A Roma c’erano più poliziotti (duemila) che Forconi (un migliaio)
Erano circa un migliaio i Forconi che hanno partecipato alla manifestazione cominciata oggi alle 15 a Roma: gli organizzatori attendevano 15 mila persone. Gli agenti delle forze dell’ordine sul posto sono state circa duemila. Il leader dell’ala “oltranzista”, il laziale Danilo Calvani, ha tenuto un comizio dal palco. La manifestazione si è sciolta alle 17.30: vi hanno partecipato persone provenienti da tutt’Italia.
«LA LIBERAZIONE DELL’ITALIA DAI PARASSITI». Un discorso pieno di slogan quello di Calvani, con la folla che li ripeteva scandendoli. «Papa Francesco uno di noi» è stata una delle dichiarazioni di Calvani riprese, mentre il leader proseguiva attaccando il presidente della Repubblica: «Giorgio Napolitano non ci rappresenta. Gli italiani vogliono rinunciare a gente come lui, non alle nostre sovranità. Se ne vada non lo vogliamo». Intanto la folla dalla piazza scandiva: «Buffone! Buffone!». Per Calvani «il 9 dicembre è iniziata la liberazione dell’Italia dai parassiti».
CASA POUND. Anche 300 rappresentanti dell’estrema destra romana di Casa Pound hanno partecipato alla manifestazione: sono giunti con una marcia, pacifica, dalla sede di via Napoleone III, dove si trova la loro sede. In piazza hanno sventolato i tricolori, mentre il vicepresidente del centro sociale Simone Di Stefano ha sottolineato che «Noi non abbiamo messo il cappello su questa protesta. Noi intendiamo sottolineare che il parlamento è delegittimato, che il governo non esiste e che non ha un mandato popolare».
FERRO: «NUOVO PRESIDIO DA DOMENICA». Intanto il leader dell’ala “moderata” e dei Forconi siciliani, Mariano Ferro, ha fatto sapere che «da domenica pomeriggio, lo annuncio adesso perchè è ormai certo, staremo a Roma. Domani mattina ho appuntamento alla Questura di Roma per concordare il luogo. Dopo la mattinata in piazza San Pietro ci sposteremo in qualche centrale piazza della capitale e staremo lì in presidio permanente e ci staremo ad oltranza».
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2 commenti
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che vadano a protestare al parlamento europeo. tanto si sa che l’economia italiana, come ormai tutte, dipende dall’estero. e noi siamo parte dell’UE. inoltre consiglio loro una visitina a qualche agenzia di rating. forse così sarebbe più proficuo il loro far baccano.
Beh, veramente eravamo molti di più , comunque …….