L'ultimo report del panel dell'Onu che studia il climate change non reputa più realistici gli scenari estremi che andavano forte fino a poco tempo fa. Ma è fin troppo ottimista sulla facilità di ridurre le emissioni
È stato pubblicato la scorsa settimana il terzo volume del sesto rapporto di valutazione dell’IPCC, il Gruppo intergovernativo dell’ONU che dal 1988 si occupa del cambiamento climatico.
Quasi tremila pagine di analisi che partono dalla ricognizione dello stato attuale del clima e dalla descrizione della sua prevedibile evoluzione in questo secolo con le politiche già adottate per poi arrivare a delineare le ulteriori politiche di mitigazione ossia l’insieme delle attività finalizzate a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera.
Clima, dove stiamo andando?
Le notizie sono due, una buona e una cattiva. Quella buona è che lo scenario che solo una decina di anni fa era considerato quello più plausibile, con un aumento della temperatura media fino a 5° C non è più realistico, anche se rimane quello cui più spesso si fa riferimento sugli organi di informazione per descrivere le conseguenze del riscaldamento e su di esso si concentra ancora una parte rilevante della ricerca accademica...