Costanza Miriano potrà parlare all’Università. Aggiornamento su caso Luiss
Aggiornamento: Costanza Miriano potrà parlare alla Luiss. Ieri sera il direttore generale Giovanni Lo Storto ha chiamato la giornalista per assicurarle che «l’incontro si farà nei modi precedentemente stabiliti e nel giro di pochi giorni, nel rispetto della libertà di espressione che è uno dei valori fondanti della sua prestigiosa università». Lo ha scritto la stessa Miriano sul suo blog.
Cosa era successo? Ieri si sarebbe dovuto svolgere all’Università di Roma un incontro con monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, e la giornalista Rai e scrittrice. Ma, a causa di «un problema di equilibri tra organizzazioni studentesche» – questa la motivazione – il convegno è saltato. All’incontro organizzato dagli studenti si sarebbe dovuto parlare di famiglia e probabilmente proprio questo ha indispettito alcune sigle che, evidentemente, non sopportano che qualcuno possa pensare alla famiglia come unità di padre-madre-figli.
Non è la prima volta che la Miriano subisce attacchi o boicottaggi per le sue idee. La traduzione spagnola del suo libro Sposati e sii sottomessa è stata pesantemente contestata in Spagna.
I FATTI. Gli studenti dell’associazione Libera Luiss hanno, con un comunicato, spiegato che, dopo aver invitato Miriano, hanno ricevuto la richiesta, da parte di un’altra associazione studentesca, Luiss Arcobaleno, «che ha a cuore i diritti LGBT», di poter stravolgere l’incontro, trasformandolo in una tavola rotonda per controbilanciare «le nette posizioni espresse di recente dalla dott.ssa Miriano riguardo al mondo omossessuale; posizioni delle quali non eravamo inizialmente a conoscenza» (sic!). Di fronte al rifiuto della giornalista di modificare la natura del convegno, i giovani di Libera Luiss hanno deciso di «prendersi un po’ di tempo per riflettere e capire meglio cosa fosse giusto fare, e quindi di rimandare il dibattito». Il tutto è stato comunicato a Miriano, che pure si era detta pronta a rispondere alle domande, ma non a modificare la natura del convegno, con un solo giorno di anticipo.
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Solidarietà alla giornalista ma fermiamoci un attimo sui valori ‘secondari’ e puntiamo all’essenziale
L’evento organizzato era un incontro in cui la dottoressa Miriano (invitata su richiesta degli studenti!) esponeva le sue idee su un determinato argomento (la famiglia). Se la LUISS le ha fatto poi pervenire una PROPOSTA di contraddittorio di un gruppo omosessuale, ella poteva accettarla o rifiutarla.
Altrimenti non era una proposta ma un RICATTO.
Allora, tutti d’accordo, la libertà di espressione è incondizionata, non può essere sottoposta a limitazioni oblique come quella del dibattito a seguire, sennò, niente: che suona, quasi, da risarcimento, il dazio da pagare per una concessione indebita, per un torto da riparare o una debolezza da farsi perdonare da lobby e gruppi di mobilitazione la cui potenza si è vista, per es., in un caso come quello del sig. Barilla. Quindi, per più di una ragione, Costanza Miriano può rifiutarsi di accettare uno scambio che ne fa una minus habens che deve espiare il fio della libertà di parola sottoponendosi al rischio di un boicottaggio da una claque ostile; e ha tanto diritto proprio perché sa di esporsi e la cosa, dopo contestazioni in serie, insulti continui e minacce a ruota, può pesarle umanamente o infastidirla, anche se mi sembra abbia un carattere piuttosto determinato. Forse, farebbe bene a accettare un confronto a armi pari, sullo stesso piano di legittimità: ma questa è un’opinione come un’altra.
Per tornare al sig. Barilla, reo di aver diffuso una immagine ‘convenzionale’ della famiglia, la sua marcia indietro è più che eloquente quanto al clima in cui viviamo: e nessuno del fronte gay friendly si è indignato per una pubblica e immediata ritrattazione, con tanto di commissariamento di un esperto di ‘cultura gender’ a titolo di risarcimento. Solo un episodio fra tanti: ma non risulta che ritrattazioni analoghe siano state richieste a chi difende le famiglie ‘alternative’. Come, del resto, si è verificato in casi in cui il politicamente corretto che scatta come riflesso ideologicamente condizionato è rimasto a tacere e acconsentire: per es., gli aborti selettivi in India e Cina (si può solo imnmaginare cosa sarebbe accaduto nel caso in cui un ipotetico gene gay permettesse di individuare l’orientamento sessuale e i genitori abortissero: apriti cielo!): un silenzio di tomba, niente marce e zero proteste da parte di femministe, gay, genderisti e libertari di ogni sfumatura.
Il caso di Barilla è diverso però, e credo che si sia preso dei begli schiaffoni dai suoi responsabili marketing. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, così come ognuno è libero di fare delle scelte rispetto a queste opinioni.
Nel caso specifico, io sono (sarei) libero di comprare un prodotto piuttosto che un altro anche in base alle politiche ed opinioni del produttore. Con la sua opinione (rispettabilissima) Barilla si è precluso una fetta di mercato, e le sue “azioni riparatrici” sono state fatte sulla spinta dei suoi responsabili marketing e sono, appunto, una azione di puro marketing. Nessuno dal fronte gay friendly lo ha obbligato a fare niente, mi pare (nè poteva obbligarlo), ma “pecunia non olet” diceva vespasiano 🙂
Le ragioni di marketing potevano consigliare diversamente, il retromarcia a tamburo battente di fronte alla reazione dello schieramento politicamente corretto, che va oltre anche il mondo gay, ne ha fatto una questione d’immagine e di principio: e casi analoghi si sono verificati anche altrove, vedi il Ceo di non ricordo che gruppo della new economy fatto a pezzi e costretto a dimettersi per un sostegno di 1.000 (mille dollari) a un’associazione pro-famiglia-tradizionale.
Di fronte a questi fenomeni, è chiaro che il marketing nella sua intangibile purezza ha da fare col ‘mercato’ delle idee e della libertà di esprimerle: e il mondo gay militante, così come il politicamente corretto, non possono dare lezioni di tolleranza a nessuno – almeno, finché nessuno difenderà in modo sincero, convinto – almeno quanto lo è con la libera espresione delle opinioni pro-gay – chi difende i vituperati valori tradizionali.
da Tempi 16.04.2014
L’intervento di Vladimir Luxuria al Liceo Muratori di Modena (senza contraddittorio) rappresenta una violazione del pluralismo e una vittoria del «pensiero unico».
i comportamenti e le leggi, a differenza delle persone, possono e devono essere giudicati – a meno di cadere in un relativismo assoluto – e il modo della scuola pubblica di formare a questo giudizio non può che essere quello di mettere a confronto tesi diverse
Cambiato idea?
A me pare esattamente il contrario di quello che tu vuoi far credere, visto che seguendo l’ordine cronologico degli eventi prima ha parlato Luxuria senza contraddittorio poi alla Miriano la stessa possibilità è stata negata.
Ieri sera il direttore generale Giovanni Lo Storto ha chiamato la giornalista per assicurarle che «l’incontro si farà nei modi precedentemente stabiliti e nel giro di pochi giorni, nel rispetto della libertà di espressione che è uno dei valori fondanti della sua prestigiosa università». Lo ha scritto la stessa Miriano sul suo blog.
Vuol dire che la fanno parlare senza contraddittori,o no? Anche l’intervento di Luxuria era stato prima cancellato e poi riprogrammato.
Hai cambiato discorso o sbaglio?
Sbagli.
Costanza Miriano ha diritto di parlare. Vladimir Luxuria anche. Costanza Miriano ha diritto di non avere obbligatoriamente un interlocutore in contraddittorio. Vladimir Luxuria anche. A Costanza Miriano è stato in un primo momento negato di parlare senza contraddittorio. A Vladimir Luxuria anche. A Costanza Miriano è stato concesso in un secondo momento di parlare senza contraddittorio. A Vladimir Luxuria anche. Io penso che sia giusto così per entrambi. La redazione di Tempi e tutti voi anche??
Sì, se però si parte dal presupposto sbagliato in malafede che la Miriano sia in una posizione antitetica o conflittuale con quella di Luxuria, la quale ti ricordo è un uomo politico e attivista per i diritti omosessuali, mentre Costanza Miriano è una che ha scritto un libro sulla famiglia.
Costanza Miriano non ha scritto un libro di economia domestica, ma un testo dove difende la concezione ultracattolica e, , secondo me, retriva della famiglia. Ne ha tutto il diritto, come ha diritto di parlarne senza contraddittorio. Ma lo stesso vale per Luxuria.
Non l’hai letto il libro, eh?
Quando imparerete a distinguere la realtà dalla propaganda?
L’ho letto come tu hai letto quello della Mazzucco. Ho però letto delle interviste che non smentiscono affatto il titolo. Beh secondo me questa impostazione dei rapporti di coppia è retriva. Con questo non dico che il libro vada messo all’indice. Tra noi laici non si usa.
Nono, certo, fra voi laici non si usa. In Spagna, infatti, minacce di censura, proposte di ritirare il libro dalla vendita, interrogazioni parlamentari… era tutto così, per passare un po’ il tempo.
Lo sapevo che non lo avevi letto.
Per quanto riguarda il libro della Mazzucco non l’ho letto, perché la pornografia non mi interessa.
E a me non interessa la letteratura per damine di primo Novecento, specie se ripescata fuori tempo massimo.
Se la mia compagna mi “lascia fare l’uomo” anche quando è sicura di avere ragione lei (cit.) penso che o è impazzita o mi prende per il sedere.
E di sicuro la mia stima per lei non aumenta in nessuno dei due casi
Tu hai una compagna femmina???
Si e ci ho fatto pure una bimba,
E come si chiama, la bimba?
francamente da uomo (figuriamoci se fossi donna) ho qualche “leggera” difficoltà ad accettare la concezione della famiglia della Miriano.
Che ovviamente è libera di averla e diffonderla. purchè non pretenda di farne il punto dio riferimento per tutti
Nino, visto che ti fermi all’apparenza (al titolo), ho una buona notizia per te:
Costanza ha scritto anche un libro dal titolo “sposala e muori per lei”.
I politicallycorrect saranno contenti, anche quelli che amano le quote rosa.
PS non penso che Costanza sia cosi’ presuntuosa da voler fare il suo libro un punto di riferimento. E lo scrive anche
Io parlo a nome di Giannino.
Ci sarebbe anche la non peregrina ipotesi che la signora ritenga che le idee espresse nel proprio libro non siano e non possano essere in alcun modo offensive per qualcuno o, tanto meno, lesive di supposti diritti omosessuali, pertanto può ragionevolmente darsi che la giornalista e scrittrice consideri la richiesta di contraddittorio come un tentativo fraudolento e in malafede di inquadrarla nel nutrito schieramento degli omofobi da avversare in ogni modo.
In sintesi, accettare un contraddittorio equivale a dichiararsi indirettamente omofobi, per di più sdoganando l’accezione maniacalmente estensiva che certi movimenti attribuiscono a questa oscura parola.
questa mi sembra veramente tirata per i capelli … credo che la giornalista sia perfettamente in grado di sostenere le sue tesi e di evitare di cadere in simili potenziali tutti da verificare) tranelli
Sostenere la propria idea di matrimonio e di famiglia, di per sé in alcun modo è e può essere considerato offensivo per nessuno.
Accettare un contraddittorio (che poi quando entrano in campo certi esaltati diventa un plotone d’esecuzione in stile Santoro!) significa accettare di attribuire alla suddetta idea un contenuto artificiosamente fazioso, facendo automaticamente il gioco di chi vuol distruggere ideologicamente l’idea di famiglia conculcando la libertà di espressione.
Forse ora sono stato più chiaro e non ho tirato i capelli a nessuno.
Anche le famiglie arcobaleno hanno una loro idea di famiglia. Che è faziosa tanto quanto quella della Miriano.
Non mi sono ancora spiegato.
Uno può o non può voler presentare una sua visione senza dar spago a coloro che vogliono che tale visione venga artificiosamente fatta rientrare per forza in uno schieramento?!
Faccio un esempio calcistico
Se io chiamo Giancarlo Antognoni (mi aguro di non dover spiegare a nessuno chi sia costui) a raccontare la sua lunga esperienza come giocatore della Fiorentina, che senso ha chiamare dei tifosi juventini o Roberto Bettega in persona per imbastire con lui un contraddittorio?
Nessuno!
A meno che non si voglia ridurre la storia di Antognoni all’aspetto della rivalità tra Fiorentina e Juventus.
E’ lecito o no che Antognoni (Bettega), possa percepre come fuorviante se non mortificante il fatto che si voglia artificiosamente ridurre la storia della sua lunga carriera in viola (bianconero) al solo aspetto della rivalità con la Juve (bianconero)?!
Secondo me sì!
Mi sono incartato, tra le ultime parentesi leggasi “Fiorentina” invece di “bianconero”.
Ti sei spiegato benissimo e pure condivido. Penso che valga per chi si chiama Antognoni Bettega Miriano o Guadagno/Luxuria. Condividi? Nel caso gemello di Vladimir Luxuria avete protestato per la mancanza di contraddittorio. Avete cambiato idea?
Sempre per rimanere nell’ambito calcistico, tra parlare di famiglia con Costanza Miriano o con Vladimiro Guadagno passa la stessa differenza che c’è tra parlare del Napoli con Diego Armando Maradona o Genny ‘a carogna. Compris?
Questa è la tua opinione, la mia è che su qualsiasi argomento mettere in contraddittorio Vladimir Luxuria e Costanza Miriano è (rispettivamente) far giocare la Juventus contro la Virtus Don Bosco.
Ma la cosa importante e che tu continui a sfuggire è, come nel caso del match tra la pluricampione d’Italia e la squadra dell’oratorio, le regole sono uguali per tutti? Fuor di metafora, se la Miriano può parlare senza contraddittorio questo vale anche per Luxuria? Se no, perche? Se si, perchè vi siete incavolati quando è successo? Non continuare a svicolare, risposta precisa , please.
ps Ormai ti conosco e capisco quando sei stretto all’angolo, vecchio Stoppanski
Credo che la differenza stia nel fatto che Luxuria parlava di sessualità (cosa quindi in cui tutti hanno voce in capitolo, e il contraddittorio è sensato), mentre la Miriano, come dice bene lei stessa, parlava di cose più prettamente inerenti alla famiglia in senso tradizionale. Quindi un tema specifico, diverso, e l’invito alle associazioni LGTB avrebbe, come altri hanno notato, buttato tutto in caciara. Se io invito Maldini a parlare dell’esperienza di calciatore nell’AC Milan, non ha senso invitare Cannavaro per un contraddittorio. Diverso è il discorso se invece lo invito a parlare del ruolo del difensore nel calcio italiano. Il primo caso é la Miriano, il secondo Luxuria.
IL tema dell’incontro con Valdimir Luxuria al Liceo Muratori di Bologna era la transessualità, non la sessualità in generale. Seguendo il tuo ragionamento mi chiedo cosa c’entrasse un Comitato Si alla Famiglia con una situazione così, diciamo, di nicchia. Certamente meno di quello che poteva entrarci il comitato Libera Luiss con le idee della Miraino sul rapporto di coppia.
Insomma Cpstanza Miriano e mons Paglia vogliono parlare senza contraddittorio, come Vladimi Luxuria.
Ok va bene, ma allora va bene sempre e per chiunque
Scrivo meglio: anche a me sta antipatica questo contraddittorio obbligatorio,questi dibattiti in partita doppia. Unoi deve essere libero di dire come la pensa senza per forza dover fare un match con un agguerrito avversario.
Ma allora va bene sempre e per tutti, anche per Vladimir Luxuria. La Luiss ci ha giustamente ripensato, confido che vi comporterete allo stesso modo la prossima volta che un attivista LGBT parlerà in una scuola. Nutro fiducia 🙂 😉
giovanni, piacerebbe anche a me dirlo …dopo, non prima. finora il dopo c’è stato solo per gli sfegatati alla luxuria. e questo è già un pessimo segno. siamo già in dittatura. te ne rendi conto si o no?
Omonimo, non fare il pirlotto!! vladimiro guadagno-luxuria, poi ha parlato senza contraddittorio, a Costanza Miriano questo non sarà permesso!
giovanni, piacerebbe anche a me dirlo …dopo, non prima. finora il dopo c’è stato solo per gli sfegatati alla luxuria. e questo è già un pessimo segno. siamo già in dittatura. te ne rendi conto si o no?
Beppe alla fine i due interventi, quello di Luxuria e quello dela Miriano sno stati autorizzati senza contraddittorio (giustamente)
Un par de balle: Luxuria parlava a minorenni e i genitori son stati tagliati fuori dalla decisione (e dal video mostrato)
Si ma vede, Costanza Miriano non andava a parlare di omosessualità ma di famiglia, figli, vita quotidiana, difficoltà della donna e non intendeva affatto parlare di coppie omosessuali, quindi una tavola rotonda con gli esponenti di Luiss arcobaleno che senso ha? Se qualcuno di loro vuole sentire la conferenza e poi fare domande, prego, ma perché programmare un confronto su un tema che lei non ha intenzione di toccare?
Io scrivo per libera luiss. Alla dottoressa era stato proposto un contraddittorio nella seconda parte della conferenza con famiglie arcobaleno. Rifiuto totale. Cosa c’è di peggiore nel non voler accettare un contraddittorio?
le famiglie arcobaleno non vanno lì per confrontarsi ma per distruggere e denigrare. ecco perchè ha rifiutato. e ha fatto bene. c’era il rischio che facevano come i giovani arcobaleno con la visita del Papa alla Sapienza. e scommetto che come moderatori non vi ponete nemmeno il problema.
La Miriano ha fiutato l’agguato ed ha fatto bene a rifiutare. Ricordo a chi si lamenta che gli “arcobaleni” quotidianamente esprimono, anzi infestano con la propria presenza, tutti gli spazi possibili, spingendosi fino al sabotare il semplice svolgere di convegni organizzati. E c’è da stare sicuri che se la Miriano fosse messa in condizione di dire due parole … loro, dopo, ne diranno cento.
Poi naturalmente due pesi e due misure: quando la Luxsuria doveva parlare nella scuola il contraddittorio non era necessario perche la controparte era naturalmente …. omofoba, con la Miriano il contraddittorio è una esigenza democratica.
Ma che grande bellezza!
Peggio del non voler accettare – da una parte come dall’altra, sia chiaro – il contraddittorio ci sono i progetti di legge sul reato di omofobia, le censure imposte al linguaggio, ciò che vale anche per i classici e le favole, troppo legate a visioni ‘no gender’ e riscritte per fargliela pagare, a quei buzzurri di Giulietta e Romeo che veicolano modi di pensare e di vivere così discriminatori e sessisti; di peggio c’è la promozione di modelli educativi da somministrare ministerialmente, previe direttive Ue e O.N.U., ai minori in funzione preventiva da – giustappunto – ogni contraddittorio rispetto a ‘cultura gender’ e modello di ‘famiglia tradizionale’, in vista e in nome di un transumanesimo che dispenserà da ‘stereotipi’ cui dobbiamo se siamo qui su questa terra.
Dopodiché, c’è differenza fra negare il diritto di parola e rifiutare un dibattito, neanche il contraddittorio va imposto, anche un invito a dibattere è pur sempre un invito e si può rifiutare e non è detto che, per forza, a conferenza debba seguire dibattito. Verissimo, d’altra parte, che contestatori e molestatori, anche violenti, non mancano mai – non solo in tema di modelli familiari -; e i precedenti italiani e spagnoli danno alla Miriano il diritto di diffidare; peranto, giudicarla senza aver subito i boicottaggi, le offese e le minacce subite da lei, è piuttosto facile. Tuttavia, purchè sia garantito un confronto alla pari, non alla Santoro o alla Floris, sarebbe incomprensibile rinunciare a discutere in modo serio e civile.
Ma infatti io non vedo nessuno scandalo nè nel fatto che Libera Luiss abbia chiesto (sia pure in ritardo) di modificare l’impostazione dell’evento aggiungendo un dibattito nè che Costanza Miriano, di fronte ad un cambio improvviso e inatteso (nonchè tardivo) dello scenario non abbia accettato la modifica.
Non la vedo come una censura da parte di Libera Luiss nè come una eccessiva rigidità di Costanza Miriano.
Lei ammetterà, però, che negare il diritto di espressione è più grave che rifiutare una proposta o invito a discutere: un conto è -direi io – l’etica; un altro, l’etichetta.
Nino, tu sei uno di quelli che le cose le fai finire sempre a tarallucci e vino?
se intendi che io cerco sempre di capire le ragioni degli altri (quando queste ragioni sono espresse in maniera educata), si.
effettivamente questi ragazzi di libera luiss, associazione che non so a chi faccia riferimento, o sono proprio debosciati o hanno qualche problema di convinzione sulle prorpe idee…
Innanzitutto moderi le parole e linguaggio. Dimostri di essere superiore. Io scrivo per libera luiss. Alla dottoressa era stato proposto un contraddittorio nella seconda parte della conferenza con famiglie arcobaleno. Rifiuto totale. Cosa c’è di peggiore nel non voler accettare un contraddittorio?
“sedere al tavolo con alcuni esponenti di organizzazioni per i diritti degli omosessuali” non mi sembra solo un contradditorio, ma un chiaro segnale (visti anche i precedenti di altri convegni…)
Gira la domanda a chi organizzò l’ incontro senza contraddittorio di vladimiro guadagno, ( in arte lussuria) in un liceo a Modena! Probabilmente sono tuoi compari.
La censura e la dittatura operano laddove si vogliono imporre a tutti idee contrarie al buon senso e che vanno contro quelli che vengono naturalmente condivisi come valori della maggior parte delle persone. È quello che sta succedendo ovunque. Provo tanta tristezza per i burattini di Mangiafuoco!
Alla faccia del dialogo, della volontà di confronto, degli slogan tipo “non condivido ciò che dici ma darei la vita perchè tu possa dirla” ecc ecc
“Se così fosse, sarebbe davvero un pessimo segnale che nell’Università, luogo di formazione e di libero dibattito per eccellenza, si arrivi a una simile esclusione.”
L’università sarebbe luogo di libero dibattito? ah si? Nel ’68 non c’era forse lo stesso andazzo? o eri allineato con la destra oppure (più spesso) con la sinistra, altro che libero dibattito.
Senza andare a decenni fa (anche se i frutti li stiamo ingoiando tuttora) basta pensare a pochi anni fa quando al Papa (nonchè uno dei maggiori filosofi/teologi viventi) è stato impedito di poter partecipare ad un incontro in un’altra università romana a seguito di azioni di protesta non solo di studenti ma anche di docenti.
Però quello che dice l’articolo viene contraddetto dal comunicato di Libera Luiss che dice testualmente:
“La richiesta di confronto ci è parsa opportuna e l’abbiamo quindi avanzata alla dott.ssa Miriano, la quale però si è fermamente opposta a questo confronto. Purtroppo, ci sentiamo di aggiungere.”
La richiesta da parte di Luiss Arcobaleno, sempre a leggere il comunicato di Libera Luiss, era di tenere, dopo la conferenza, una tavola rotonda per discutere i temi esposti nella conferenza stessa.
Mi sembra giusto, la scuola è per le realtà vincenti. Che ha da dire sta Miriano di famiglia su un modello ormai demodé. Perché non impara a scrivere anche lei di una delicata e poetica fellatio omosessuale come la Mazzucca. Di questo le nuove generazioni hanno bisogno ed è giusto che sentano solo questo.
se arrivava la MAZZUCCO stendevano il red carpet. vergogna. vergogna. vergogna.
Altro che dialogo e confronto, libertà di espressione e tolleranza (zero)! I gay militanti (una minoranza) sono così: o la pensi come loro, sei sempre e comunque d’accordo con loro, approvi quello che vogliono loro, da matrimonio e ‘genitorialità surrogata’ a adozioni gay e ‘progetti educativi’ di ‘educazione alla sessualità’ per il lavaggio automatico del cervello dei minorenni dai 4 a 16 anni, con o senza il consenso delle ‘famiglie tradizionali’ degli scolari; oppure no, rifiuti di aderire all’ideologia gender, di conformarti al Pensiero Unico e di adorare il Nuovo Stato Etico del politicamente corretto: e allora, sei un reprobo: e vai con censure, linciaggio on line e on the road, leggi sull’omofobia .