Il famoso British Museum disinforma i visitatori, discriminando il patrimonio e la tradizione culturale armena. Nella stanza 54, sostiene il museo, si trovano manufatti che provengono «dalla Turchia e Anatolia Antiche». «Questo è assolutamente ridicolo e va al di là di una semplice disattenzione perché né la Turchia Antica né l’Anatolia Antica sono mai esistite» scrive Gagik Avagyan, che ha promosso una petizione sul sito change.org contro Neil Macgregor, direttore del British Museum.
TURCHIA INVECE CHE ARMENIA. Questa, continua, è una «discriminazione della tradizione armena e non sarà tollerata. Parlano di manufatti datati tra il 5500 e il 300 a.C. provenienti dal Regno di Ararat, conosciuto come Urartu, attuale Armenia. Ma c’è scritto Turchia orientale». Secondo il museo bisogna scrivere Turchia perché «la maggior parte dei visitatori usa categorie geografiche moderne per decidere quali parti della collezione vedere».
«INGANNANO I VISITATORI». Secondo Avagyan, però, «altri musei in tutto il mondo, come il Metropolitan Museum, rispettano la cultura armena dando il giusto nome alle collezioni. Perché il British Museum cerca di cambiare la storia dando all’Impero ottomano il merito di un’arte che non hanno mai creato? Ingannando i suoi visitatori, il British Museum perde credibilità come istituzione che conserva un’importanza storica».