Dominata dalla prospettiva razionale e matematica, dalle architetture lineari e curate e dalle menti dotte e illuminate, ecco come doveva apparire Urbino nel Quattrocento, nell’epoca di piena tensione verso quella irresistibile rinascita di stile e gusto promossa, prima di tutti, dal Duca Federico da Montefeltro. È proprio grazie all’interesse di questo eccellente mecenate che la piccola capitale umbra, stretta tra i monti e le colline del Montefeltro, fiorisce, divenendo luogo ideale per menti come Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Francesco di Giorgio, Luca Signorelli, Jacopo de Barbari, Mantegna, Perugino, Bramante e Raffaello.
È la città del rinascimento matematico l’Urbino di piu di seicento anni fa, una Città Ideale come recita il titolo della mostra che tra pochi giorni (6 aprile – 8 luglio 2012) sarà inaugurata alla Galleria Nazionale delle Marche (La Città Ideale. L’utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello) che ce la racconta attraverso un dipinto con il medesimo nome. Quest’ultimo, nella perfezione della veduta prospettica che vi si rappresenta, è il risultato approfondite ricerche e speculazioni dei dotti di allora, sia sotto il profilo specificamente architettonico ed ingegneristico che nel campo filosofico, e matematico. A far da contorno una serie di altre opere, tra sculture, tarsie lignee, disegni, medaglie e codici miniati che illustrano a tutto campo il felicissimo momento di questa centralissima cittadina.