
C’è una canzone di Bennato che sembra scritta per noi reclusi di oggi

«Una di notte, c’è il coprifuoco/ E pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco/ Ora non c’è più tempo per pensare/ Tutti dentro, chiusi ad aspettare/ Ognuno ha avuto le sue razioni/ Poveri e ricchi, cattivi e buoni/ Ognuno ha fatto le sue preghiere/ Ora si tratta solo di aspettare/ Bravi, su, bravi ragazzi/ Ma non è il caso di agitarsi/ Bravi, su, fate i bravi ragazzi/ Vedrete che poi sistemeremo tutto/ Per fronteggiare la situazione/ C’è stato un programma alla televisione/ Hanno parlato tutti gli avvocati/ Di tutte le bandiere, di tutti i partiti/ Ed è stato proprio commovente/ Vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie idee/ In nome del bene della gente/ Poi hanno dato severe istruzioni/ di stare calmi e stare buoni».
Adesso rileggete il testo di Bravi ragazzi di Edoardo Bennato pensando che sia stata scritta nel 2020. C’è tutto. I politici incapaci di gestire la pandemia che chiedono ai cittadini di «stare calmi e stare buoni» (il ministro Roberto Speranza, soprannominato il ministro della Pandemia che, cazzata dopo cazzata, tra le quali un libro, Perché guariremo, scritto in estate e a settembre ritirato, che non perde occasione per coprire le proprie stupidaggini criminali con la faccia dell’inetto molto competente) perché «sistemeremo tutto» (Giuseppe Conte lo ha ripetuto fino a farlo diventare un meme).
C’è «il programma alla televisione» (Otto e mezzo, con la Lilli Gruber nei panni della maestrina con la bacchetta in mano che urla di fare silenzio) nel quale ci si commuove a «vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie idee in nome del bene della gente» (i cinquestelle hanno rinunciato a se stessi, la Lega idem, europeista tutta d’un tratto per entrare al governo, il Partito democratico ha rinunciato a guardarsi allo specchio perché tanto non si vede niente), dando poi «severe istruzioni» (un metro di distanza, anzi, due) di stare «calmi e stare buoni» perché, come detto, «sistemeremo tutto».
E nel frattempo «tutti dentro ad aspettare» e «pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco» (Nicola Zingaretti che va a prendere il cocktail sui Navigli a Milano accusando l’opposizione di fare terrorismo appena prima dello scoppio della prima ondata). Ma comunque «non è il caso di agitarsi» nel frattempo «fate i bravi, fate i buoni».
Edoardo Bennato è un profeta: questa canzone l’ha scritta nel 1974.
Foto Ansa
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!