Centrafrica, cattolici e musulmani insieme per la pace: «Ribelli, basta violenze, rispettate la Legge di Dio»

Di Redazione
22 Luglio 2013
L'appello ai ribelli Seleka: «Come autorità religiose, preghiamo per la vostra conversione, perché finisca questa lunga serie di crimini, omicidi, stupri, saccheggi»

Pubblichiamo il messaggio finale dell’incontro che si è tenuto lo scorso 19 luglio tra i leader religiosi (cattolici, protestanti e musulmani) di Bouar, in Centrafrica, per chiedere la fine delle violenze seguite al colpo di Stato nel paese africano e la pace.

Noi, uomini e donne di fede di Bouar, cattolici, musulmani e protestanti, ci siamo  incontrati il  19 luglio 2013 per rispondere al grido che sale nella nostra coscienza circa la situazione del paese, e la situazione di Bouar in particolare.

La nostra fede in Dio, che siamo cristiani o musulmani, ci sfida e ci spinge ad ascoltare il grido di dolore dei nostri fratelli e sorelle, da diversi mesi immersi nella guerra.

Nessuna fede, sia essa cristiana o musulmana, permette la violenza, l’omicidio, il furto, il saccheggio, lo stupro. Li condanniamo fermamente.

Chiediamo perdono per tutti i nostri fedeli, siano essi cristiani o musulmani, che hanno fatto del male. Per tutti coloro che hanno rubato, saccheggiato, ucciso, minacciato altri. Per tutti coloro che hanno approfittato della situazione per arricchirsi, o per vendicarsi …

Non vogliamo che il nostro paese a lungo caratterizzato dalla convivenza  serena e costruttiva di uomini e donne di diverse etnie e religioni, cada nell’incubo di guerre tra etnie o religioni diverse.

Noi lanciamo questo appello:

Ai nostri fratelli e sorelle nella fede:

• Invitiamo tutti alla fedeltà a Dio e alla sua Legge, e ad una grande coerenza . Se tutti i credenti rispettassero la legge di Dio, non ci sarebbe nessuna guerra!

• Ricordiamo che Dio ci ha affidato la creazione, e tutti devono assumersi le proprie responsabilità nei confronti del paese, e dei fratelli e sorelle che soffrono

• Chiediamo a tutte le nostre comunità di aprirsi e impegnarsi nel cammino di conversione del cuore, un prerequisito per qualsiasi cambiamento esterno.

• Tutti noi, cristiani e musulmani invitiamo a lavorare per il perdono e la riconciliazione, per tenere lontane le tensioni etniche o religiose.

Alle Autorità

• Vi invitiamo a riguadagnare rapidamente la vostra funzione ed il posto di lavoro! Lo Stato di diritto è un prerequisito per la pace.

• Ricordiamo alle autorità civili il dovere di ascoltare la propria coscienza. Vogliamo anche ricordare che ognuno deve rispondere direttamente a Dio non solo per il male che ha fatto, ma anche il bene che non ha voluto fare!

• Ricordiamo che ogni donna e ogni uomo che crede in Dio e cha ha responsabilità pubbliche, deve rispettare la propria  fede e la legge di Dio.

• Che le autorità civili e militari rispettino il giuramento di servire il paese che hanno preso solennemente. Siano uomini e donne onesti, abbiano un atteggiamento di servizio e di rispetto verso tutti, di qualsiasi etnia, religione, sesso o  partito  politico.

• Alcuni settori dello Stato sono più sensibili di altri, in particolare la salute e l’istruzione. Lo Stato ha un dovere specifico, che è quello di pagare i propri funzionari. Ma ci sono anche degli obblighi da parte dei funzionari! Invitiamo tutti a tornare al lavoro, e allora la fiducia e il rispetto ritorneranno!

Agli elementi della Seleka (ribelli)

• Come autorità religiose, preghiamo per la vostra conversione, perché finisca questa lunga serie di crimini, omicidi, stupri, saccheggi .

• Rispettate la Legge di Dio, in modo che attraverso la buona volontà, la violenza e l’odio si trasformino in amore, giustizia e pace.

• Chiediamo agli uomini armati il rispetto della persona umana, il rispetto per lo Stato ed i suoi funzionari. Il rispetto per tutti, soprattutto le donne, i malati e bambini!

• Ricordiamo ai ribelli della Seleka che c’è uno Stato, e deve tornare al lavoro, e deve averne i mezzi  umani e finanziari! Lo sviluppo di un paese non attraverso le armi, il furto o il saccheggio!

Alle donne:

• Tutti noi, cristiani e musulmani riconosciamo che le donne sono spesso quelle che hanno sofferto maggiormente  tra la popolazione. Come figlie, madri, mogli portate un pesante fardello. Vi auguriamo una vita dignitosa, e preghiamo che i vostri  figli, fratelli, mariti possano trovare, grazie alle vostre preghiere e alla vostra fedeltà alla legge di Dio, la gioia di vivere una vita dignitosa.

Ai giovani:

• Per vivere in Centrafrica, ora, ci vuole molto coraggio! Dopo gli eventi degli ultimi mesi il paese è sprofondato nella miseria. È difficile mantenere viva la speranza! Vi annunciamo ancora una volta la speranza di coloro che credono in Dio, in modo che non vi scoraggiate, ma siate in grado di impegnarvi per costruire un nuovo paese.

• Non prendete la via della violenza, della vendetta, dei soldi facili, del furto, dello stupro, della droga, delle armi! Questa è una strada di morte!

• Prendete con coraggio la via della scuola, che può garantire un futuro migliore. Abbiate passione per il lavoro!

Infine, ai genitori, noi diciamo: pensate al futuro dei vostri figli, mandateli a scuola. E’ un diritto e un dovere!

Dio benedica gli sforzi di ciascuno per il ripristino della pace, della giustizia e della coesione sociale nella nostra regione in particolare e nella Repubblica Centrafricana.

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1 commento

  1. Sr. Cristiana

    Grazie per aver pubblicato questo appello. Le sorelle clarisse di Leivi e Bouar

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