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C’era una volta il riscaldamento globale, spauracchio – reale, per carità – agitato da sedicenti esperti di clima, formula più evocativa del suo antecedente “effetto serra” e divenuta famosa grazie al fallimento politico di Al Gore, candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti battuto (grazie, America) da George W. Bush e riciclatosi come produttore di documentari scientificamente mediocri ma perfetti per ridare vita alle conversazioni sul tempo nei salotti di Manhattan e per raccattare premi nella Hollywood non ancora preda del #metoo e del woke ma gia politicamente correttissima. Il global warming era la minaccia, il nemico da combattere con i nostri comportamenti virtuosi, il pianeta che andava arrosto e andava salvato.
La formula buona per tutte le stagioni
Poi però è successo che un po’ di previsioni catastrofiche degli esperti non si sono avverate, si è scoperto che il lavoro del panel di scienziati che per l’Onu studiano i cambiamenti climatici non era pro...
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