Angeli e demoni, conscio e inconscio, incubi e sogni: sono questi gli elementi dell’aurora del XX secolo protagonisti della mostra Il demone della modernità. Pittori visionari all’alba del secolo breve, che aprirà i battenti il prossimo 14 febbraio presso il Palazzo Roverella di Rovigo. Guidati dallo spirito e dall’emozione, artisti come Arnold Boecklin, Paul Klee, James Ensor, Max Klinger, Gustav Moreau, Cagnaccio di san Pietro, Bortolo Sacchi, Alberto Martini, si sono cimentati in rappresentazioni al confine tra il fantastico, il misterioso, il lussurioso. Immagazzinata per bene la tematica simbolista, questi pittori dallo spirito visionario e utopistico ci presentano una modernità inquieta e tempestosa, fitta di rimandi di morte, ma al contempo celebratrice di un vitalismo che, partendo dagli angoli più nascosti dell’essere, si muove verso nuove conquiste e nuovi miti.