Caro sindaco Sala, ascolta le nostre proposte per rilanciare Milano

Di Milano popolare
01 Aprile 2020
Lettera aperta dei consiglieri comunali di Milano popolare: «Vogliamo fare la nostra parte per affrontare l'urgenza a breve e lungo termine»
Il neosindaco di Milano Giuseppe Sala, alla sua prima uscita pubblica ufficiale, in fascia tricolore durante la celebrazione dell'anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, Milano, 24 giugno 2016. ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI

Caro Sindaco, Caro Beppe, anche in questo momento difficile non vogliamo rinunciare al ruolo che migliaia di cittadini ci hanno assegnato col loro libero voto, affidandoci quello di opposizione alla tua giunta o quello di governo esercitato con serietà e capacità in molti Municipi. Nonostante le differenze politiche che permangono, e rivendichiamo, sentiamo di essere chiamati ad una corresponsabilità con l’esecutivo della città. È con questo spirito che avanziamo pubblicamente due proposte. Una per affrontare l’urgenza, l’altra più prospettica.

Per quanto riguarda la prima, a nostro avviso non va trascurata la delibera approvata lo scorso 23 marzo dalla giunta di Regione Lombardia sulla telemedicina, che pone l’obiettivo di effettuare entro la fine del 2020 la sorveglianza di almeno il 4% della popolazione di ogni distretto sanitario. Comune e Municipi già partecipano ad un tavolo permanente con l’Ats di Milano per formulare e monitorare i cosiddetti Piani di zona, quelli per l’azione socio-sanitaria sulla città. Oggi più che mai il tavolo va riattivato, con il coinvolgimento di quel mondo associativo che si è reso disponibile nel senso indicato dalla delibera regionale e può sfruttare l’ausilio offertogli in merito da consolidate relazioni con sistemi sanitari internazionali, per formare nel più breve tempo possibile i medici di famiglia: questi ultimi potranno così seguire da remoto l’andamento dello stato di salute dei propri pazienti tramite dispositivi di rilevazione dei principali parametri vitali in relazione al loro stato di salute.

La finalità deve essere quella di potenziare la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare, diminuendo il più possibile gli accessi allo studio, le visite a casa e meglio monitorare persone venute a contatto con soggetti positivi al coronavirus ma asintomatiche. Di più: la presenza al tavolo con Ats dei rappresentanti dei nove Municipi della città permetterebbe altresì di valutare costantemente su chi e in quali quartieri è meglio concentrare volontari e servizi, come la spesa e i farmaci a domicilio, che in queste settimane le ex zone stanno accreditando e coordinando.

Per quanto riguarda invece la crisi economico-sociale che si prospetta quale conseguenza di quella sanitaria, crediamo non sia più tempo per la retorica del “battere i pugni sul tavolo” per pretendere maggiori sforzi dal livello istituzionale superiore, sia esso nazionale o comunitario. Né è tempo per appellarsi al buon cuore di qualche generoso, come rischia di essere anche il fondo di mutuo aiuto proposto dalla giunta. Al contrario, è tempo di soluzioni creative ma strutturali, che attivino la società tutta, senza aspettare l’intervento dello Stato, in pieno spirito ambrosiano e secondo i princìpi dell’economia civile. Il Comune potrebbe coordinare, insieme a sindacati, associazioni datoriali, quelle di categoria, mondo profit, non profit e tutte le forze sociali del territorio, una serie di iniziative alimentate da risorse private. In che modo? Attraverso i sistemi di cashback o risparmio.

Reti di negozi e grande distribuzione già oggi offrono prodotti e servizi acquistando i quali i clienti accumulano una percentuale in base alla spesa fatta. Questa alimenta così coupon da spendere all’interno di un sistema di referenza e di altri soggetti convenzionati, che a loro volta hanno la convenienza di un canale pubblicitario diverso e più economico. Cosa potrebbe accadere se un simile sistema fosse esteso a tutta la città e alimentasse un fondo finalizzato al sostegno di reti di auto e mutuo aiuto e di iniziative pubblico-private per il reinserimento lavorativo di chi si troverà disoccupato? Cosa accadrebbe se il cashback fosse indirizzato, attraverso voucher per la spesa e l’acquisto di servizi per l’assistenza familiare, a favore di genitori che hanno subìto una decurtazione del loro reddito?

O per il recupero, anche nei mesi estivi, dell’attività didattica persa durante il periodo di chiusura forzata delle scuole mediante centri di aiuto allo studio o esperienze di scuola-bottega? Al Comune spetterebbe il ruolo di creare con gli altri corpi intermedi una cabina di regia, in modo da coordinare le azioni, evitarne la sovrapposizione e quindi lo sperperio di denaro. Inoltre potrebbe mediare con le piattaforme per ridurre il costo delle commissioni sugli acquisti online e con carta, oltre che intavolare una trattativa col governo nazionale per abbassare l’Iva sui prodotti in vendita che generano risorse per il cashback e alimentano il fondo dedicato al progetto. Sarebbe una risposta corale alla grave situazione, senza per questo dilatare ulteriormente spesa pubblica o attendersi mance “dall’alto”. E sostenendo invece una ripresa responsabile tanto dei consumi che della socialità.

Confidando nella tua volontà di confronto, formuliamo queste ipotesi di lavoro per le prossime settimane e i prossimi mesi, coscienti che nulla sarà più come prima e che ciascuno dovrà fare la propria parte per rispondere alla inedita crisi che il nostro territorio e il Paese tutto stanno attraversando. Noi siamo pronti a fare la nostra.

Matteo Forte, consigliere comunale di Milano Popolare
Alessandro Bramati, presidente Municipio 5 di Milano Popolare
Deborah Giovanati, assessore alle politiche sociali Municipio 9 di Milano Popolare
E gli altri consiglieri eletti nei nove Municipi con Milano Popolare:
Stefania Bonacorsi, Municipio 1
Elio Torrente, Municipio 2
Nicola Natale, Municipio 3
Massimo Casiraghi, Municipio 4
Marco Campagnano, Municipio 5
Giovanni Ferrari, Municipio 5
Massimiliano Perri, Municipio 6
Luigi Santonastaso, Municipio 7
Franco Vassallo, Municipio 7
Eugenio Dell’Orto, Municipio 8
Roberto De Lorenzo, Municipio 9

Foto Ansa

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