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Mario Monti ha dato ieri il via alle consultazioni. Assicura che richiederà agli italiani sacrifici ma non «lacrime e sangue». Oggi incontrerà Pdl e Pd, che non vedono di buon occhio la partecipazione di politici al governo. E il nuovo premier dichiara: «L’importante sarà comunque che diano l’appoggio senza il quale io non mi accingerei nemmeno al compito». E poi: «Governo fino al 2013»

Il direttore del Tempo Mario Sechi frena la voglia di tecnici che sembra mettere tutti d'accordo: «Un governo privo di un ponte con i gruppi parlamentari, tecnicamente è uno zombie. Se è composto solo da tecnici avrà vita breve. Come farà ad approvare quelle riforme, che compongono una ricetta che è esattamente l’opposto di quella predicata dal Pd?»

Mario Monti ha accettato l'incarico di presidente del Consiglio offertogli da Giorgio Napolitano e ha cominciato le consultazioni per formare la squadra di governo. Il capo dello Stato: «Da domani alla fine di aprile verranno a scadenza quasi duecento miliardi di euro di Buoni del Tesoro e bisognerà rinnovarli collocandoli sul mercato»

L'onorevole Giuliano Cazzola è intervenuto nel corso della trasmissione radio "Gli spari sopra": «Probabilmente Mario Monti farà delle riforme che scontenteranno una parte o l’altra, dovrà fare una patrimoniale o un condono, mettere mano ancora alle pensioni di anzianità. Ma queste sono le priorità»

Berlusconi si è dimesso da presidente del Consiglio e rilascia un videomessaggio in cui saluta gli italiani e avverte che non molla la politica: «Mi sono dimesso senza essere mai sfiduciato dal Parlamento. E' stato triste vedere che un gesto generoso e responsabile sia stato accolto con fischi e insulti. Raddoppierò i miei sforzi in Parlamento»

Bersani: «Grande coalizione», Prodi: «Un governo tecnico è una sconfitta per la politica», Veltroni: «Urne ora? Follia», Di Pietro: «No a Monti». Sacconi: «No alla guida di un tecnocrate», Formigoni: «Mario Monti? Linea imposta dai fatti», Meloni: «No a governi tecnici», Lupi: «Meglio un governo di unità nazionale»

Dopo l'approvazione della legge di stabilità e di bilancio, SIlvio Berusconi è salito al Colle e ha rassegnato le dimissioni. Il Pdl ha dato poi il via libera al governo Monti, ma ponendo dei paletti: la prima è che il nuovo governo nasca su un programma ben definito e circoscritto: la realizzazione delle misure contenute nella lettera di impegni dell’Italia all’Europa, la seconda è che abbia una durata limitata nel tempo
