Chirurgia estetica: non tutti gli scarrafoni sono belli a mamma loro

Di Elisabetta Longo
05 Gennaio 2012
Ora anche i bambini vanno dal chirurgo estetico, per inseguire un ideale modello di bellezza che non ammette più alcuna imperfezione

Da sempre vale il detto “ogni scarrafone è bello a mamma sua”. È stato sempre così perché gli occhi di una mamma rendono più bello ciò che potrebbe in realtà non esserlo. È stato sempre così fino a che non è entrata nella vita comune una pratica che comune non è, visto che non è necessaria o indispensabile: la chirurgia estetica. Può essere in certi casi fondamentale per giovare psicologicamente alla persona che si rivolge al medico per correggere alcuni difetti del proprio fisico, ma il più delle volte provoca dipendenza. Pertanto il paziente tornerà sotto i ferri o sotto gli aghi del botox più e più volte fino al raggiungimento del risultato ideale desiderato.

Si ricorre a iniezioni e interventi in età sempre più giovane: se prima erano le cinquantenni alle prime rughe a voler spendere i propri soldi in punturine, ora sono già le quarantenni e trentenni a farlo. E a forza di retrocedere si è arrivati alle adolescenti, che richiedono per il diciottesimo compleanno un naso nuovo, un seno nuovo, dei fianchi nuovi per affrontare al meglio l’università. E adesso che anche le bambine cadono vittime della chirurgia estetica, inizia a montare lo scandalo.

È di questi giorni la storia raccontata dal Daily Mail di una madre che in ansia per la futura forma fisica della figlia, le ha assicurato un intervento di liposuzione e protesi al seno per quando raggiungerà la maggiore età, un buono per il tagliando insomma. Pertanto, se anche l’adolescenza la farà arrotondare, come normalmente accade, il chirurgo potrà “rimediare”, piallare, aggiustare. La bambina, di nome Poppy, è un’aspirante star con un proprio sito e ha ringraziato la sua premurosa mamma, confessando di non volere altro dalla vita se non un seno grande, come quello di sua madre. La quale non l’ha ricevuto dalla bontà divina ma dal chirurgo estetico, ovviamente. La signora Surge ha detto che non vede dove sia lo scandalo, visto che le bambine di oggi non sognano più la carrozza di Cenerentola, ma Lady Gaga.

In Inghilterra però si dibatte di plastic surgery for children” già da un po’ e pare che i modelli ideali di bellezza per i ragazzini siano David Beckham e la moglie Victoria, non proprio due presenze acqua e sapone. Un vero peccato, perché se si avesse occasione di sfogliare gli annuari di scuola dei vip di oggi si vedrebbero parecchie brutture, denti storti, apparecchi e brufoli. Eppure Julia Roberts e George Clooney sono diventati quello che sono nell’immaginario di tutti senza passare dal bisturi. Douglas McGeorge, dell’associazione dei Chirurghi estetici della Gran Bretagna, ha detto che sono in aumento i casi di ricorso alle operazioni per casi di bullismo. Orecchie a sventola, nasi storti, tutto può essere oggetto di presa in giro e quindi, perché non correggerlo? Inoltre, stando a quanto pubblicato dal British Journal of Psychology, la metà delle bambine dai 3 ai 6 anni si sentono grasse, a 7 anni nove su dieci giurano di voler dimagrire. E la metà delle bambine di 9 anni hanno già intrapreso una dieta. Dati francamente preoccupanti.

Ben vengano allora quei genitori inglesi indignati perché la loro bambina, scelta dalla scuola per fare la testimonial in una foto, è stata modificata con Photoshop dal fotografo. No, non per una ruga prematura. Ma per cancellare una voglia rosa che una bambina aveva in faccia, rendendola imperfetta. Indignata, la mamma ha detto a mezzo stampa: «Chi è quello per credere che mia figlia sia brutta?», con l’offesa che solo una mamma può provare.

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