Concorso dirigenti scolastici Lombardia: un grave danno alla scuola italiana

Di Redazione
29 Agosto 2012
Il danno arrecato alla scuola lombarda è molto grave: quasi 1.000 scuole su 1227 in Lombardia inizieranno l’anno scolastico con presidi a mezzo servizio.

Pubblichiamo un comunicato stampa dell’associazione Disal.

Con atto gravissimo, per le conseguenze generali sulla scuola italiana, il Consiglio di Stato ha smentito ieri sera (con Ordinanza 28.8.2012, numero 5836) il decreto del proprio Presidente (Decreto d’urgenza n. 3218/12)  sul ricorso proposto dal MIUR contro la sospensione del concorso a dirigenti scolastici della Lombardia, fissando la trattazione nel merito in udienza pubblica per il prossimo 20 novembre.

Decidendo di rigettare l’appello cautelare del MIUR (sostenuto ad adiuvandum anche da docenti idonei patrocinati dall’Avvocato Mario Zenga indicato da DiSAL) il Consiglio di Stato ha deciso di non decidere.

Il danno arrecato alla scuola lombarda è molto grave:  quasi 1.000 scuole su 1227 in Lombardia inizieranno l’anno scolastico con presidi a mezzo servizio. Infatti oltre 500 sono in regione le sedi vacanti.  Senza contare il fatto che ci saranno 355 insegnanti, vincitori per merito di un concorso a dirigente scolastico, rimandati nelle  loro classi fino al 20 novembre 2012 (nella migliore delle ipotesi) perché solo in tale data il Consiglio di Stato deciderà  sulla questione.

Si realizza in questo modo un dispregio della qualità della scuola, dei diritti delle famiglie e degli studenti, dell’impegno dei docenti che hanno superato con merito un concorso pubblico e dei dirigenti scolastici in servizio che dovranno ancora una volta supplire le carenze dello Stato. Si tratta anche di indifferenza (di questi tempi) verso la finanza pubblica:  chi pagherà le spese del disservizio di questa inqualificabile “melina”? La Lombardia farà la fine del concorso dirigenti scolastici della Sicilia ?

Il tutto in un’ora di udienza, con 12 righe di motivazione, senza verifica effettiva fatta in udienza delle famose buste.

Il danno ora potrebbe diventare nazionale: quelle buste sono le stesse acquistate con gare pubbliche in tutti gli Uffici Scolastici Regionali e già arrivano notizie di ricorsi pronti per annullare con la stessa motivazione lo stesso concorso nelle altre regioni, in alcune delle quali sono in corso le nomine.

DiSAL chiede con forza:

1. un impegno serio e diretto del Ministro all’Istruzione per fare in modo che il prossimo 20 novembre venga seriamente considerato l’interesse generale della scuola e vengano nominati tutti coloro che hanno superato un concorso pubblico, nell’interesse generale della qualità della scuola;

2. che venga immediatamente avviato un concorso a dirigente scolastico per tutti i posti ancora vacanti in Italia, per evitare che a settembre 2013 si ripresenti la situazione di precarietà nazionale di direzione delle scuole che si trascina da anni;

3. che si cessi con vecchie e decrepite  forme di reclutamento per attuare, nelle assunzioni per la scuola, una vera svolta nella direzione dell’autonomia e del federalismo.

Il presidente nazionale                                                      Il presidente regionale Lombardia

Milano, 29 agosto 2012

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2 commenti

  1. Pasquale

    La giustizia innanzi tutto!!!!,
    I 400 docenti che hanno partecipato al concorso di dirigente in lombardia non avrebbero vinto il concorso per cui non sarebbero vincitori.
    Ma come si fà semplicemente a discutere la validità di un concorso dove le buste contenenti i nomi dei vincitori erano talmente trasparenti da far vedere a 1,5 metri di distanza il nome e cognome dei candidati, come fà l’amministrazione e i sindacati a difendere una cosa del genere ????, solo perchè presumo concussi.
    Questo succede solo in lombardia e non altrove come fanno credere.
    Quando il Presidente del Tar ha chiamato i legali compreso l’Avvocatura dello Stato ha messo circa 15 nominatativi in altrettante buste, e tutti i legali compreso quelli dell’Avvocatura dello stato, hanno letto i nomi a circa 1, 5 metri distante, firmando pure la sentenza abbreviata.. ma c’e’ pure da discutere una cosa del genere?????
    Il concorso va’ annullato.
    Inoltre c’e’ da dire che ci sono altre gravi irregolarità tral’altro richiamte nella sentenza del tar come la mancanza di collegialità, ci sono dei verbali dove il presidente di commissione risultava contemporaneamete nelle 2 commissioni a leggere i compiti . Altri verbali dove Il presidente in 3 ore di buco appare con tanto di foto all’universita’ di Bergamo e si sposta in 3 ore tra milano e bergamo apparendo in università e rientrando, un altro giorno risulta dal calendario d’esami dell’universita’ che lo stesso fa esami, mentre risulta su altro verbale che corregge i compiti e cosi via…
    Viene dichiarato continuamente e sicuramente almeno nel verbale della presenza contemporanea il falso, mi chiedo a questo punto come mai pure la magistratura amministrativa non abbia trasmesso d’ufficio questa grave illegalità alla magistratura penale per far partire indagini approfondite.
    Ci sono tante cose ancora da chiarire che solo la magistratura penale potrà appurare e sarà la che ci rivolgeremo.

  2. giovanni

    Caro Colosio & Company….
    Prima del ricorso relativo alle buste erano stati vinti altri ricorsi su irregolarità al TAR per la precisione due ricorsi diversi, ove non si parlava per nulle di buste trasparenti, ma di almeno altre 12 gravi irregolarita’ alcune delle quali riportate sulla prima sentenza, come per esempio la mancanza di collegialità, nella correzione dei compiti, nomine di nuovi commissari, sostituendo quelli dimessi con altri senza titolo e presi da altre graduatorie,correzione in ordine alfabetico dei compiti che confermano la trasparenza delle buste… e così via.
    Basta leggere la prima senteza del Tar e si evince tutto in maniera lampante, perchè non aspettiamo il merito del Cosiglio di Stato??, cosi leggiamo bene tutte le motivazioni che ci saranno, e non saranno solo quelle delle buste, ma molte molte altre.
    “Poi ci sono i soliti richiami alla correttezza procedurale dei lavori della commissione e la certezza che la giustizia non mancherà di riconoscere tale correttezza, nonché valutare gli effetti benefici che lo sblocco delle nomine avrà sulla scuola lombarda.
    Suggerirei al Direttore Usr Lombardia di considerare qualche altro aspetto di questa martoriata procedura concorsuale: – La trasparenza delle buste non è garanzia della tutela dell’anonimato in un concorso pubblico; non si tratta di accertare la violazione o meno dell’anonimato, in quanto il Direttore sa bene che nessuno potrà mai stabilirlo con certezza.
    L’unica certezza richiesta è che tutto sia stato predisposto al meglio per garantire la tutela del diritto all’anonimato; e ciò non è avvenuto.
    – I tempi di correzione sono stati assolutamente non adeguati per una attenta valutazione degli elaborati, come a più riprese pubblicamente dichiarato anche dal commissario dimissionario, il preside D’Elia.
    – La collegialità va assicurata in ogni momento della correzione, e ciò non risulta dai verbali.
    – Alcuni commissari, forse per scarso allenamento allo studio dovuto ai molteplici impegni o alla raggiunta quiescenza, ne sanno meno dei candidati in materia di pedagogia, teorie di gestione aziendale, e forse anche nella materia normativa; questa mia supposizione è supportata anche da un’autorevole esperta in materia, la dott.ssa Anna Armone, in un articolo apparso su riviste specialistiche.
    – La giustizia amministrativa non è tenuta ad emettere sentenze che ovviino ai guasti prodotti dall’amministrazione: se il concorso Ds è stato bandito con grave ritardo, quando la situazione cattedre in Lombardia era diventata molto difficile da gestire; se il precedente concorso non ha predisposto meccanismi per impedire la fuga dei vincitori del concorso in Lombardia verso le terre di origine dopo soli due anni; se la procedura concorsuale messa in piedi è palesemente superata (le prove scritte sono il massimo dell’oscurantismo procedurale e pertanto si prestano a ricorsi per i cavilli più svariati), è la stessa amministrazione che deve rispondere dei guasti provocati, e non già invocare la giustizia affinchè valuti le conseguenze che un annullamento del concorso provocherebbe nella scuola lombarda. Io credo che di fronte ad una procedura concorsuale che è fin troppo chiaramente deficitaria, non guasterebbe un po’ di autocritica del massimo responsabile dell’istruzione lombarda; forse aiuterebbe anche un po’ smussare i toni di una contrapposizione all’interno della categoria che sta creando non poco disagio.
    “.
    Saluti

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