Baila debutta in tv tra le polemiche. Ma sul piccolo schermo i cloni spopolano
E alla fine Mediaset ce l’ha fatta: Baila, il programma sul ballo del lunedi sera di Canale 5, è andato in onda. La conduttrice Barbara d’Urso ha fatto gli onori di casa, senza risparmiare qualche frecciatina alla “signora Carlucci” e alla Rai che avevano chiesto e ottenuto dal Tribunale di Roma, che il programma fosse bloccato perchè troppo simile al varietà del sabato sera di Rai Uno, Ballando con le stelle. Le luci si sono accese, i concorrenti sono saliti sul palco e la regia di Roberto Cenci, anche ideatore del programma, ha funzionato, anche se qualche intoppo c’è stato.
Del resto, come per stessa ammissione della conduttrice, il programma era stato completamente riassemblato nel giro di due ore, eliminando tutto ciò che la sentenza aveva evidenziato come troppo simile al programma condotto da Milly Carlucci. Eppure la televisione italiana di cloni ne ha moltissimi e a volte distinguere un programma da un altro è compito arduo. I reality poi, sono il genere più amato e più copiato sin dalla loro nascita.
Basti pensare all’Isola dei famosi: una dozzina di concorrenti più o meno famosi devono sopravvivere abbandonati su un’isola deserta e inseguiti costantemente dalle telecamere. Il programma, com’è noto, partì in pompa magna nel 2003 e fino allo scorso anno è stata la trasmissione di punta della prima serata di Rai Due, con la conduzione di Simona Ventura. Ma i più attenti osservatori televisivi avranno notato delle evidenti somiglianze con un programma che andò in onda, con scarso successo di audience, nel 2000 su Italia Uno: Survivor. A condurlo la giornalista Mediaset Benedetta Corbi, oggi pressoché scomparsa: a lei il compito di guidare un gruppo di sconosciuti tra le difficoltà di un’isola deserta. Il programma non ebbe fortuna e fu interrotto dopo la prima edizione ma indubbiamente gettò le basi per le ben nove edizioni dell’Isola dei famosi, che ne attinse a piene mani (aggiungendoci i “vip”). In tempi più recenti ha suscitato polemiche la messa in onda del programma Io canto, presentato da Gerry Scotti e ideato e diretto ancora una volta dall’infaticabile Roberto Cenci.
Protagonisti talentuosi ragazzini che si sfidano a suon di grandi successi canori. La somiglianza con il programma di Antonella Clerici, Ti lascio una canzone, è a dir poco spaventoso, ma il pubblico sembra apprezzare maggiormente la versione targata canale 5, tanto da costringere la Rai a mettere in cantina il progetto per un po’. Ma chi di spada ferisce di spada perisce: la Rai decide di correre ai ripari e saccheggia a piene mani da uno dei programmi storici di Rete4, Forum, con Rita Dalla Chiesa. Il format è semplicissimo: un giudice, due contendenti, un conduttore che spiega al pubblico il perché del contendere. Talmente semplice da ispirare gli autori del servizio pubblico: nasce Verdetto finale, con al timone Veronica Maya (che ci tiene però a puntualizzare che le storie sono vere si, ma i protagonisti sono attori). Il pubblico apprezza e premia.
E i talent show? qui si potrebbe aprire un capitolo a parte: da X-Factor ad Amici, da Italia’s got talent a Star Academy, da Music Farm a Operazione Trionfo, il canto e il ballo spadroneggiano in tv. Tutti i ragazzi sognano un futuro nel mondo dello spettacolo, perché non accontentarli con una super indigestione di programmi a loro dedicati? C’è solo l’imbarazzo della scelta per un aspirante cantante o ballerino. Il programma di Maria De Filippi per il momento non ha rivali, ma la signora di Canale 5 deve guardarsi le spalle, perché i copioni sono in agguato. Chissà, magari tra qualche sabato sera spunterà su Rai Uno un programma dal titolo: C’è una richiesta d’amicizia su Facebook per te. Ma, del resto, qualche anno fa, non accusavano la signora Costanzo di aver guardato con troppa attenzione Carramba che sorpresa?
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