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Affermare la cultura dei doveri e delle regole accanto a quella dei diritti. È questo il primo passo da compiere per migliorare il quadro della giustizia minorile italiana. Ne è convinto Antonio Sangermano, il capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, che ha fotografato con precisione lo stato dell’arte degli Ipm della Penisola.
Presidente, è passato un anno dall’entrata in vigore del decreto legge Caivano. L’impatto sul numero dei detenuti negli Ipm è stato così forte come si temeva?
Grazie a questo decreto legge, che è espressione dell’indirizzo politico del Governo, da ottobre a oggi abbiamo inviato nelle carceri per adulti ben 152 giovani adulti, di età compresa tra i 21 ed i 25 anni, che si sono resi responsabili di aggressioni alla polizia penitenziaria, di atti violenti e di devastazioni all’interno degli Istituti penali per minorenni. Questo è stato reso possibile proprio dalla Legge Caivano, che ci ha consentito di intervenire, trasferendo i soggetti ma...
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