
Cancellierato alla tedesca
Benvenuto allo schieramento per la proporzionale. Finalmente si potrà dire agli italiani la verità: che il maggioritario è stato una sciagura. Era nato per diminuire il controllo dei partiti sul candidato. È accaduto il contrario: oggi il candidato è scelto in trattative oscure e complesse al vertice del sistema dei partiti, di cui nessuno sa nulla. Si era detto che avrebbe rafforzato il governo: la storia del centro sinistra in questa legislatura è la storia di lotte mortali per la presidenza del Consiglio, di cui non c’era traccia nella prima Repubblica. Nessuna della due ragioni (il controllo dell’elettorato, la stabilità del governo) sono state raggiunte dal maggioritario.
Il suicidio della Dc I referendum Segni sono stati un imbroglio: se la Dc e il Psi avessero avuto la capacità di scrollarsi di dosso l’egemonia della cultura radicale, sostenitrice da sempre di questa tesi, non sarebbero morte. È per me ancora un mistero, perché la Dc abbia accettato che Segni operasse, in contraddizione col Psi che aveva afferrato l’inganno del maggioritario. Forlani e soprattutto Malfatti appoggiarono Segni, credo, per premere su Craxi e indurlo ad accettare una legge proporzionale con premio di maggioranza e apparentemente dei due partiti. La Dc si suicidò in nome di Segni: e l’unica spiegazione è che la Dc volesse morire, perché altrimenti avrebbe cacciato fuori Segni, l’uomo della sciagura: come non capire che la Dc vive solo se c’è il proporzionale che consente il centro? Benvenuti dunque i democristiani che con Andreotti in testa sono oggi decisi a sostenere il proporzionale e spiegare innanzi agli elettori le sciagure del maggioritario. Bisogna che si dica agli italiani la verità.
Nel maggioritario il potere è dei partiti minoritari Ci sono in Italia solo tre partiti: Forza Italia, Ds e An. Gli altri sono ridotti a lobby perché possono partecipare al potere solo attraverso il partito principale. Questi partiti debbono praticare conflitti all’interno della coalizione per rendersi visibili: se al governo debbono praticare una divisione di posti per componente di cui il famoso manuale democristiano Cencelli era solo un modesto precursore. Si aggravava così l’invasione dei partiti nello Stato. Ma questi partiti minoritari, lo si vede nella coalizione al governo, non possono risolvere il conflitto che essi stessi per essere visibili determinano nella maggioranza. Con il maggioritario questi partiti non hanno più elettorato e perciò se sono al governo, al governo non possono che litigare per avere potere.
La proporzionale alla tedesca con una buona soglia di sbarramento del cinque per cento obbligherebbe i partiti a fondersi o a sparire: pensate a partiti come Dini o gli Asinelli, se non potessero contare sui voti comunisti. Se si potesse arrivare alla riforma costituzionale, il sistema tedesco del Cancelliere ci porterebbe a una concezione di governabilità come quella tedesca. Se il Polo per le libertà vincesse le elezioni potrebbe affrontare la riforma del sistema di governo. Il referendum per il maggioritario senza proporzionale dovrebbe questa volta portare il paese davanti a un vero dibattito costituzionale. Del resto il sistema elettorale regionale, il Tatarellum, ha dato all’elettore la scheda elettorale più semplice. Importante conoscendo l’abilità comunista ad ottenere l’annullamento delle schede. La vera battaglia elettorale contro i postcomunisti si combatte negli scrutini.
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