Dopo il vertice avuto oggi con il premier Enrico Letta a Bruxelles, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha lanciato un monito all’India sul caso dei due marò, Salvatore Latorre e Massimiliano Girone. «L’Unione Europea – ha scandito Barroso – è contraria alla pena di morte, in qualunque situazione. Qualunque decisione sul caso dei due marò avrà un impatto su tutta la Ue». Ogni decisione dell’India sul processo ai due italiani, ha ammonito Barroso, «può avere un impatto sulle relazioni complessive tra l’Unione europea e l’India e dev’essere valutata con attenzione». L’Ue, che pur ha ricordato all’India «di essere impegnata a combattere la pirateria, continua a seguire questo caso molto da vicino». Letta ha commentato aggiungendo che «Vogliamo che la vicenda si concluda al più presto». Poi su twitter ha aggiunto “Barroso ha risposto positivamente e con forza alla nostra sollecitazione di rendere europea la questione Marò». La prossima udienza ai due fucilieri del battaglione San Marco a New Delhi è prevista per il 3 febbraio e parleranno i difensori dei due italiani.
PRESIDENZA ITALIANA. Nel vertice a Bruxelles Letta e Barroso hanno affrontato anche il tema del prossimo semestre di presidenza, che spetterà all’Italia da metà 2014. Secondo Barroso un semestre «ancora più importante del solito, perché coincide con un momento di transizione per le istituzioni. È importante che l’Italia la gestisca senza che si interrompa il lavoro su alcuni temi europei importanti» come il patto per la crescita e l’occupazione e l’Unione bancaria. «Nonostante inizi l’anno senza emergenze finanziarie, le sfide per l’Italia restano: il debito alto è ancora lì e la competitività è bassa, è ancora un Paese vulnerabile e fragile e non c’è motivo di compiacersi, l’aggiustamento strutturale deve proseguire» ha concluso Barroso.