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Approvare la riforma della giustizia non sarà “una passeggiata”

Di Maurizio Tortorella
31 Maggio 2024
Il disegno di legge presentato da Nordio sulla separazione della carriere tra giudici e pm avrà un iter lungo e pieno di ostacoli. I nodi del Csm, il “sorteggio” e il rischio referendum
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi Roma, 29 maggio 2024
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi Roma, 29 maggio 2024 (foto Ansa)

Senza nemmeno leggere il testo, “sulla fiducia”, l’Associazione nazionale magistrati ha già annunciato uno sciopero preventivo, e la sua durissima opposizione. In Parlamento, da mesi, anche la sinistra è più che pronta alle barricate, e del resto per oltre un anno si è già esercitata contrastando almeno altre due proposte presentate da deputati del centrodestra e del centro.

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Insomma, è facile prevedere che la grande riforma della giustizia, presentata il 29 maggio dal ministro Carlo Nordio con un suo disegno di legge di riforma, non avrà vita facile. Del resto, alla legge costituzionale firmata dal guardasigilli serviranno – in base all’articolo 138 della stessa Costituzione – due successive approvazioni alla Camera e due anche al Senato. Per di più, ognuna delle seconde letture della norma dovrà anche ottenere il voto favorevole dei due terzi dei deputati e dei senatori, altrimenti è sic...

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