Un ingegnere ex Pci, un omicidio, un’amicizia mai tradita. Il nuovo romanzo di Lodovico Festa è un “giallo antropologico”
L’ingegnere Mario Cavenaghi è tornato. L’ex presidente dei probiviri del Pci lombardo stavolta è protagonista di Freddo al cuore, romanzo di Lodovico Festa uscito da poco. Rifugiatosi a Lugano con moglie e figli, volontariamente lontano dai vecchi “giri”, occupato nell’impresa idraulica fondata dallo zio della moglie, Cavenaghi finisce comunque per incappare in un caso insidioso e dolente. Non solo il noto amministratore del Pci Paolo Ettorri è stato trovato morto in un depuratore di Peschiera Borromeo, ma i documenti rinvenuti nella sua abitazione porterebbero ad un preciso mandante, Alberto Rosci, che di Cavenaghi è stato amico di studi e di politica, «compagno ultrascrupoloso», adorato persino da quella «mangiacomunisti» della moglie Carla.
Eppure sarà proprio quest’ultima, terrorizzata dall’idea di un marito «risucchiato come al solito in qualche inutile avventura», a dissuaderlo dal tornare in Italia (tenerlo «costantemente sotto pressione, im...