
La preghiera del mattino (2011-2017)
Califfato. È dalla Libia che partirà la marcia su Roma
A due passi dall’Italia avanza il Califfato. Oggi sul Corriere della Sera l’inviato Francesco Battistini racconta cosa sta accadendo in Libia: «È il primo Califfato che i tagliateste siano riusciti a proclamare nel Mediterraneo. Non in Siria o in Iraq, ma davanti all’Italia: se ci sarà mai una marcia sulla Roma vaticana, come proclamano, è da qui che partirà».
Il paese, come vi abbiamo raccontato già diverse volte, è nel caos. Battistini rende plasticamente la situazione raccontando diversi episodi che riguardano Derna, la “città roccaforte” in mano ai jihadisti. Qui, dice, lavorano due infermiere che, quando arrivarono i miliziani di Ansar al Sharia, furono costrette – loro cristiane bulgare – a pagare una tassa. Ma ora, che a Derna è stato proclamato il Califfato libico di Barqa (nome tradizionale dalla Libia orientale), alle due donne è stato detto che «pagare non basta. Chi rimane qui, da oggi si deve convertire».
CATENE E CEFFONI. I medici sono scappati, le scuole e le banche sono chiuse. Questa è la fine spaventosa di Derna, «questa Mosul libica d’ottantamila abitanti che milleduecento jihadisti maliani, tunisini, yemeniti hanno preso senza sparare un colpo». Qui è stato istituito il nuovo Consiglio consultivo della gioventù islamica che governa secondo i più rigidi precetti della sharia: «Novanta frustate a chi si droga, piccolo sconto di pena a chi beve, un centro di disintossicazione gestito a catene e ceffoni. Ai primi di novembre, la decapitazione di tre giovani che postavano su Facebook notizie sgradite».
AL QAEDA? DEI MODERATI. Per capire cosa stia accadendo in Libia, basta un piccolo esempio. Qui, quelli di Al Qaeda sono considerati dei «moderati un po’ rimbambiti. Non piacciono neanche quelli di Ansar al Sharia: nel 2012 uccisero l’ambasciatore americano a Bengasi, ma sono considerati dei mollaccioni. Il tecnico veneziano Gianluca Salviato, per otto mesi ostaggio a Derna, ha raccontato che lo sorvegliavano ceceni e tunisini, gli facevano vedere i video della guerra in Siria, gli promettevano un’Italia islamizzata…».
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6 commenti
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La prima cosa da fare è scrollarsi di dosso il cancro pacifista.
Essere pacifisti = essere amici ed alleati della jihad.
Le nuove generazioni digitalizzate, quelle cresciute con la cultura di reclamare come diritti tutti i capricci, che non sono abituate a soffrire, avrà abbastanza fegato per sparare?
Presto o tardi imparerà a farlo, ma nel frattempo quanti periranno?
Per i tempi che si vanno facendo, non bisogna guardare tanto per il sottile.
Mi fanno una rabbia cieca quelli dei nostri che si danno da fare per rendere le acque ancora più torbide di quanto già lo siano da sé, allo scopo di trarne guadagno politico rimestando nel torbido.
In questo modo si indebolisce ancora di più la Nazione e la si rende più vulnerabile.
Troppo benessere ci ha reso dei bamboccioni.
Per essere dei buoni difensori dell’Italia in caso di invasione, bisogna essere gente in grado di reggere la sofferenza e la privazione delle comodità.
Ed avere tanta rabbia contro il nemico, altro che porgi l’altra guancia….cioè dagli tua moglie e tua figlia, e tu porgi il collo per fartelo tagliare.
L’altra guancia la porga chi, laici e prelati, si riempie la bocca di quello slogan.
Ma tu parti per il fronte o sei solo un chiacchierone?
E a lei cosa importa? Lei, D. PH, manda allo sbaraglio inermi parole: un'”inutile strage” di buon senso: crimine peggiore lei non potrebbe commettere contro la civiltà. L’amico Menelik – persona che so per certo più mite di lei – sa usare meglio di lei le parole: e se c’è da seguirle, non si tirerà indietro. Lei, se dovesse capitarle questa disgrazia, non saprebbe dove andare: le sue parole, così spesso
completamente fuori bersaglio, si perdono nel vuoto o prendono la fuga da lei.
Quindi, non stia qui: non perda ancora tempo, su!, corra a prenderle o non se le faccia scappare di bocca!
Ormai l’hanno capito anche le pietre: i nostri governi europei e gli usa non vogliono eliminare lo stato islamico, non ci credete? Se mandassimo due portaerei nel golfo della Sirte con missioni “search and destroy” supportate da forze egiziane da sud ed est potremmo eliminare il califfato in un mese a dire tanto! Stesso discorso nel Levante: offensiva a tenaglia da nord (Turchia) sud (Iraq) e ovest (Siria) supportata dall’aviazione Nato e vedrete che fine farà il ridente stato islamico!
Ma qualcuno gioca con i mujahidin per i suo tornaconto, le dune sono insidiose e troppi scorpioni si nascondono tra le sabbie!
Intanto l’offensiva del jihad procede a tenaglia per soffocare l’Europa: da est preme su Mosca attraverso l’indomito Caucaso e i “-istan” di Santa Madre Russia, da sud-est risale i Balcani passando per Macedonia, Kosovo e Bosnia per arrivare come nel 1683 alle porte della Mela d’Oro, Vienna. Infine da Sud raggiunge le sponde del Bel Paese, magari a bordo di uno dei tanti barconi “benedetti”.
I sogni di conquista si stanno realizzando perché l’Europa sta diventando nei fatti già “Eurabia” ma si nega l’ovvietà:
-facoltosi emiri fanno shopping di tutto ciò che la creatività europea ha realizzato in secoli, si tratti di squadre di calcio, maison della moda, opere d’arte, compagnie di bandiera.
-la cultura islamica si espande attraverso musei, moschee, centri islamici spesso ex chiese cristiane “convertite”
-bande islamiste diffondono il terrore e l’omertà nei popoli europei mentre dilagano razzie, stupri di massa, riduzione in schiavitù come ai tempi dei saraceni grazie alle complicità di chiese, politici, intellettuali, giornalisti, imprenditori
-nuovi giannizzeri crescono nei meandri delle casbe europee, attirati dal sole fulgido del deserto dove accorrono per realizzare il loro sogno e punire gli infedeli correligionari
-i governi europei si islamizzano cedendo alle richieste dei nuovi padroni riconoscendo a questi uno status di privilegiati. Il debito pubblica si finanzia in obbligazioni halal, a scuola si mangia halal, piscine halal…
-certi argomenti diventano tabù (olocausto) si riconoscono stati che non esistono (Kosovo, Palestina) si rinnega il proprio passato e si perseguitano i nuovi dissidenti!
E’ triste vedere il cupio dissolvi che sul tema dell’immigrazione, soprattutto di provenienza islamica sembra dominare su tanti laici, sacerdoti e vescovi e su larga parte della stampa cattolica.
Porte aperte senza se e senza ma. Io questa frenesia di autodistruzione non riesco proprio a spiegarmela.
In cambio qui a Milano vogliono fargli costruire una enorme moschea di quattro piani…( dove ora è Palasharp ex Palatrussardi).
Da tener presente che il territorio occupato da una tale moschea secondo i loro dettami verrebbe considerato a tutti gli effetti territorio musulmano.