Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Caro Presidente Napolitano, cos’è la giustizia senza la verità, tutta la verità?

La lettera del direttore di Tempi, Luigi Amicone, al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Stabilito che nessuna impunità può essere garantita a nessuno, che giustizia è quella che si riduce a gogna mediatica e diffusione di intercettazioni prima dei processi e fuori dalle aule giudiziarie?"

Luigi Amicone
29/09/2011 - 9:51
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

Caro Presidente, perdoni se oso rivolgermi a Lei con confidenza e affetto, ma prima che essere direttore di un giornale, sono un figlio di questo nostro grande paese. Ed è questa appartenenza alla comunità nazionale di cui Lei è il più alto rappresentante e garante, la ragione che mi spinge a scriverLe.

Presidente, nel suo discorso ai partecipanti al Meeting di Rimini, il 21 agosto scorso, Lei ha ricordato un dato drammatico, che mai è stato registrato nella storia italiana. «È da vent’anni che è, sempre di più, rallentata la crescita della nostra economia; è da vent’anni che si è invertita la tendenza al miglioramento di alcuni fondamentali indicatori sociali; è da vent’anni che, al di là di temporanee riduzioni del rapporto tra deficit e prodotto lordo, non siamo riusciti ad avviare un deciso abbattimento del nostro debito pubblico. La crescita è rallentata fino a ristagnare, la competitività della nostra economia, in un mondo globalizzato e radicalmente trasformato nei suoi equilibri, ha particolarmente sofferto del calo o ristagno della produttività».

Vent’anni di guerra tra poteri
Dunque, Presidente, cos’è accaduto di così fatale, di così inusitato, di così deprimente nell’Italia degli ultimi vent’anni, tale da generarne il declino e da compromettere il futuro dei suoi giovani? Non pensiamo di essere unilaterali se, guardando il presente e rievocando il passato, registriamo nella conflittualità permanente tra politica e giustizia la nota dominante della società italiana. È come se da vent’anni la nostra gente fosse immersa nell’acre fumo di una guerra che, con le sue rabbiose cotrapposizioni e le sue interminabili divisioni, ha reso impresa pressoché disperata il ristabilimento di fattori minimali di dialogo e frustrato ogni sforzo di pacificazione teso a riportare al centro della scena il bene e il futuro degli italiani.

LEGGI ANCHE:

Caorle 2023

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

6 Marzo 2023
La copertina del numero di marzo 2023 di Tempi, dedicata alla transizione alle auto elettriche decisa dall’Unione Europea

Suicidio elettrico e intelligenza artificiale. Cosa c’è su Tempi di marzo

4 Marzo 2023

Presidente, Lei a Rimini ha reclamato testualmente la necessità di «una svolta capace di rilanciare la crescita e il ruolo dell’Italia, riforme del quadro istituzionale e dei processi decisionali, delle pubbliche amministrazioni, di assetti e di rapporti economici finora non liberalizzati, di assetti inadeguati anche del mercato del lavoro». E a proposito di riforme ha così sintetizzato: «Ma non starò certo a riproporre un elenco già noto: mi piace solo notare come in queste settimane, sospinto da alcuni impulsi generosi, si stia prospettando in una luce più positiva il tema della riforma – in funzione solo dell’interesse nazionale – e del concreto funzionamento della giustizia».

In effetti, Presidente, correva l’anno 1993 quando un sistema politico incapace di autoriformarsi venne travolto dalle inchieste giudiziarie. Dalle ceneri della cosiddetta Prima Repubblica emerse un nuovo ceto politico. Oggi sembra sia divenuto ovvio giudicare quel ceto come una “Casta” che non sarebbe neppure all’altezza della classe politica rimossa per via giudiziaria quasi vent’anni orsono. Ora, al di là della pochezza che si può riscontrare in tanta politica attuale (che per altro non viene dalla luna ma è espressione del voto degli italiani), in che modo, in questo ultimo ventennio, essa avrebbe potuto autoriformarsi e riformare l’Italia, avendo la rappresentanza popolare, il parlamento, i governi che si sono succeduti dal 1994 ad oggi, sempre alle calcagna le procure della Repubblica, o almeno alcune di esse? In tutta evidenza (e per ammissione anche di personalità al di sopra di ogni sospetto, penso all’ex onorevole e magistrato Luciano Violante), in questo ultimo ventennio l’obbligatorietà dell’azione penale si è trasformata nel controllo del potere politico da parte di quello giudiziario. Sia chiaro: nessuno pensa che le leggi non debbano essere rispettate da tutti e che i reati non debbano essere perseguiti. Ma siamo sicuri che in questi ultimi vent’anni l’ordine giudiziario si sia limitato a far rispettare le leggi e non si sia invece collocato al centro della vita politica nazionale? Siamo sicuri che non ci siano stati settori della magistratura che siano andati molto oltre le loro prerogative?

Auerbach e la parzialità della propaganda
È vero, Presidente: come spesso leggiamo e ascoltiamo da molti e più autorevoli nostri colleghi, l’Italia ha bisogno di verità. Ma la verità è tutta la verità. Mentre le radici del conflitto di cui dicevamo sopra sembrano ricadere in quella che il grande critico letterario e intellettuale antitotalitario Erich Auerbach ha definito “propaganda”. «Essa consiste in ciò, che di tutto un ampio discorso s’illumina una piccola parte, ma tutto il resto, che servirebbe a spiegarlo e a dare a ciascuna cosa il suo posto, e verrebbe, per così dire, a formare un contrappeso a ciò che è stato messo in risalto, viene lasciato nel buio. In questo modo viene detta apparentemente la verità, poiché quanto è detto è incontestabile, e tuttavia tutto è falsato, essendo che la verità è composta di tutta la verità e del giusto rapporto fra le singole parti. Specialmente nelle epoche agitate, il pubblico ricasca sempre in questo tranello».
Presidente, fermo restando che nessuno può ergersi al di sopra della legge e nessuna impunità può essere garantita a nessuno, dov’è la verità, tutta la verità, di una giustizia che da vent’anni si fa propalazione di intercettazioni e di gogne mediatiche prima e fuori dai processi nelle aule giudiziarie? Dove sono la dignità della persona, la presunzione di innocenza, il rispetto delle procedure, in un paese dove il materiale d’indagine, l’avviso di garanzia, l’accusa ritenuta già come sentenza, arriva prima sui grandi giornali che ai cittadini imputati? Dov’è l’equilibrio, la prudenza, l’imparzialità di quei magistrati che calcano i palchi delle piazze, compaiono da imbonitori negli show televisivi, collaborano attivamente alla pubblicistica antipolitica e antiparlamentare?

Prima che sia bancarotta
Presidente, come da Lei autorevolemente richiamato tante volte, la situazione italiana è tale che non possiamo più permetterci il lusso di perdere occasioni per dialogare e concentrarci nell’opera di ricostruzione politica, sociale, economica, culturale e morale del nostro paese. Per questo il problema da Lei evocato in modo così equilibrato e convincente al Meeting di Rimini, e cioè «il tema della riforma – in funzione solo dell’interesse nazionale – e del concreto funzionamento della giustizia», ci sembra un’occasione di particolare rilevanza se si vuole cominciare a compiere quel coraggioso passo verso la verità tutta intera e la corresponsabilità esigita dalla drammaticità del tempo presente. Infatti, se questo passo non dovesse accadere, cos’altro ci possiamo aspettare dai noti eventi di questi giorni, se non il rischio di un’ennesima fine anticipata della legislatura, la prosecuzione della “guerra”, l’inasprimento della crisi e, in definitiva, il rischio di una “bancarotta della Repubblica”?

Tags: letteranapolitanorispostatempi
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Caorle 2023

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

6 Marzo 2023
La copertina del numero di marzo 2023 di Tempi, dedicata alla transizione alle auto elettriche decisa dall’Unione Europea

Suicidio elettrico e intelligenza artificiale. Cosa c’è su Tempi di marzo

4 Marzo 2023
La copertina del numero di febbraio 2023 di Tempi, dedicata al business degli accessori per cani e gatti

Gatti, B-XVI e inflazione. Cosa c’è nel numero di febbraio di Tempi

3 Febbraio 2023
Luigi Amicone e Roberto Perrone

Roberto Perrone, l’angelo custode della nostra amicizia

30 Gennaio 2023
La copertina del numero di gennaio 2023 di Tempi, dedicata alla scuola secondo il ministro Valditara

Scuola e talento. Che cosa c’è nel numero di gennaio di Tempi

4 Gennaio 2023
Copertine del mensile Tempi, anno 2022

Finalmente l’abbiamo capita anche noi: Tempi è nostro, ma non è nostro

5 Dicembre 2022

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Beppe Sala emblema della crisi dei sindaci “woke” occidentali
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist