Il 13 agosto è morto Ettore Bernabei, giornalista e produttore tv, che Tempi ha intervistato in due diversi occasioni (qui Luigi Amicone, qui Pippo Corigliano). Di seguito pubblichiamo il ricordo che lo stesso Corigliano ha pubblicato sul suo blog.
Con la morte di Ettore Bernabei si chiude la generazione di coloro che hanno portato l’Italia del dopoguerra a diventare, nel ’62, la quarta potenza industriale mondiale. Bernabei non è stato solo il forgiatore di una Rai che raggiunse vertici di qualità internazionale. È stato l’amico e consigliere di Amintore Fanfani con cui si vedeva ogni sera. Hanno seguito insieme le fasi più delicate della politica nazionale e internazionale. E’ stato proprio Bernabei un anello di quella catena di comunicazione febbrile che scongiurò la minaccia della terza guerra mondiale nel ’62. Bernabei si trovava a Washington e riferì allo staff di John Kennedy quanto Papa Giovanni e Fanfani suggerivano per risolvere la crisi dei missili russi a Cuba. Gli Stati Uniti accettarono di ritirare i propri missili dalla Puglia e da altre località da cui potevano raggiungere il territorio russo, realizzando così l’accordo di pace.
Andato in pensione, ha creato la Lux Vide, società di produzione che ha regalato all’Italia e al mondo programmi di qualità, dimostrando che la battaglia degli ascolti si vince non con la tv spazzatura ma con l’intelligenza dei programmi. I suoi successi come produttore sono numerosi. Il più recente è la serie di don Matteo che non cessa di realizzare ascolti incredibili. La fiction su Papa Giovanni XXIII ha registrato il record di ascolti per il suo genere.
Tanto altro ha realizzato e insegnato ma ciò che a lui stava a cuore è di trasmettere la fede in Dio e la conseguente fiducia nella Provvidenza. Lui vedeva la sua vita così: un percorso guidato e accompagnato dalla Provvidenza.
Nella foto la festa del 95° compleanno celebrato con i familiari il 16 maggio scorso.
Foto con Benedetto XVI – Ansa