Corea del Nord. Nonostante la propaganda, il partito comunista non è riuscito a estirpare il senso religioso dal popolo

Di Leone Grotti
03 Luglio 2014
Un nordcoreano fuggito dal regime racconta come il suo popolo resiste alla propaganda antireligiosa secondo cui «Kim Il-sung è l'unico Dio»
#136077894 / gettyimages.com

Esiste la libertà religiosa in Corea del Nord? «No, Kim Il-sung è l’unico Dio e la propaganda insiste che mentre il corpo perisce dopo la morte, la vita politica è immortale». Parla così al sito NK news Ji-Min Kang, che ha 30 anni ed è fuggito dalla capitale del regime stalinista Pyongyang nel 2005.

«MOLTI PREGANO DI NASCOSTO». «Sono cresciuto in Corea del Nord e mi è stato insegnato che la religione ha effetti negativi e danneggia le persone», continua. «Questo clima ha portato molti nordcoreani ad essere agnostici, anche se molti pregano di nascosto. Però, anche se adorare Dio è molto difficile in Corea del Nord, questo non significa che non crediamo negli spiriti, nei fantasmi e nella vita dopo la morte».

«POCHI CREDONO A MARX». Come racconta Ji, «la comunicazione con gli spiriti è molto popolare, specie sotto forma di lettura della fortuna. La gente vuole sapere come sarà il loro futuro e i nordcoreani investono i loro soldi perché si fidano più degli spiriti che del partito». Molti di loro chiedono quando è il momento migliore per sposarsi, mentre quelli che vogliono scappare dal paese spesso interrogano la fortuna per sapere qual è il giorno migliore per fuggire senza essere scoperti. Tutto questo perché «pochi credono alla teoria di Marx per cui la religione è l’oppio dei popoli, nonostante la propaganda».

«KIM JONG-IL DAGLI SCIAMANI». Ovviamente la polizia fa il suo lavoro: «Il governo cerca di scoraggiare la gente dal fare visita agli sciamani attraverso specifiche campagne di propaganda. Ma non hanno nessun impatto sulla gente», che temono la morte ma credono nell’aldilà. E spesso anche gli alti quadri di partito si rivolgono agli sciamani: «Uno sciamano da cui mi recavo spesso a Pyongyang mi ha detto una volta che Kim Jong-il (il dittatore prima del figlio Kim Jong-un, ndr) ne consultava sempre molti per decidere quando uscire dal paese in visita di Stato».

«ENORME PAESE RELIGIOSO». Ecco perché, secondo Ji, «in un certo senso la Corea del Nord è diventato un enorme paese religioso ma anche pieno di menzogne. La propaganda in sé è una religione che dice continuamente che l’immortalità è possibile solo accogliendo l’ideologia di Kim Il-sung». Ma i nordcoreani credono poco a questa teoria, rifiutano il materialismo marxista e «sono attratti dalle religioni tradizionali». Il partito comunista, dunque, non è riuscito a estirpare dal popolo nordcoreano il suo senso religioso ma neanche a fargli credere che «Kim Il-sung è Dio».

@LeoneGrotti

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.