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Costruire il Veneto 2030. Dall’identità, il futuro

Le elezioni regionali del Veneto 2020 sembrano proporsi come una occasione per una affermazione identitaria dei veneti.

Redazione
15/09/2020 - 1:30
Politica
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Il plebiscito ottenuto dal referendum regionale del 17 ottobre 2017 aveva espresso a chiare lettere il sentimento di una terra che si sente orgogliosamente europea e italiana, ma che dissente con convinzione dal penalizzante centralismo statale, chiedendo di poter partecipare allo sviluppo dell’Italia e dell’Europa con più responsabilità, cioè con più autonomia.

La miope frustrazione da parte di un amplissimo spettro delle forze politiche nazionali di tale istanza territoriale, l’opposto crescente statalismo che sempre più caratterizza le dinamiche normative e politiche in essere e l’intensa esperienza di sofferenza, ma anche di solidarietà vissute nella pandemia hanno acuito a tal punto quella stessa domanda di identità e di partecipazione che le prossime elezioni regionali sembrano diventare, nel Veneto, una nuova modalità per esprimere questa tensione popolare attorno alla leadership del presidente uscente più che aderendo a specifiche posizioni politiche generali.

Il grido che sale dalle nostre terre venete va preso sul serio e la prossima legislatura regionale ha, perciò, il grave compito di dare -per quanto di competenza- strumenti efficaci alla società del Veneto perché risposte e identità siano ritrovate negli Ideali che hanno reso grande la storia, la solidarietà, la cultura della nostra regione, Ideali che abbiamo visto brillare con insperata forza nelle corsie degli ospedali e nelle trame silenziose ma ancora molto capillari di reciproco aiuto durante la prova comune della pandemia.

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Chiediamo pertanto di valutare alcuni nuovi strumenti che possono sostenere questo passo perché potranno valorizzare:

LA PERSONA CHE APPARTIENE, CON

+FAMIGLIA  

1. Attuare con la massima celerità la innovativa legge regionale n. 20/2020, rendendo il “fattore famiglia” lo strumento per definire l’accesso al maggior numero possibile di servizi pubblici e ai contributi;

2. Inserire nello Statuto lo stesso “fattore familiare” come criterio inderogabile nella fiscalità regionale e la parificazione dei nascituri ai nati per ogni beneficio e graduatoria;

3. Prevedere una franchigia fiscale regionale per tre anni dal matrimonio, prorogata di uno ogni figlio.

4. Far dedurre le spese per la famiglia nella fiscalità regionale.

5. Avviare un innovativo “Piano casa familiare”, riconoscendo, senza oneri pubblici e con compensazioni ambientali, un bonus edilizio (familiare ius aedificandi) di almeno 100 mc per ogni figlio, utilizzabile o commerciabile per esigenze familiari.

6. Attivare un piano straordinario per il sostegno alla maternità, potenziando le presenze no profit di aiuto alla vita ed escludendo che l’ivg avvenga al di fuori delle strutture ospedaliere;

+COMUNITA’ Allargare l’equiparazione dei servizi sociali, educativi e sanitari no profit ai servizi pubblici, tutti monitorati su costi standards e liberamente accessibili da famiglie e singoli con crediti e vouchers;

+SCUOL-e      

1. Far dedurre nel fisco regionale e locale delle rette delle scuole paritarie e riconoscere crediti per la formazione professionale direttamente in capo alle imprese.

2. Incrementare il bonus scuola e introdurre patti educativi con le scuole paritarie per l’utilizzo degli spazi a favore delle scuole statali e comunali e per una nuova sinergia di esperienze.

+SANITA’       

1. Proseguire nella scelta di una sanità tecnologicamente avanzata rispetto a investimenti per plessi generici.

2. Incrementare le disponibilità in terapia intensiva e semintensiva anche valorizzando le strutture accreditare e convenzionate.

3. Implementare le risorse e le strutture per le cure palliative perché siano adeguate in ogni fase della vita e della malattia;

LA PERSONA CHE CREA, NEL LAVORO E NELLO SVILUPPO, CON

+CRESCITA   

1. Finanziare “senza se e senza ma” l’Alta Velocità sulla Torino Trieste, chiedendo di completare con urgenza il tratto sino a Mestre-Venezia e progettare l’AV anche sulla Bologna-Venezia;

2. Ultimare la Rete metropolitana su ferro diffusa (SFMR) di connessione ai nodi dell’AV e le grandi opere in corso, entro tre anni (Pedemontana, corridoio per Trento, ecc);

3. Promuovere un solo governo di tutti i porti dell’Alto Adriatico, rilanciando un unitario sistema interportuale connesso ai porti per potenziare la logistica in tutto il territorio;

4. Progettare e far inserire nelle priorità europee il nuovo valico veneto da Venezia per la MittelEuropa;

5. Rifondare il sistema fieristico con non più di 2-3 sedi;

6. Ristrutturare e ampliare l’area a fiscalità agevolata (“porto franco”) di Venezia (con le aree da riconvertire come Marghera), perché la centralità culturale del capoluogo veneto nel mondo diventi volano per una nuova stagione di investimenti da parte dei maggiori operatori economici mondiali., con ricadute nelle filiere produttive dell’intera regione;

7. Ideare un nuovo “Centro export” regionale, anche articolato per distretti, per sostenere le imprese nel commercio con l’estero, realizzando un service qualificato, con un mix di tutto quello che può favorire l’esportazione (apertura di sedi d’appoggio, collegamenti con le p.a. estere per pratiche e approvazioni di progetti, ecc);

8. Promuovere maggiore concorrenzialità tramite gli appalti pubblico, con maggiore visibilità on line dei risultati di tutte le gare pubbliche e introducendo negli appalti regionali e degli enti locali il nuovo “coefficiente di occupazione del mercato” (COM), per abbassare i punti in gara se un’impresa gode già di sensibili percentuali di appalti vinti in un certo segmento regionale;

9. Attivare un portale fortemente interattivo “Made in Veneto”, che offra al palcoscenico mondiale una grande e visibile accessibilità alla produzione regionale suddivisa per prodotti e servizi, valorizzando le eccellenze troppo spesso “nascoste”;

10. Inserire nel mercato mondiale i “Veneta mirabilia”: pacchetti turistici da proporre a tutti i principali tour operators mondiali, per offrire finalmente il Veneto come sistema unico e unitario di cultura e bellezze architettoniche e naturali proprie di più siti e città e non come singoli monumenti;

+LAVORO      

1. Prevedere la totale defiscalizzazione per quanto di competenza regionale per chi, licenziato o disoccupato, diviene imprenditore singolo o associato;

2. Introdurre maggior deducibilità (anche IRAP) dei costi del lavoro, della produzione e per gli investimenti nella fiscalità regionale e locale;

3. Riformare, per quanto di competenza, la legislazione amministrativa in modo da prevedere che tutti gli adempimenti amministrativi per le imprese siano compiuti con denuncia di inizio attività o con termini precisi di silenzio assenso;

4. Potenziare gli strumenti reginali di garanzia e concordare con le banche protocolli con tempi certi e admepimenti preventivamente definiti per l’accesso al credito soprattutto delle imprese piccole e medie, nonché delle partite IVA.

LA PERSONA CHE PARTECIPA NELLA COSA PUBBLICA, CON

+VENETO         

Porre un aut aut allo Stato centrale rispetto alle richieste del referendum veneto del 17 ottobre 2017, anche proponendo l’intero triveneto come una unica macroregione, per avere istituzioni in grado di essere davvero volano di sviluppo e interlocuzione in Europa e nel mondo;

+VENETI           

La politica veneta deve saper accorgersi e far spazio a politici nuovi, incoraggiando e valorizzando tanti talenti che in Veneto si stanno esprimendo troppo al di fuori di una prospettiva di impegno diretto per il bene comune, anche a causa di una sbagliata mentalità antipolitica favorita da un mal sopportato processo di ricambio della classe dirigente.

Energie per l’Italia – Veneto
Reti di Associazioni Veneto Eccellenza
Costruire Insieme
Rete popolare
Associazione L’albero                                                                                     
Vivere Salendo
Veneto popolare

Tags: elezioni regionaliveneto
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