoscenza nei confronti del territorio». Il Piemonte «ha fatto tutto il possibile, ma lo Stato deve intervenire perché ha in mano le leve fiscali».

[internal_video vid=48104] «Se fossi Marchionne rimarrei a Torino perché pagherei quel debito di riconoscenza che ha la Fiat nei confronti del suo territorio. Non si può da un lato voler essere il punto di riferimento della comunità e poi scappare dalla porta di servizio». Il presidente del Piemonte, Roberto Cota intervistato da Tempi parla del caso Fiat e della possibile uscita dai confini italiani dell’azienda torinese. «Nei confronti di Fiat le istituzioni hanno fatto di tutto e di più negli anni». Alla domanda di eventuali trattative con il Piemonte, il governatore risponde: «La regione, con le competenze attuali ha fatto il possibile impiegando tutte le risorse a disposizione, comprese quelle europe. Ma più di così non si può fare, perché lo Stato che ha in mano le leve fiscali, che deve fare qualcosa».
Prossimamente su tempi.it l’intervista completa al governatore Piemontese.

@giardser

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