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Su Strisciarossa Paolo Branca scrive: «Naturalmente tra la Corte suprema Usa e la nostra Consulta le differenze sono enormi, non fosse altro perché l’incarico dei giudici americani è a vita, qui la durata di ogni giudice è di un massimo di nove anni. Senza contare che i giudici di nomina politica nella Consulta sono solo un terzo rispetto al plenum. Ma la logica è la stessa: il fastidio per ogni forma di controllo e di bilanciamento rispetto a chi esercita il potere esecutivo e legislativo. Operazione già tentata con le diverse autorità di controllo, a cominciare dalla Corte dei Conti. Non è un caso se nella riforma Meloni-Marini vengono depotenziate tutte le maggiori prerogative del presidente della Repubblica».
Perché mai studiosi di grande qualità come Branca devono mettersi a fare i propagandisti antimeloniani con argomenti risibili? Un buon costituzionalista dovrebbe sapere e ricordare la natura complessa della Corte costituzionale italiana ben diversa da quella americana e co...
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