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Beppe Grillo si è sempre sentito un po' un Cristo di Nazaret. Da quando lo interpretò in Cercasi Gesù di Luigi Comencini, ha sempre avuto la fissa religiosa. D'altronde, anche lui ha fondato un movimento rivoluzionario, di cui se non è il messia è almeno il guru, che del messia è il surrogato sciatto e in sedicesimo.
Adesso che gira l'Italia col suo show "Io sono il peggiore" non rinuncia al linguaggio religioso ("Lo spettacolo delle rivelazioni!" è il sottotitolo che promette teofanie) e a battute sul tema: «Anche Giuda aveva una joint venture con Gesù. Se non ci fosse stato Giuda, Gesù non sarebbe stato Gesù. Grazie a Di Maio abbiamo scoperto Conte, il nostro mago di Oz. Io sono stato tradito come Gesù. Ma come lui io non sono mica arrabbiato, come Gesù non lo fu con Giuda, sapeva che l'avrebbe tradito e disse: "Così il giorno dopo risorgo e vinco"».
La chiesa dell'Altrove
A differenza di quello di Nazaret, il Gesù di Grillo sa stare al passo coi tempi. Così, lanciando...
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