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«Preoccupati per la Chiesa». L’appello dei laici ai vescovi tedeschi

Una lettera aperta al capo della Conferenza episcopale in Germania ribadisce l’esigenza che sia garantita l’unità della Chiesa, chiede che il Sinodo fornisca ai fedeli certezze, auspica che la  Chiesa non si arrenda alle “mode” e non abbia “vergogna” di Cristo

Redazione
02/08/2022 - 6:23
Chiesa
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Chiesa tedesca
Papa Francesco incontra monsignor Georg Batzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, nel giugno 2021 (foto Ansa)

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato e la lettera aperta che un gruppo di fedeli laici cattolici italiani ha scritto in questi giorni al Presidente della conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Batzing.

***

In data 30 luglio 2022, alcuni fedeli laici cattolici (162 ad ora), spinti dalla preoccupazione che sia sempre salvaguardata l’unità della Chiesa, hanno scritto una lettera aperta (il cui testo si trova in calce) all’attuale Presidente della conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Batzing, che è anche uno dei coordinatori del Sinodo tedesco, attualmente in corso.

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Molti vescovi hanno già manifestato pubblicamente serie preoccupazioni per le conclusioni a cui pare certo che tale Sinodo, a tutti i costi, intenda arrivare. Anche il cardinale tedesco Walter Kasper si è detto molto preoccupato per l’andamento del Sinodo, usando parole molto dure (“E’ un colpo di Stato”). Il 21 luglio scorso, la Santa Sede ha reso pubblica una dichiarazione nella quale si afferma che “non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un’intesa concordata a livello di Chiesa universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione ecclesiale e una minaccia all’unità della Chiesa”. Tale appello, a quanto si legge, non è stato accolto da chi conduce il Sinodo. Spinti anche da quest’ultimo atteggiamento, i sottoscrittori della lettera aperta, in quanto membri dell’unico “popolo di Dio”, hanno inteso significare anche pubblicamente le loro preoccupazioni.

La lettera aperta, in 4 punti, ribadisce l’esigenza che sia garantita l’unità della Chiesa, chiede che il Sinodo fornisca ai fedeli certezze e non confusioni, auspica che la  Chiesa non si arrenda alle “mode” dei tempi e che non abbia “vergogna” di Cristo.

In pochissimi giorni, 162 fedeli laici hanno personalmente sottoscritto la lettera, che rimane “aperta”.

Per ogni chiarimento, rivolgersi all’indirizzo email [email protected] oppure al numero 3355444817.

Avv. Giuseppe (Peppino) Zola, Milano

***

Eccellenza reverendissima

Mons. George Bätzing,

anche noi laici, fedeli della Chiesa Cattolica in forza del battesimo di Cristo che ci rende partecipi del “popolo di Dio”, intendiamo esprimere a Lei e, tramite Lei, a tutti i partecipanti al Sinodo attualmente in corso in Germania, la nostra viva preoccupazione per come il Sinodo stesso sta procedendo, secondo quanto riferiscono alcuni autorevoli partecipanti.

La nostra grande preoccupazione, che si basa su dati oggettivi, a prescindere dalle intenzioni personali dei protagonisti del Sinodo, ha molte ragioni. Ci permettiamo di elencarne alcune.

1) L’aspetto più grave che si profila dall’andamento del Sinodo tedesco è quello che riguarda la possibile e molto probabile rottura dell’unità nella stessa Chiesa Cattolica. Noi siamo impressionati dal fatto che nell’estrema preghiera di Gesù, prima di essere arrestato e ucciso dal “mondo”, Egli ha pregato, come ci testimonia S. Giovanni nel capitolo XVII del suo Vangelo, per una sola cosa e cioè per l’unità dei cristiani, perché solo con la testimonianza della nostra unità, ha detto, il mondo si convertirà. L’unità dei cristiani è la vera testimonianza che dobbiamo proporre, più che la scaltrezza “mondana” delle nostre analisi. Ebbene, sono vari i segni che portano a dirci che le conclusioni a cui il Sinodo intende testardamente arrivare produrranno gravi spaccature nel corpo Santo della Chiesa, che il Credo definisce Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Innanzi tutto UNA. La Chiesa Cattolica è UNA e questo è il suo fascino e la sua credibilità; non ci sono tante Chiese cattoliche. Per questa stessa preoccupazione, Papa San Gregorio II inviò proprio in Germania San Bonifacio per aiutare la Chiesa ad essere UNA, con il pensiero e con il cuore.

2) Noi laici, che viviamo quotidianamente in mezzo al mondo, già conosciamo i problemi che stanno sconvolgendo la nostra epoca. Già conosciamo il delirio ideologico da cui molta parte dei nostri fratelli e delle nostre sorelle viene affascinata per il desiderio di porsi al posto di Dio, ribaltando tutte le evidenze che nascono dal cuore di ogni essere umano. Già conosciamo gli errori che stanno rendendo così difficile la vita in questo periodo. Sinceramente, non abbiamo bisogno che un Sinodo ci ripeta le analisi sulla situazione attuale. Noi ci aspettiamo, da un Sinodo “cattolico”, che esso accresca la chiarezza e la certezza con cui impegnarci in questo mondo. I lavori del Sinodo tedesco, così come vengono resi pubblici dagli stessi Pastori, stanno aumentando la confusione tra i fedeli, il che, a lungo andare, produrrà sempre maggiore indifferenza e allontanamento dalla comunità ecclesiale. Compito di una assemblea ecclesiastica è quello di confermarci nella fede, non di indebolirci. Il Sinodo appare concentrato sulla preoccupazione di fissare nuove “regole” per riformare la Chiesa. Noi vi chiediamo di approfondire l’aspetto ontologico che riguarda la persona stessa di Cristo, perché l’esperienza della nostra conversione al cristianesimo ci dice che solo l’amicizia con Cristo cambia veramente il mondo e la Chiesa, non la moltiplicazione delle regole, che riducono il Cristianesimo ad etica e che non la fanno più essere una vita “nuova”.

3) Abbiamo l’impressione che il Sinodo tedesco stia vivendo la tentazione di cedere alle mode correnti, che, tra l’altro, hanno una durata sempre più breve. Noi siamo nel mondo, ma non siamo del mondo e dobbiamo essere aiutati a rafforzare la nostra fede, insieme alla nostra carità, alla nostra cultura, alla nostra missione ed alla nostra presenza non equivoca nella società. Crediamo che sia illusorio pensare che un cedimento dottrinale possa produrre una maggiore presenza dei fedeli nelle nostre comunità, per il solo fatto che la Chiesa si rende più arrendevole. Se diventa più arrendevole, la Chiesa diventa anche più insignificante. Anche chi è lontano dalla Chiesa ha bisogno di vedere che alcuni punti saldi permangono, perché è solo con i punti fermi che ci si può confrontare. Del resto, basterebbe guardare ai “santi” che anche oggi lo Spirito ci manda. Il proliferare dei “movimenti” ha dimostrato che non occorre affatto cambiare le “regole” di Santa Madre Chiesa per poter parlare di Cristo agli uomini e alle donne dei nostri tempi. Tante recenti esperienze ci hanno testimoniato che, per aiutare la conversione delle persone, come è capitato a noi, non occorre cambiare la dottrina, ma occorre chiamare ad una vita nuova, lungo la quale la dottrina può essere spiegata e spiegata credendoci. Constatiamo, invece, che troppi cattolici preferiscono assecondare dottrinalmente i “capricci” dell’uomo ideologico moderno, sperando, così, di rendere più accettabile il Cristianesimo: ci pare una pia illusione, come dimostra, per esempio, ciò che è avvenuto tra i cristiani che vivono in Gran Bretagna.

4) Abbiamo l’impressione che, nella sostanza, molti partecipanti al Sinodo della Chiesa che vive in Germania abbiano vergogna di testimoniare Cristo per quello che è ed allora lo si vorrebbe “trasformare” in qualcosa che si crede, erroneamente, più appetibile. Gesù stesso ha previsto che ciò possa accadere, ma ha aggiunto che anche Lui si vergognerà di chi si è vergognato.

In sostanza, Eminenza, imploriamo il Sinodo di Germania affinché non abbia a produrre ciò che noi temiamo.

Per quanto ci riguarda, pregheremo intensamente San Bonifacio, “Apostolo della Germania”, perché le nostre preoccupazioni non diventino realtà.

Ci siamo permessi questa lettera, spinti dall’amore e dalla stima per Santa Madre Chiesa, che ci ha risvegliato, con la sua santa storia, a nuova vita.

Distinti e rispettosi ossequi

Milano, 30 luglio 2022

Sottoscritto da:

Claudio Anzaghi, Gorgonzola (MI); Casimiro Amatruda, Vigevano (PV); Laura Apostolopulo, Vigevano (PV); Luca Antelmo, Caorle (VE); Arturo Alberti, Cesena; Domenico Airoma, Avellino; Rosetta Antonella, Abbiategrasso (MI); Stefano Anzaghi, Gorgonzola (MI); Pier Luigi Arcagni, Abbiategrasso (MI); Laura Boccenti, Milano; Donata Baciocchi, Milano; Rodolfo Balzarotti, Milano; Maria Elisa Bergamaschini, Milano; Luca Bonacina, Varese; Gian Andrea Babbo, Eraclea (VE); Blandine Beaux, Milano; Emilio Brughera, Buccinasco (MI); Maria Teresa Beretta, Abbiategrasso (MI); Bruno Calchera, Milano; Enrico Carcano, Gessate (MI); Zena Carcano, Gessate (MI); Ernestina Carelli, Gorgonzola (MI); Anna Maria Caroli, Milano; Felice Crema, Alessandria; Giancarlo Conci, Milano;  Giancarlo Cesana, Carate Brianza (MB); Maria Paola Ceccato, Carugate (MI); Donatella Chiarinotti, Novara; Adriana Carrata, Buccinasco (MI); Guido Clericetti, Roma; Gino Colautti, Milano; Pasquali Cannatelli, Seregno (MB); Paolo Del nero, Milano; Mario De Martini, Milano; Paolo De Martini, Novate Milanese (MI); Cecilia De Carli, Milano; Alberto Dragonetti, Milano; Claudio Di Giovanni, Varese; Elisabetta Dedè, Milano; Davide Dellanoce, Merate (LC); Giannino D’Antonio, Cerro Maggiore (MI); Riccardo Destro, Colonio Monzese (MI); Mario Dupuis, Padova; Letizia Donati, Desio (MB); Laura D’Incalci, Como; Daniele Domeneghetti, Aosta; Andrii Darmoriz, Milano; Laura De Carlo, Cologno Monzese (MI); Marco Erbeia, Maria Amneris Fossa, Milano; Sandra Farè, Milano; Susana Flores, Milano; Novara; Gabriele Fontana, Castellanza (VA); Alfredo Ferri, Gorgonzola (MI); Paolo Fasana, Villa Guardia (CO); Antonio Fosson, Aosta; Matteo Fiore, Milano; Silvano Fanetti, Sondrio; Elena Fruganti, Perugia; Letizia Fornasieri, Milano; Giovanni Fornasieri, Gorgonzola (MI); Gianmario Giagnoni, Milano; Mario Guzzi, Milano; Carmen Giussani, Madrid; Mauro Grimoldi, Carate Brianza (MB); Marco Invernizzi, Milano; Vittorio Lodolo D’Oria, Milano; Tomaso Lamperti, Segrate (MI); Luciano Lovati, Gessate (MI); Clara Lanzani, Gessate (MI); Elisabetta Lui, Abbiategrasso (MI); Francesco Lepore, Milano; Giovanni Longo, Arese (MI); Pino Morandini, Trento; Danilo Maffone, Alassio (SV); Roberto Maglio, Opera (MI); Franco Maestrelli, Castellanza (VA); Misa Magnaghi, Milano; Stefano Morri, Milano; Marina Molino, Milano; Sergio Mapelli, Buccinasco (MI); Maurizio Marchesini, Cesano Boscone (MI); Adriana Mascagni, Milano; Massimo Mirabello, Aosta; Laura Mauri, Gorgonzola (MI);  Alessandro Merati, Milano;  Domenico Menorello, Padova; Micol Mulè, Sesto San Giovanni (MI); Nicola Mastronardi, Milano; Maria Rita Morreale, Buccinasco (MI); Anna Maria Natale, Milano; Nicola Natale, Milano; Valerio Nassi, Carugate (MI); Walter Ottolenghi, Milano; Jose Miguel Oriol, Apagan (Spagna); Daniela Plebani, Milano; Paolo Paravano, Buccinasco (MI); Carlo Pitrola, Milano; Adele Penco, Milano; Fortunato Pezzimenti, Cologno Monzese (MI); Marco Pacinotti, Milano; Luigi Ponzini, Milano; Beatrice Puricelli, Cittiglio (VA); Emanuele Pedrolli, Sesto San Giovanni (MI); Emanuela Po, Milano; Giancarlo Paganini, Milano; Delia Petrini, Varazze (SV); Luisa Perelli Cippo, Milano; Paolo Pontello, Milano; Letizia Quartararo, Torino; Giuliano Rovere, Milano; Luca Rampazzo, Milano; Luca Maria Recchia, Milano; Robi Ronza, Galliate Lombardo (VA); Anna Maria Romolotti, Gorgonzola (MI); Giuseppe Richiedei, Rezzato (BS); Franca Rava, Milano; Franci Romolotti, Alessandria; Alberto Rustioni, Milano; Pierluigi Ramorino, Cittiglio (VA); Anna Paola Ramorino, Milano; Nicola Ramorino, Cerro Maggiore (MI); Annalisa Renda, Aosta; Roberto Respinti, Milano; Giovanna Rossi, Milano; Maurizio Redaelli, Laveno Mombello (VA), Enrica Romanini, Milano; Giuseppe Succi, Milano; Fabio Scaffardi, Firenze; Paolo Scaramuzza, Caorle (VE); Daniele Salanitro, Torino; Giuseppe Schenone, Scopello (VC); Bruno Sconocchia, Roma; Alberto Schenone, Novara; Michele Saponara, Milano; Paola Spaggiari, Milano; Tiziana Tornielli, Novara; Ruggero Trevisan, Caorle (VE); Costanza Transirico, Milano; Alberto Teatini, Como; Eleonora Tanturli, Firenze; Achille Vernizzi, Cernusco Sul Naviglio (MI); Anna Vaccari, Milano; Alberto Vigevani, Gorgonzola (MI); Maurizio Vittuoni, Milano; Francesco Villa, Abbiategrasso, Milano; Elisa Viganò, Milano; Michele Vescarelli, Perugia; Pietro Zola, Crema (CR); Marco Zappa, Abbiategrasso (MI); Alberto Zelger, Verona; Lucia Zola, Crema (CR); Giovanni Zola, Serena Zini, Crema (CR); Crema (CR), Giuseppe (Peppino) Zola, Milano

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