C’è una canzone di Bennato che sembra scritta per noi reclusi di oggi

Di Marco Cobianchi
15 Aprile 2021
Rileggete il testo di "Bravi ragazzi" pensando che sia stata scritta nel 2020. C’era già tutto. Compresi Conte, Speranza, i grillini, Zingaretti
Edoardo Bennato in concerto

«Una di notte, c’è il coprifuoco/ E pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco/ Ora non c’è più tempo per pensare/ Tutti dentro, chiusi ad aspettare/ Ognuno ha avuto le sue razioni/ Poveri e ricchi, cattivi e buoni/ Ognuno ha fatto le sue preghiere/ Ora si tratta solo di aspettare/ Bravi, su, bravi ragazzi/ Ma non è il caso di agitarsi/ Bravi, su, fate i bravi ragazzi/ Vedrete che poi sistemeremo tutto/ Per fronteggiare la situazione/ C’è stato un programma alla televisione/ Hanno parlato tutti gli avvocati/ Di tutte le bandiere, di tutti i partiti/ Ed è stato proprio commovente/ Vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie idee/ In nome del bene della gente/ Poi hanno dato severe istruzioni/ di stare calmi e stare buoni».

Adesso rileggete il testo di Bravi ragazzi di Edoardo Bennato pensando che sia stata scritta nel 2020. C’è tutto. I politici incapaci di gestire la pandemia che chiedono ai cittadini di «stare calmi e stare buoni» (il ministro Roberto Speranza, soprannominato il ministro della Pandemia che, cazzata dopo cazzata, tra le quali un libro, Perché guariremo, scritto in estate e a settembre ritirato, che non perde occasione per coprire le proprie stupidaggini criminali con la faccia dell’inetto molto competente) perché «sistemeremo tutto» (Giuseppe Conte lo ha ripetuto fino a farlo diventare un meme).

C’è «il programma alla televisione» (Otto e mezzo, con la Lilli Gruber nei panni della maestrina con la bacchetta in mano che urla di fare silenzio) nel quale ci si commuove a «vedere tutti quei grandi sacrificare le proprie idee in nome del bene della gente» (i cinquestelle hanno rinunciato a se stessi, la Lega idem, europeista tutta d’un tratto per entrare al governo, il Partito democratico ha rinunciato a guardarsi allo specchio perché tanto non si vede niente), dando poi «severe istruzioni» (un metro di distanza, anzi, due) di stare «calmi e stare buoni» perché, come detto, «sistemeremo tutto». 

E nel frattempo «tutti dentro ad aspettare» e «pensare che all’inizio sembrava quasi un gioco» (Nicola Zingaretti che va a prendere il cocktail sui Navigli a Milano accusando l’opposizione di fare terrorismo appena prima dello scoppio della prima ondata). Ma comunque «non è il caso di agitarsi» nel frattempo «fate i bravi, fate i buoni». 

Edoardo Bennato è un profeta: questa canzone l’ha scritta nel 1974.

Foto Ansa

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