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Da sempre in Medio Oriente i cambiamenti geopolitici di portata epocale sono più frequenti che in altre regioni del mondo, ma probabilmente non era mai successo che nella stessa settimana si registrassero due eventi la cui enorme importanza si potrà apprezzare nei prossimi mesi. Il primo è l’annuncio, il 12 maggio scorso, della fine della lotta armata del Pkk (il Partito curdo dei lavoratori) contro il governo turco e dello scioglimento del partito. Il secondo è la visita che fra il 13 e il 16 maggio ha portato Donald Trump in tre paesi della penisola arabica (Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti) e ha segnato la definitiva divaricazione fra le priorità strategiche degli Stati Uniti e quelle di Israele. I vincitori della maratona di maggio sono Recep Tayyip Erdogan, Mohammed bin Salman e Ahmad al-Sharaa coi suoi jihadisti, i perdenti sono Benjamin Netanyahu, i curdi di Siria e di Turchia e Hamas.
Le distanze tra Washington e Tel Aviv
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