Contenuto riservato agli abbonati
Stanotte a Milano ha fatto tempesta. Pioggia a scrosci, ma soprattutto vento, un vento rabbioso che sbatteva le persiane nel cortile con colpi secchi, continui. E altrove infrangeva bordi di vecchi tetti, e tegole piombavano al suolo in un frantumarsi aspro di cocci. Poi di colpo il vento, quasi si fosse calmato, cadeva.
Ma subito riprendeva più incanaglito, come urla di una lite esplosa improvvisa in una casa, come la rabbia a lungo contenuta di un pazzo. Mi ha tenuta sveglia a lungo, stanotte, il vento a Milano. Sono rimasta ad ascoltarlo dapprima con paura – i gatti accanto, in camera, gli occhi d’oro spalancati, lucenti nel buio. Come in una attesa.
Cosa portava con sé quel vento di tempesta, di cosa era foriero? Con tanta forza veniva da lontano, certamente per annunciare qualcosa.
Al mattino, intorno alle nove, la tempesta è finita. Silenziose di colpo le imposte nei cortili, calmi i rami degli alberi per tutta la notte agitati, i teneri germogli verde chiaro tormentati.
E improv...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno