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Come hanno potuto Italia e Israele tradire la loro sorella Armenia?

Di Renato Farina
19 Febbraio 2023
Sono bastati calcoli di geopolitica e la fame di forniture di gas per convincere i governi a stringere patti con l’Azerbaigian del feroce Aliyev
Un soldato armeno prega ai piedi di una croce in una postazione militare a Martakert, Nagorno-Karabakh
Un soldato armeno prega ai piedi di una croce in una postazione militare a Martakert, Nagorno-Karabakh, 17 gennaio 2021 (foto Ansa)

Amo tre popoli, tre nazioni, tre Stati, tre storie. In ordine alfabetico Armenia, Israele, Italia. Sono cittadino armeno di religione molokana. Perseguitata in Russia dal potere politico e da quello ecclesiastico, la mia comunità di “bevitori di latte” (=molokani) si insediò, accolta con benevolenza, vicino al lago di Sevan, meraviglia di acque color zaffiro. Come potevano rifiutare gli armeni dei poveretti inseguiti da tutte le parti, loro che hanno vissuto il genocidio per mano turca (un milione e mezzo di assassinati perché cristiani e armeni, essendo i due concetti inseparabili)?
Sono armeno. E come tale sono italiano! È nell’isola di San Lazzaro, a Venezia, che la cultura armena ha il suo scrigno immarcescibile di fede e cultura. La mia scrittrice del cuore è Antonia Arslan armena-italiana, e in lei questa comunione è sbocciata come una rosa che rifiorisce ogni giorno.
Sono armeno. E perciò israeliano. So bene che lo Stato ebraico non riconosce la definizione di genocidi...

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