Papa Francesco, questa mattina nell’omelia alla Messa a Casa Santa Marta, è tornato a parlare di Satana. Prendendo spunto dalle letture in cui si narra della lotta tra il demonio e l’arcangelo Gabriele, il Pontefice si è soffermato sulla «lotta tra il demonio e Dio». Questa lotta, ha fatto notare papa Bergoglio, «avviene dopo che Satana cerca di distruggere la donna che sta per partorire il figlio. Satana sempre cerca di distruggere l’uomo: quell’uomo che Daniele vedeva lì, in gloria, e che Gesù diceva a Natanaèle che sarebbe venuto in gloria. Dall’inizio la Bibbia ci parla di questo: di questa seduzione per distruggere, di Satana. Magari per invidia. Noi leggiamo nel Salmo 8: “Tu hai fatto l’uomo superiore agli angeli”, e quell’intelligenza tanto grande dell’angelo non poteva portare sulle spalle questa umiliazione, che una creatura inferiore fosse fatta superiore; e cercava di distruggerlo».
L’ASTUZIA DEL DIAVOLO. Il Diavolo, ha proseguito Francesco, interviene nella storia e nelle vicende umane. «Tanti progetti, tranne i peccati propri, ma tanti, tanti progetti di disumanizzazione dell’uomo, sono opera di lui, semplicemente perché odia l’uomo. È astuto: lo dice la prima pagina della Genesi; è astuto. Presenta le cose come se fossero buone. Ma la sua intenzione è la distruzione. E gli angeli ci difendono. Difendono l’uomo e difendono l’Uomo-Dio, l’Uomo superiore, Gesù Cristo che è la perfezione dell’umanità, il più perfetto. Per questo la Chiesa onora gli angeli, perché sono quelli che saranno nella gloria di Dio – sono nella gloria di Dio – perché difendono il gran mistero nascosto di Dio, cioè che il Verbo è venuto in carne». Il compito del popolo di Dio «è custodire in sé l’uomo: l’uomo Gesù. Perché è l’uomo che dà vita a tutti gli uomini». Al contrario, il demonio vuole solo distruggere e inventa «spiegazioni umanistiche che vanno propriamente contro l’uomo, contro l’umanità e contro Dio».
SE NON SI LOTTA, SAREMO SCONFITTI. La lotta tra il bene e il male è «una realtà quotidiana, nella vita cristiana: nel nostro cuore, nella nostra vita, nella nostra famiglia, nel nostro popolo, nelle nostre chiese… Se non si lotta, saremo sconfitti. Ma il Signore ha dato questo mestiere principalmente agli angeli: di lottare e vincere. E il canto finale dell’Apocalisse, dopo questa lotta, è tanto bello: “Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il Regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte”».
Papa Francesco ha dunque invitato i fedeli a pregare gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e a «recitare quella preghiera antica ma tanto bella, all’arcangelo Michele, perché continui a lottare per difendere il mistero più grande dell’umanità: che il Verbo si è fatto Uomo, è morto e è risorto. Questo è il nostro tesoro. Che lui continui a lottare per custodirlo».