
Assolto Pisani, l’ex capo della squadra mobile di Napoli. «Il fatto non sussiste»
Vittorio Pisani è stato assolto perché «il fatto non sussiste» da tutte le accuse (favoreggiamento e rivelazione di segreto) nel processo sul riciclaggio nei locali del lungomare. L’ex capo della squadra mobile di Napoli era stato accusato di aver fatto una soffiata a un amico imprenditore in merito ad alcune indagini che lo riguardavano. I pm, Enrica Parascandolo e Sergio Amato, avevano chiesto quattro anni, ma la VII sezione del Tribunale di Napoli presieduta da Rosa Romano lo ha scagionato da ogni accusa. Pisani, che oggi lavora nell’ufficio immigrazione del ministero degli Interni, non potendo più risiedere a Napoli avendo subito il divieto di dimora, non ha voluto commentare la sentenza.
LA POLEMICA SU SAVIANO. Sebbene sia l’autore della cattura del camorrista Michele Zagaria, il nome di Vittorio Pisani non è molto noto al grande pubblico, se non fosse per una polemica divampata dopo una sua intervista al magazine del Corriere della Sera dell’ottobre 2009, quando dichiarò che, a suo parere, lo scrittore Roberto Saviano non necessitasse della scorta. «A noi della Mobile – disse – fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo sull’assegnazione della scorta. Resto perplesso quando vedo scortare persone che hanno fatto meno di tantissimi poliziotti, magistrati e giornalisti che combattono la camorra da anni». Anche sul best seller Gomorra non aveva avuto parole di elogio: «Ha avuto un peso mediatico eccessivo rispetto al valore che ha per noi addetti ai lavori». Quelle parole fecero, inevitabilmente, molto clamore e segnarono qualche settimana di polemica per Pisani che, invece, della scorta non faceva uso, circolando liberamente per le vie di Napoli.
LA SECONDA VOLTA. Per Pisani, in ogni caso, oggi è un giorno positivo. Come ha detto il suo avvocato Rino Nugnes, «era un processo che per noi, almeno per quanto riguarda la posizione di Pisani, poteva anche non essere celebrato. Pisani doveva essere prosciolto all’esito delle indagini. In ogni caso è un momento di grande soddisfazione». Soddisfazione che va a sommarsi a quella provata nel marzo di quest’anno quando ancora Pisani fu scagionato dalle accuse di aver ricevuto tangenti dal boss della camorra Salvatore Lo Russo.
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Sarà un caso che i guai giudiziari di questo galantuomo sono iniziati quando si è permesso di criticare la sedicente icona antimafia Roberto Saviano. Coincidenza? Oppure Saviano conta su amicizie giuste nelle procure italiche?