
Polonia, la Corte costituzionale estende il diritto all’obiezione di coscienza per i medici

Con una sentenza emessa mercoledì, la Corte costituzionale della Polonia ha esteso il diritto all’obiezione di coscienza per i medici, ponendo così fine a un contenzioso che andava avanti da qualche anno.
In Polonia l’aborto è legale dal 1993 a tre condizioni: quando è a rischio la vita o la salute della madre, quando la gravidanza è frutto di uno stupro (o di un altro atto illegale come l’incesto) e quando il feto è gravemente malformato. Il diritto all’obiezione di coscienza è riconosciuto ai medici, che però non possono rifiutarsi di indicare alle donne che vogliono abortire un medico non obiettore.
LA SENTENZA DELLA CORTE. Proprio quest’ultimo punto è da anni l’oggetto di un contenzioso tra lo Stato e il Consiglio nazionale dei medici, che ha fatto ricorso alla Corte costituzionale, chiedendone l’abolizione. L’altro giorno, riporta Gènéthique, la Corte ha stabilito che l’unico caso in cui è legittimo chiedere a un medico di violare la sua coscienza è quando la donna sia in pericolo di morte o comunque quando la sua salute sia minacciata gravemente. In tutti «gli altri casi», anche «urgenti», è incostituzionale obbligare il dottore a violare la sua coscienza.
CONTROTENDENZA. I giudici hanno anche sentenziato che è incostituzionale obbligare un medico obiettore a indicare un altro medico disposto a praticare l’aborto. Questa sentenza è in controtendenza, sia alla luce degli ultimi casi clamorosi scoppiati in Polonia, sia se si considera che nel 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva condannato la Polonia a pagare 45 mila euro per delle «carenze» nell’applicazione della legge, riferendosi al diritto all’obiezione di coscienza per i medici, giudicato eccessivo.
Foto Ansa
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17 commenti
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è giusto …la coscienza di un medico o la si rispetta fino in fondo o non ha senso ….
Peccato che della coscienza della donna che ha deciso di abortire non si preoccupa nessuno!
Un medico che si fa fotografare con in mano la foto di un Papa anteponendola alla professione, non è un medico ma un prete, e questo avrebbe dovuto fare!
Della coscienza della donna che vuole abortire siete voi i primi (e gli unici) a impipparvene. Tant’è che siete favorevoli alla pillolina che glielo fa fare autonomamente e a casa sua, e così non avete neanche il disturbo e la rottura di scatole di vedervela davanti. Buffoni.
Signor Sebastiano, Le rispedisco indietro l’insulto a nome di tutti quelli che appassionatamente leggono Tempi. Noi non siamo favorevoli all’aborto e neppure alla pillola che intercetta e quindi impedisce alla vita nascente di crescere. Siamo a favore della Vita che renderebbe felici tutte le donne e tutti gli uomini, se accettata cosi com’e’ anche nelle sue imperfezioni e, di piu’ ancora farebbe felici i bambini da accogliere, a cui non si pensa spesso. Quanto a voler incontrare le donne per discutere di ferite che possono portar a scelte drammatiche, molti di noi cercano di farlo. Con molti limiti, ma ci si prova. E Lei che fa oltre ad insultare? Forza: c’e’ da lavorare per tutti in questo mondo per cercare di renderlo piu’ bello. Aiutiamoci in questo sforzo. Grazie a tutti i Tempisti: vi vogliamo bene. Cordialita’.
Silvia, datti una calmatina e guarda bene l’indentazione. Scoprirai che rispondevo a quel babbeo del binario morto che risponde al nick di xyzwk (oltre che a qualche altro paio di falsi nick), il quale dall’alto della sua prosopopea di abortista convinto si vorrebbe permettere il lusso di farci pure la reprimenda.
Saluti
P.S.: io, di tempi.it sono un fan sfegatato. Appena metto da parte qualche soldino mi ci abbono di corsa.
Sebastiano, sai perché Silvia rispondeva al posto di Xyzwk ?
Dai, è facilissimo ! 🙂
Rileggi…”noi”….sono sempre “loro ” !!!
Mah, Daniela, non credo che siano la stessa persona. Probabilmente ha equivocato il senso della mia risposta (che era diretta a Shivadelbinariomorto, alias xyzeccetera, e non a Fabio). Isolandola dal contesto è effettivamente possibile che abbia preso fischi per fiaschi.
Dopodiché, con Shivettodenoantri tutto è possibile. Ma sarebbe da psichiatria.
Sebastiano, chi vivrà , vedrà.
No, guarda Daniela: io rispondo per conto mio. E mi pento di essermi introdotta nei vostri post. Alcuni sono interessanti ed offrono spunti di riflessione, ma ci sono anche post carichi di cattiveria stupida. Mi chiedo perche’ ci sia gente che cerca di rovinare la Bellezza degli articoli. E’ come chi imbratta un’opera d’arte: che bisogno c’e’?
Se uno ha aggressivita’ che vuole scaricare, vada a farsi una corsetta o semplicemente cambi sito, ma non butti nefandezze qui. Saluti
Se ho capito male il tuo pensiero e, se anche tu sei un fan di Tempi, allora ti chiedo scusa Sebastiano.
Caro Sebastiano, per prima cosa io non sono un troll, secondariamente la coscienza le donne che decidono di abortire ce l’hanno eccome e non sei tu a decretare il tipo di coscienza che si deve avere. La pillola abortiva non serve a lavare la coscienza ma a risparmiarsi un intervento chirurgico la dove è possibile. A Silvia dico solo che non sia cosí sicura che tutte le donne sono a priori felici di accogliere una vita nascente, perché sarebbe come dire tutti DEVONO essere felici di essere genitori. La felicità non si impone e non puó essere data per scontata. I bambini in quanto persone, esistono se hanno coscienza di esistere, altrimenti esistono solo nella nostra testa a maggior ragione quando anche biologicamente non hanno ancora maturato il sistema nervoso che gli permette di essere consapevoli di esistere. Detto questo tu mamma puoi anche volere a tutti i costi portare a termine questa maturazione ma di fatto nelle fasi in cui l’aborto è consentito questa maturazione non c’è e quindi stai certa che al nascituro in quella fase non puoi fare danniin quantoi consapevolmente non c’è. Ricordi il famoso “cogito ergo sun “?
Carissimo Xyzwk,
ti devo proprio ringraziare per avermi fatto tornare il buonumore. Dopo aver letto la tua (pseudo)risposta ho riso per dieci-minuti-dieci. Per essere una delle pochissime volte (se non l’unica) in cui hai tentato di fare un ragionamento serio e senza insulti, sei incappato in una serie di svarioni da campionato mondiale. Eccone alcune:
“…per prima cosa io non sono un troll…”
Ti dedico la definizione di “troll” (è tratta da Wikipedia, così non ti sforzi a ricordare dove hai buttato il vocabolario di italiano): “Nel gergo di Internet, utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema”.
Ordunque, tu sei quello che, per sua stessa ammissione, ha usato – qui e altrove – diversi e numerosi nick (Shiva101 è uno di quelli) intervenendo con l’unico scopo di destabilizzare la discussione, spesso senza neppure entrare in merito alla stessa e ponendovi a condimento quasi sempre i soliti beceri insulti (“siete su un binario morto” è fra quelli più simpatici).
“…la coscienza le donne che decidono di abortire ce l’hanno eccome…”
sei talmente trinariciuto che non ti accorgi di contestare una cosa che nessuno ha mai negato. Capisco che hai difficoltà a interpretare la lingua italiana e che il tuo hobby preferito sia sfondare le porte aperte, ma se provi a rileggere (piano piano, mi raccomando) la mia risposta, ti accorgerai che io non ho mai detto che non ce l’hanno ma che a voi di quest’ultima non importa un baffo. La pillola “abortiva” (ooops, ti è scappato un lapsus, se qualcuno dei tuoi compari si accorge che hai detto una cosa del genere ti cacciano via a pedate) serve a lavare la coscienza, ma non quella della donna: la vostra. Così non avete neppure il problema di vedervela davanti.
Il tuo vaniloquio sulla felicità ha i pilastri di cartone, visto che escludi a priori il parere del nascituro. Ma il tutto si capisce meglio nella tua perla migliore:
“…I bambini in quanto persone, esistono se hanno coscienza di esistere, altrimenti esistono solo nella nostra testa…”
Dal che si deduce che secondo te un neonato (e ti sfido a dimostrare che abbia “coscienza di esistere”) o un malato mentale siano da considerarsi alla stessa stregua di un oggettino qualsiasi, da potersi buttare all’indifferenziata senza nessuno scrupolo. Tanto non esistono.
A corollario di tanta imbecillità aggiungi “a maggior ragione quando anche biologicamente non hanno ancora maturato il sistema nervoso che gli permette di essere consapevoli di esistere”, mischiando pseudo-conoscenze per sentito dire, quasi che la coscienza derivasse dalla maturazione del sistema nervoso.
Lascia perdere la medicina e la biologia, non sono cose che puoi studiare nel tempo libero tra un fumetto e l’altro.
E lascia perdere anche il latino: se proprio vuoi cimentarti nell’uso della lingua dei nostri padri ti consiglio – per cominciare – una ripassatina veloce al verbo essere, prima persona singolare. Per inciso, Cartesio, al vedersi maldestramente e inopportunamente citare da te, si sarà rivoltato nella tomba qualche decina di volte.
La prossima volta che ti vuoi azzardare a fare il professorino qui dentro, vedi di metterti qualche scarpa più solida, per stavolta non hai fatto altro che inciampare a go-go nei tuoi stessi sproloqui.
E togliti dal tuo famoso binario, una buona volta, ché di tranvate sul cranio ne hai preso troppe.
“Cogito ergo SUN”.
Ecco bello e dimostrato che la colpa è del “correttore automatico in inglese” che passa l’arcigay…
Forte!
Speriamo (e lottiamo non solo speriamo..) perché questa conquista di civiltà venga estesa a tutti i paesi europei, ubriachi di falsa democrazia e falso egualitarismo….
a proposito di falso egualitarismo, mi è capitato in Francia di vedermi negare l’accesso al WC in un esercizio pubblico che non disponeva di WC per disabili, e notando la mia meraviglia il gestore mi ha risposto col solito tono dei francesi che prendono in giro gli italiani, che era lui a meravigliarsi che un italiano non sapesse che esiste una normativa europea che vieta la messa a disposizione di WC per uomini e donne, se non di dispone anche di WC per disabili….in nome dell “égalitè !”
Ho fatto presente che quello era l’unico caso in cui il disabile che, normalmente porta un pannolone, è avantaggiato nei confronti di chi disabile non è e rischia di farsela addosso ..in nome dell’égalitè !!
Vergognati, vallo a dire a chi è disabile che il bagno non gli serve perché ha il pannolone! Se il bagno in un locale pubblico non è disponibile, tu puoi andare con le tue gambe in un altro luogo, forse un disabile no, ed è per questo che noi tutti dovremmo protestare perché il bagno ci sia prima di tutto per i disabili invece di piagnucolare per non fare due metri di più!
Ogni tanto una bella notizia. A controbilanciare…