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Jules Boutros non è soltanto il vescovo cattolico più giovane del mondo, è anche il più riflessivo. Se gli si chiede: «Come pastore di una delle Chiese libanesi, come vive questo momento di grande sofferenza del suo gregge?», assumerà un’aria profondamente assorta e lascerà correre per almeno due minuti le lancette dell’orologio, in un silenzio imbarazzante per l’interlocutore, prima di cominciare a rispondere. Controbilanciando così l’impressione che dà di vescovo-ragazzino quando lo si vede armeggiare con una pentola sui fornelli della cucina comunitaria che prepara pasti per 40 persone bisognose, jeans e maglietta a maniche corte, in mezzo ai volontari della parrocchia-monastero di Der el Charfé a Dar’oun. Consacrato nel maggio scorso vescovo di curia della Chiesa siro-cattolica, che in Libano conta 32 mila battezzati, alla bella età di 39 anni e 6 mesi, non ha mai smesso nemmeno per un momento di fare quello che faceva prima: dirigere il...
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