Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Chiesa

Cent’anni da Fatima e della Vergine non ne abbiamo ancora abbastanza (altro che Rosario “divisivo”)

Solo grazie a Maria la fede cristiana può calarsi totalmente nella storia. Come dimostrano le apparizioni in Portogallo e, oggi, le preghiere dei polacchi

Valerio Pece
13/10/2017 - 2:00
Chiesa
CondividiTwittaChattaInvia

 

polonia-rosario-confini-1-ansa

«Una volta che pregavo per la Polonia, udii queste parole: “Amo la Polonia in modo particolare e, se ubbidirà al Mio volere, l’innalzerò in potenza e santità. Da essa uscirà la scintilla che preparerà il mondo alla Mia ultima venuta”». Così scriveva santa Faustina Kowalska sul suo Diario della Divina Misericordia. Era il 1938. Nessuno può sapere se l’iniziativa partita dai laici polacchi e prontamente appoggiata dalla locale Conferenza episcopale (parliamo del milione di fedeli che sabato 7 ottobre hanno recitato il Rosario lungo il confine: una catena umana lunga 3.500 chilometri) sia proprio quella “scintilla” di cui parla suor Faustina Kowalska. È molto probabile, però, che la commovente impresa del popolo polacco servirà a chiudere definitivamente i conti con una certa teologia mariana, quella «che negli ultimi Cinquanta anni ha subìto un’amarissima epoca glaciale», per usare l’espressione del noto teologo tedesco George Söll. Il tempo, insomma, avrebbe dato ragione ai fedeli legati alla Tradizione, strappando Maria da un certo “minimalismo teologico”.

LEGGI ANCHE:

L’Humanae vitae è rock, la pillola è lenta

12 Giugno 2022
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, incontra a Varsavia il premier della Polonia Mateusz Morawiecki

L’Ue fa rientrare la Polonia nel novero dei “buoni”

8 Giugno 2022

La crisi però è durata molto, forse troppo. Grave l’allarme lanciato da padre De la Potterie, biblista belga, secondo cui «è un fatto indiscutibile che la Mariologia non trovi quasi più posto nei programmi di studio teologico», perché, come ammette il teologo spagnolo Ignacio Calaguig, «venne rifiutata dai trattati dei teologi progressisti». Già nel ’79 il francescano Antonio Baslucci parlava della crisi mariologica come di «un vero iconoclastismo teologico ai danni della pietà cristiana», mentre René Laurentin, la più grande autorità mondiale in materia, più recentemente ha riferito di una mariologia «ormai ridotta a uno scheletro, a un ectoplasma». Anche il cardinal Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I, parlò di atteggiamento “schifiltoso” da parte di molti teologi, tanto che in una famosa udienza, a chi si mostrava incredulo di fronte alla potenza del Rosario, pur ripiegando sul suo proverbiale umorismo rispose con un significativo riferimento biblico: «Naam siro, grande generale, per guarire dalla lebbra disdegnava il bagno nel Giordano suggerito da Eliseo. Qualcuno fa come Naaman: “Sono un gran teologo, un cristiano maturo, che respira Bibbia a pieni polmoni, e mi si propone il Rosario?”».

Gli allarmi lanciati da molti teologi dicono che la débâcle della mariologia post-conciliare è stata deleteria, al punto che non ne ha risparmiato una certa involuzione nemmeno l’operato di figure di indubbio fascino e carisma. Dopo essersi schierato a favore di divorzio e aborto, il frate servita (e poeta) David Maria Turoldo, sulla piazza del valtellinese santuario mariano di Tirano, con un gesto eclatante, «per indicare che col Concilio tutto si rinnova – così racconta lo scrittore toscano Tito Casini – ha spezzato la corona del Rosario». Proprio quel Rosario («salterio dei poveri e compendio di tutto il vangelo» secondo le parole di Pio XII) che è la preghiera che sta maggiormente a cuore alla Madonna, se è vero che a Lourdes e a Fatima è apparsa con il Rosario in mano chiedendone la recita. Perfino gli scritti di monsignor Tonino Bello, per molti altri versi figura straordinaria, non può dirsi che abbiano aiutato la mariologia a risollevarsi dalla “svolta antropologica” rahneriana, quella che ha portato la teologia a misurare Maria non più alla perfezione di Dio, ma all’imperfezione dell’uomo. Nel suo Maria donna dei nostri giorni (San Paolo, 1993) il vescovo pugliese per anni presidente di Pax Christi scriveva di un’adolescente da immaginare «mentre nei meriggi d’estate risale dalla spiaggia, in bermuda». Di una «donna feriale» che «come tutte le mogli avrà avuto momenti di crisi nel rapporto con suo marito, del quale, taciturno com’era, non sempre avrà capito i silenzi», e che nella casa di Elisabetta «pronunciò il più bel canto della teologia della liberazione». Siamo molto lontani dalla “Donna vestita di sole”, dalla Theotókos, dall’Immacolata, colei che distruggerà ogni eresia schiacciando la testa del serpente.

polonia-rosario-confini-2-ansa

Sono i frutti a dire che la mariologia moderna – sulla carta più fondata biblicamente, più elevata spiritualmente e più ricca pastoralmente – abbia palesemente fallito. Un voluminoso studio del clarettiano padre Angel Pardilla indica che, tra il 1965 e il 2005, proprio gli istituti più innervati della nuova teologia mariana sono stati pressoché dimezzati: dai Servi di Maria (che hanno perduto il 61 per cento) ai Monfortiani (scesi del 51 per cento). Senza contare i Missionari Oblati di Maria (-40 per cento) e i Marianisti (-54 per cento). Nell’approfondita indagine di padre Pardilla in realtà un’eccezione esisteva: l’unico istituto di impronta mariana in continua crescita, in effetti mantenutosi fedele alla mariologia di sempre, erano i Francescani dell’Immacolata. L’ordine è stato commissariato nel 2013.

De Maria numquam satis, su Maria non si dirà mai abbastanza, tanto che «se vogliamo essere cristiani dobbiamo essere mariani» (Paolo VI). Se i polacchi fedeli a Maria sono addirittura arrivati ad essere sotto attacco, bisognerebbe riflettere non poco su quanto scriveva Henry Newman, che da teologo anglicano qual era confessò di essere stato tenuto lontano dalla Chiesa cattolica per quella che la Riforma protestante chiamava con dispregio “mariolatria”. Nel suo Ipotesi su Maria Vittorio Messori ricorda che il cardinal Newman, da buon inglese empirico, venne convertito al cattolicesimo semplicemente dall’osservazione dei fatti. «Se diamo uno sguardo all’Europa – scriveva il beato Henry Newman – vediamo che hanno smesso di adorare il suo Divin Figlio, per passare ad un banale umanesimo, non i popoli che si sono distinti per la devozione a Maria, ma proprio quelli che l’hanno rifiutata. I cattolici, ingiustamente accusati di adorare una creatura al posto del Creatore, lo adorano ancora. Mentre i loro accusatori, che avevano preteso di adorare Dio con maggior purezza e fedeltà alla scrittura, hanno cessato di adorarLo».

fatima-pellegrinaggio-ansa

Con l’“evento-Fatima”, di cui oggi, venerdì 13 ottobre 2017, si ricordano solennemente i 100 anni dall’ultima apparizione, siamo spettatori di una religione totalmente calata nella storia, in cui a Covra da Iria oltre 70 mila persone hanno assistito al miracolo del sole, e dove Maria ha mostrato l’Inferno ai tre piccoli pastorelli. Chi nega l’Inferno – che, come affermava Karl Ranher, esiste solo «sulla carta ma non nella realtà» – si appella alla “dottrina della Misericordia”, in forza della quale sussisterebbe un’incompatibilità tra l’infinita bontà di Dio e la possibilità di una dannazione eterna. Paradossalmente, però, a scompaginare le carte è proprio colei che la Chiesa presenta come l’“Apostola della Divina Misericordia”, santa Faustina Kowalska, la suora polacca canonizzata nel 2000 da Giovanni Paolo II. La sua impressionante descrizione dell’Inferno (dove sarebbe stata trasportata da un angelo), esattamente come quella di Lucia di Fatima, a un occhio appena attento, della tanto strattonata Divina Misericordia costituirebbe proprio un segno tangibile. Sarebbe, cioè, l’antidoto contro il veleno somministrato con la negazione di quel dogma di fede (l’Inferno è de fide, piaccia o no a Eugenio Scalfari, che con uno zelo degno di miglior causa su Repubblica ha affermato che il Santo Padre in persona lo avrebbe «abolito»). Il ricordare all’uomo la necessità impellente della sua conversione nonché il suo possibile destino eterno in caso di ostinato rifiuto di Dio – esattamente il cuore del messaggio di Fatima – non può, dunque, non essere considerato “misericordia”, per giunta salvifica.

Nel 1967 la stessa suor Lucia piangeva calde lacrime sul calo della devozione al Cuore Immacolato di Maria. Intrigante, sul punto, è il racconto del vescovo slovacco Paolo Hnilica, colui che si batté per inserire la condanna del comunismo nella Costituzione dogmatica Gaudium et Spes e che nel 1984, secondo la richiesta fatta dalla Vergine a Fatima, si recò sulla Piazza Rossa di Mosca per consacrare segretamente la Russia al Cuore Immacolato di Maria. Così scriveva monsignor Hnilinca: «Nel giorno del 50esimo anniversario delle apparizioni incontrai suor Lucia insieme con il Vescovo di Fatima, il quale ci invitò a visitare le tombe dei due Beati, Francesco e Giacinta. Il vescovo mi tirò la veste e disse: “Guardi Lucia!”. La guardai e vidi che piangeva amaramente. E il vescovo: “Piange perché sua cugina Giacinta sul letto di morte le disse: ‘Lucia, ricordati di quello che ha detto la Madonna: Vengo presto a prendervi, tu rimarrai più a lungo con l’unico scopo di diffondere la devozione al Cuore Immacolato di Maria’”. Il vescovo continuò: “Suor Lucia piange perché si sente fallita”».

I cattolici polacchi – e quelli italiani che su invito dell’Associazione Italiana Accompagnatori Santuari Mariani (Aiasm) il 13 ottobre pregheranno il Rosario in tutta Italia – hanno semplicemente compreso quella verità che Vittorio Messori ha così sintetizzato: «Se dimentichiamo quella radice umana che è Maria, il messaggio di Gesù si degrada in spiritualismo, moralismo, come dimostra la drammatica deriva protestante. Oggi, quando è in gioco la stessa possibilità di credere, è urgente ritrovare la presenza di una Donna che tiene al riparo dall’errore e rafforza le basi della fede». Quella Maria che oggi fa così paura, diventata improvvisamente “divisiva” anche tra gli stessi cattolici, non è il «tumore del cattolicesimo» (secondo la devastante espressione dell’osannato Karl Barth), ma nient’altro che la materna difesa e la precisa conferma della più pura e genuina cristologia. È per questo che su Maria, nemica di tutte le eresie, non si dirà mai abbastanza.

Foto Ansa

Tags: FatimaGiovanni Paolo IIJohn Henry NewmanMadonnapoloniarosarioVittorio Messori
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

L’Humanae vitae è rock, la pillola è lenta

12 Giugno 2022
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, incontra a Varsavia il premier della Polonia Mateusz Morawiecki

L’Ue fa rientrare la Polonia nel novero dei “buoni”

8 Giugno 2022
Sfollati guerra ucraina

Il controesodo degli ucraini che tornano a casa

5 Giugno 2022
Profughi ucraini in fuga alla frontiera di Dothobyczow in Polonia, 5 marzo 2022

Come Bruxelles tratta la Polonia. Un esempio di (dis)unione europea

16 Maggio 2022
Papa Francesco alla Consacrazione di Russia e Ucraina al Cuore immacolato di Maria

La pace è un miracolo e non è da ingenui inginocchiarsi per chiederlo

16 Maggio 2022
Un bambino gioca su un carro armato a Lukashivka Ucraina

«La pace comincia sempre dalla persona»

12 Maggio 2022
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Foto Red Dot per Unsplash
Ambiente

Stop auto endotermiche? «Decisione ideologica»

Redazione
9 Giugno 2022

Altri video

Lettere al direttore

Manifestazione contro la guerra in Ucraina

Loro cantano “Imagine”. Noi cantiamo “Martino e l’imperatore”

Emanuele Boffi
27 Giugno 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Dite alla Nato che anche nello scontro Turchia-Grecia ci sono aggressore e aggredito
    Lodovico Festa
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Fermare la guerra infinita
    Carlo B. Scott Visconti
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    L’ideale cristiano non è la brava persona di successo, ma il santo
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Vasilij Grossman, la Russia e Macron
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    I sabati di lavoro dei profughi ucraini per i polacchi «in segno di gratitudine»
    Angelo Bonaguro

Foto

Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022
Foto

“Droga, le ragioni del no. Scienza, prevenzione, contrasto, recupero“

2 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
    • Dicembre 2021
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist